Cent'anni fa

Prima una visione di disastri e di dolori, poi una bella risata

Le notizie del 12 ottobre 1924
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
12.10.2024 06:00

La Nota
Dal programma di un cinematografo: «Il disastro di Someo», poi una comica: «Charlot». Prima una visione di disastri, di distruzioni, di dolori, poi una bella risata e buonanotte suonatori. Domani nuovo spettacolo.

Il direttore del Cinema è buon psicologo; egli certamente si è detto: «Il disastro di Someo è una cosa emozionante, di palpitante attualità, mette il pubblico a tu per tu con la catastrofe, a tu per tu con un lembo del paese massacrato dalla valanga; il pubblico osserverà; soddisfatta la curiosità, lascerà un po’ di posto alla commozione; ma non posso lasciarlo andare a casa col peso di uno spettacolo commovente sullo stomaco, il mio pubblico; ci vuole una tazza di caffè digestivo onde, dopo il disastro, gli servirà una comica».

È istintivo in noi il desiderio di tenerci alla larga dalle sofferenze altrui; siamo tutta gente di cuore, pronta a regalare al nostro prossimo sofferente una lacrima e un obolo, ma il dolore, specialmente per le sofferenze che non sono nostre, ci stanca presto; non lo diciamo, perchè in generale siamo una manica di ipocriti, ma è un fatto che appena messi a tu per tu con un dolore che non è nostro, ci affrettiamo a cercare, se non proprio la «comica» come al Cinema, perlomeno qualche cosa che liberi presto la casa dai pensieri tristi.

Le sofferenze più grandi, quelle degne di essere sofferte fino all’ultimo, le sole che veramente interessano, sono le nostre; un dolore nostro ci sembra debba essere condiviso nella stessa misura di commozione da tutti; un dolore altrui lo condividiamo ma curando che ci tocchi la parte minore ed anche di questa, appena possiamo, ce ne sbarazziamo volontieri. Al Cinema c’è la «comica»; alle porte dei Cimiteri, almeno nelle grandi città, ci sono le osterie e i ristoratori. Per gli intellettuali c’è la Filosofia che è una specie di Osteria del Conforto.

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