Perché quando muore un cane si dice «buon ponte dell’arcobaleno»?

La morte di un animale domestico può essere un’esperienza devastante quanto la perdita di un essere umano a noi vicino. Emerge ad esempio da un sondaggio del 2002 condotto dall’Animals & Society Institute (ASI), in cui i partecipanti hanno constatato che il lutto per un cane o un gatto a volte è un evento emotivamente molto più intenso della perdita di una persona cara. Il dolore che si prova non è però ampiamente riconosciuto, come ha rilevato la psicoterapeuta australiana Eliza Henry-Jones in un articolo pubblicato sul «Guardian» nel 2016 dal titolo «Il dolore per la perdita di un animale domestico è traumatico e universale. E allora perché non ne parliamo?». La scrittrice spiega: «Sebbene gli animali siano accettati come parte della famiglia, c’è ancora una percezione che la loro perdita non sia un dolore veramente valido. La gente prova un senso di colpa, e molti si sentono a disagio nel chiedere una pausa dal lavoro, anche se pensano di averne bisogno. Altri hanno constatato di non sentirsi adeguatamente supportati da chi li circonda». A volte solo chi ha avuto un cane o un gatto può capire lo sconforto che si prova quando si perde il proprio amico a quattro zampe. Per aiutare un conoscente ad elaborare la perdita, spesso si usa il modo di dire «buon ponte dell’arcobaleno» (o semplicemente «buon ponte») al posto del classico «buon viaggio». Un’usanza molto diffusa sui social network. Ma cosa significa questa espressione?
Il ponte dell’arcobaleno
Le origini della leggenda del ponte dell’arcobaleno non sono certe, ma un cosa è sicura: l’usanza di salutare per sempre i nostri amici a quattro zampe si è diffusa esponenzialmente con i social media, soprattutto tra i millenials. La teoria più comune vuole che il ponte dell’arcobaleno sia una sorta di figura retorica di antiche origini: deriverebbe infatti da una leggenda narrata dai nativi americani. Secondo qualcuno invece avrebbe legami con la mitologia norrena. In ogni caso, si tratta di una credenza, inizialmente tramandata a voce, che ai giorni nostri, grazie ad una poesia di un autore sconosciuto, viene usata per alleviare il dolore per la morte di un animale domestico. Il ponte sarebbe infatti uno spicchio di paradiso destinato agli animali, un luogo in cui cani e gatti vivono in pace e non soffrono, prima di ricongiungersi per sempre con i loro amici umani: insieme attraverseranno il ponte dell’arcobaleno e non saranno più separati.
La poesia anonima
La leggenda è diventata virale sul web sotto forma di poesia e l’autore dello scritto è tuttora incerto. Il testo avrebbe iniziato a circolare negli anni ‘80 tra gli amanti degli animali. Di seguito una traduzione dall’inglese:
«C’è un luogo in paradiso chiamato il ponte dell’arcobaleno.
Quando muore un animale che è stato particolarmente vicino a qualcuno qui, quell’animale va al ponte dell’arcobaleno.
Ci sono praterie e colline per ognuno dei nostri amici speciali, così loro possono correre e giocare insieme.
Ci sono cibo, acqua e luce del sole in abbondanza e i nostri amici sono al caldo e soddisfatti.
Tutti gli animali vecchi o malati sono tornati in forze e in salute,
quelli feriti e mutilati sono nuovamente integri e agili, così come li ricordiamo nei nostri sogni dei giorni passati insieme.
Gli animali sono felici e contenti, eccetto per una piccola cosa: ad ognuno di loro manca qualcuno di veramente speciale, qualcuno che hanno lasciato dietro di sé.
Corrono e giocano insieme, ma arriva il giorno in cui uno si ferma all’istante e scruta in lontananza. I suoi occhi illuminati sono assorti; il suo corpo desideroso inizia a fremere. Immediatamente si stacca dal gruppo, correndo e volando sopra l’erba verde, più veloce e più veloce ancora.
Ti ha riconosciuto e quando tu e il tuo amico speciale finalmente vi incontrerete, vi abbraccerete gioiosi e non sarete mai più separati.
Baci felici colmeranno il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo la testa amata e guarderai ancora una volta dentro quegli occhi fiduciosi, da molto tempo perduti dalla tua vita, ma mai assenti dal tuo cuore.
E allora attraverserete il ponte dell’arcobaleno insieme...»