Porti, un variegato intreccio di popolazioni e di culture
Luoghi liminari, dedali di vicoli dove brulicano vite smarginate, sempre in cerca di un altrove, culle di civiltà che ci insegnano che tutti i popoli sono caratterizzati dalla mescolanza. Sono i Porti, cui è dedicata la sedicesima edizione del festival internazionale ChiassoLetteraria in programma nella cittadina di confine dall’11 al 15 maggio. Un’edizione che, facendo idealmente respirare l’aria portuale, si propone quale metafora dell’intrecciarsi dei popoli e delle culture che si verifica in quei luoghi, declinati nelle loro accezioni letterarie, musicali, socioculturali, filosofiche, storiche e urbanistiche. «Nelle ultime due edizioni ci siamo concentrati su tematiche legate all’attualità», spiega Marco Galli del coordinamento di ChiassoLetteraria, «progettando una sorta di dittico con un primo capitolo, Il mondo nuovo, dall’approccio ottimista. Il secondo, che si sarebbe dovuto intitolare Crepe ed è saltato a causa della pandemia, avrebbe dovuto avere una natura opposta. Nel 2021 abbiamo quindi deciso di allestire la rassegna attorno alla questione del Pianeta proibito in quanto ci sembrava che ben si legasse alla situazione che stavamo vivendo a causa della COVID. Dopo aver abbordato questioni di importanza sociale, culturale e politica, per il 2022 abbiamo optato per un tema di natura prettamente letteraria dalla grande forza evocativa».
Si salpa
Il viaggio tra i Porti di ChiassoLetteraria 2022 partirà dall’Islanda da dove, il 13 maggio, arriverà allo Spazio Officina il poeta e scrittore Jon Kalman Stefansson che nei suoi romanzi riflette sui grandi argomenti che da sempre interessano l’umanità quali la vita, l’amore e il senso ultimo dell’esistenza. Più volte nominato al Premio del Consiglio Nordico, con Luce d’estate ed è subito notte Stefansson ha ricevuto il Premio islandese per la letteratura, mentre nel 2017 è stato candidato al Nobel e, successivamente, nominato al Booker Prize prima di vincere, quest’anno, il Prix du Livre Étranger.
Tra gli altri nomi conosciuti al grande pubblico e di cui gli organizzatori vanno fieri ci sono Carola Rackete, ambientalista, attivista e capitana di nave balzata agli onori nel 2019 per esser attraccata senza autorizzazione al porto di Lampedusa con una nave di migranti e David Abulafia, storico dell’Università di Cambridge autore de Il grande mare.
Il viaggio di ChiassoLetteraria si concluderà nell’Oceano Indiano: il 15 maggio sarà infatti ospite dello Spazio Officina uno tra i più grandi scrittori indiani contemporanei, Amitav Ghosh, conosciuto dal grande pubblico soprattutto per Mare di papaveri e nelle cui opere emerge un grande interesse per la giustizia climatica e la difesa dell’ambiente. «Proprio per le questioni di cui si occupa, la sua presenza rappresenta una degna chiusura per il Festival», dice Marco Galli.
«Quest’anno abbiamo realizzato un sogno – confida sempre Galli – in quanto siamo andati oltre le nostre aspettative dal momento che praticamente ogni membro del comitato organizzatore è riuscito a portare a Chiasso l’autore che desiderava».
Insospettabili vittime belliche
Nonostante ChiassoLetteraria voglia smarcarsi maggiormente dall’attualità rispetto alle due ultime edizioni, uno sguardo a quanto sta succedendo in questi mesi sul fronte ucraino è d’obbligo: ecco allora che il 12 maggio lo Spazio Officina ospiterà uno «Speciale Ucraina» intitolato La prima vittima di ogni guerra è il pensiero.
«Come Festival ci siamo sentiti in dovere di fermarci un momento a riflettere sulla situazione nell’Est dell’Europa», spiega Marco Galli. «Abbiamo ideato una serata di approfondimento durante la quale si intende sviluppare un pensiero non divisivo, bensì condiviso visto che spesso sui social network, e nella società in generale, si vanno a formare due fronti che non si parlano».
Ospiti d’eccezione saranno il cantante, attore e scrittore Moni Ovadia, il reporter internazionale, corrispondente di guerra e cronista giudiziario Nello Scavo e la professoressa ordinaria di Storia dell’Europa orientale all’Università degli Studi di Milano e specialista di storia e cultura russa dell’epoca moderna e contemporanea Giulia Lami.
Non solo letteratura nel ricco cartellone della rassegna
Molti gli eventi collaterali al Festival. Tra essi il recital di teatro-canzone di Peppe Voltarelli, cantautore calabrese tre volte premio Tenco.
Spazio Lampo ospiterà invece un’installazione inedita dell’artista kosovara Barbara Prenka. Il 12 maggio alle 20.30, sempre nello stesso luogo, la chitarrista sperimentale Alessandra Novaga improvviserà un concerto sulla base delle sensazioni che le suscita l’opera di Prenka: una performance che, registrata, diventerà poi la colonna sonora dell’installazione.