Pasqua, una festa religiosa con uova, cioccolato e conigli: ma cosa c’entrano?

È senz’altro la più importante delle festività del calendario cristiano: con la Pasqua si celebra la resurrezione di Gesù Cristo. Eppure la festa è apprezzata anche dai non credenti, come giorno dedicato al riposo e a tradizioni dalla connotazione meno religiosa.
La data cambia ogni anno
La Pasqua si celebra sempre di domenica. Questo perché le sacre scritture riportano il fatto che il sepolcro vuoto di Gesù Cristo fu scoperto il giorno dopo il sabato. Secondo i Vangeli e altri testi del Nuovo testamento, tre giorno dopo la sua morte per crocefissione, Gesù risorse lasciando il sepolcro vuoto. Apparve inizialmente ad alcune fedeli e in un secondo momento anche ad altri apostoli e discepoli.
Per calcolare il giorno esatto tuttavia, ogni anno, si tiene conto del calendario lunare: per la Chiesa infatti il giorno di Pasqua cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera.
Pasqua cristiana e Pasqua ebraica
Nel Vangelo di Giovanni c’è scritto che la morte di Gesù avvenne il 14 di Nisan (che è il settimo mese del calendario ebraico ordinario e cade tra i mesi di marzo e aprile). Si tratta del giorno in cui gli ebrei celebrano la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto e il suo esodo verso la Terra Promessa, e si festeggia appunto durante il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. La cosiddetta “Pasqua ebraica” è così diventata anche il giorno in cui le prime comunità cristiane cominciarono a festeggiare la resurrezione di Gesù. Solo nel 325 d.C. al Concilio di Nicea, per evitare la sovrapposizione, si decise di festeggiare la Pasqua cristiana la domenica successiva. Capita però ancora che i due giorni siano molto ravvicinati. Quest’anno la Pasqua ebraica (che dura otto giorni) è iniziata il 27 marzo.
La celebrazione della Pasqua ebraica, chiamata Pesach (“passaggio”, in ebraico), è citata dalla stessa Bibbia nel Libro dei Numeri. Per la tradizione ebraica si tratta del giorno si ritiene sia avvenuta l’uccisione da parte di Dio di ogni primogenito egiziano durante il periodo di schiavitù degli ebrei in Egitto. Secondo la Bibbia, quel giorno gli ebrei contrassegnarono le proprie case con del sangue di agnello per segnalare a Dio che in quella casa non c’erano primogeniti egiziani da uccidere. «Passaggio» è quindi riferito al «passare oltre» di Dio di fronte alle porte delle case degli ebrei. E proprio per il sangue d’agnello con cui sarebbero state indicate le abitazioni, tradizionalmente, si usa mangiare una zampa di capretto.

Per gli ortodossi sarà il 2 maggio
La credenza della resurrezione di Cristo viene festeggiata in tutte le confessioni cristiane. Per gli ortodossi tuttavia la data è diversa, poiché seguono il calendario giuliano. Sebbene anche per loro la Pasqua cada di domenica e si fissi dopo l’equinozio, l’equinozio giuliano non cade lo stesso giorno di quello gregoriano: quest’anno quindi per gli ortodossi la Pasqua si celebrerà il 2 maggio.
Paese che vai, tradizione che trovi
Ogni Paese ha poi le sue usanze legate a questa festività. In Sud America non è raro che si festeggi con le piñata, contenenti dolciumi per i più piccoli. In Scozia e alcuni paesi del nord Europa, secondo antichi rituali sassoni, si accendono dei falò. A Washington, alla Casa Bianca, c’è la tradizionale corsa delle uova: l’Easter Egg Roll, durante la quale i bambini fanno rotolare sul prato le uova sode e decorate con una specie di mestolo con un lungo manico. Questa ricorrenza rischiò di essere abolita nel 1876 poiché una legge del Congresso vietava ai bambini questa pratica nei prati della Casa Bianca per il rischio di rovinare il manto erboso. Nell’aprile del 1878, l’allora presidente Rutherford B. Hayes decise però di consentire ai bambini di giocare nei pressi della Casa Bianca, ignorando la legge del Congresso.

E le uova?
L’uovo, simbolo di nascita, è presto stato associato alla resurrezione, e quindi alla rinascita, di Gesù Cristo. I primi cristiani, inoltre, per ricordare il sangue di Cristo, durante la Pasqua usavano pitturare le uova di rosso e decorarle con croci o altri simboli. Il simbolo dell’uovo, legato alla Pasqua, secondo alcuni studi è poi stato rafforzato dall’usanza della quaresima: ossia il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua, durante il quale si osserva il digiuno ecclesiastico e non si mangia carne. In passato, e in alcuni casi tuttora, nelle chiese cristiane orientali, era vietato mangiare anche le uova. Non potendo impedire però alle galline di produrne, nacque la tradizione di bollirle per farle diventare dure e dipingerle con simboli sacri.

Quando le uova incontrano il cioccolato
L’idea delle uova di cioccolato venne per la prima volta alla Cadbury, un’azienda dolciaria inglese. Nel 1875 creò il primo uovo di cioccolato pasquale: con una sorpresa all’interno. Nel 1905 la Cadbury mise poi in commercio un’altra innovazione: le uova di cioccolato al latte (inventato una trentina di anni prima in Svizzera). Questo ebbe un enorme successo e si diffuse ben presto in tutto il mondo.

Ma i conigli?
Tuttora non è chiaro cosa c’entrino i conigli. Secondo taluni, quale simbolo di fertilità, il coniglio sarebbe piuttosto legato all’arrivo della primavera e alle festività pagane ad esso collegate. È probabile quindi che con il passare del tempo il coniglio sia stato adottato quale simbolo pasquale.
