Per Saetta McQueen è finita un'epoca

In "Cars 3" i vecchi campioni vengono spodestati da un bolide tecnologico
Duello ad alta velocità.
Antonio Mariotti
15.09.2017 06:00

La Millemiglia, Le Mans, Indianapolis, nomi mitici per gli appassionati di corse automobilistiche che suggeriscono immagini di bolidi sfreccianti, di motori rombanti e piloti impegnati allo spasimo, tra questi ci sono stati anche gl'indimenticabili Steve McQueen e Paul Newman, ai quali John Lasseter, nume tutelare della Pixar - che ha portato il mondo delle auto e delle corse nei cartoon Disney, con la serie Cars - rende omaggio anche in Cars 3, regia di Brian Fee, in uscita sui nostri schermi e già un enorme successo negli Stati Uniti.L'inizio del film c'introduce subito nel rutilante e scintillante circo della velocità con il protagonista, Saetta McQueen, l'idolo del circuito, che firma autografi, saluta amici ed avversari, esaltato da stampa e televisioni, in attesa dello sventolio della bandiera a scacchi. Ma il destino attende tutti dietro l'angolo ed ha le ciniche sembianze di Jackson Storm, bolide nero dalle linee pulite, quasi taglienti, della carrozzeria e dal motore «spaziale» capace di staccare gli altri e di lasciarli al palo.

In quella corsa sarà evidente per tutti che è finita un'epoca, troppo grande è il divario con le auto di ultima generazione, che di colpo trasformano i campioni in vecchie glorie, obbligati a ritirarsi davanti a questi mostri di tecnologia. Ma il rosso Saetta McQueen non ci sta e attende la rivincita, deciso a dimostrare quanto vale in un duello che ormai lo vede, unico campione della vecchia guarda che sfida Storm sino all'ultima scintilla di energia, ma così facendo va oltre le proprie possibilità e vola fuori pista, in uno spettacolare e terribile incidente.

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