Medicina

Da Berna un passo avanti verso un vaccino contro la malaria più efficace

È stata utilizzata una versione geneticamente modificata del parassita completo, spiega il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica
©DIEGO MENJIBAR
Ats
28.02.2025 09:38

Ricercatori bernesi hanno fatto un passo avanti nello sviluppo di un vaccino più efficace contro la malaria. È stata utilizzata una versione geneticamente modificata del parassita completo.

I vaccini attualmente autorizzati consistono in una singola proteina del parassita che attiva solo un numero limitato di cellule immunitarie. La vaccinazione fornisce protezione a non più del 70% dei vaccinati e dura circa un anno senza richiamo, prima che i livelli di anticorpi inizino a diminuire, ha dichiarato il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (FNS) in un comunicato stampa.

«Ovviamente è meglio di niente, ma è ben lungi dall'essere ottimale», sottolinea Volker Heussler, direttore dell'Istituto di biologia cellulare dell'Università di Berna. Per questo motivo il suo team ha adottato un nuovo approccio: un vaccino contenente un parassita completo, ma attenuato.

L'attenuazione del parassita della malaria mediante irradiazione era già stata sperimentata, ma questo approccio peccava di una mancanza di precisione. Gli scienziati hanno quindi cercato di limitare il protozoo con modifiche genetiche mirate, in modo che raggiunga solo il fegato e non venga rilasciato nel flusso sanguigno. In questo modo è impossibile che causi la malaria.

Un altro vantaggio di questo approccio è che il parassita rimane nel fegato per diversi giorni. Condizioni ideali per la piena stimolazione del sistema immunitario e la formazione di cellule di memoria, come hanno dimostrato studi precedenti.

«L'infezione delle cellule epatiche è un collo di bottiglia in cui è possibile catturare il parassita ed eliminarlo», spiega Volker Heussler, citato nel comunicato stampa. Gli autori hanno effettuato uno screening su larga scala per trovare geni la cui perdita non uccidesse il patogeno, ma lo fermasse nella sua fase epatica. A tal fine, hanno testato 1500 varianti del parassita, in cui ogni volta veniva eliminato un gene diverso.

Alla fine hanno trovato un parassita geneticamente modificato con le proprietà richieste: raggiunge il fegato e vi si moltiplica, ma non viene poi rilasciato nel flusso sanguigno. Questo agente patogeno alterato sarebbe quindi un buon candidato per un'immunizzazione efficace. Il team di Volker Heussler ha anche testato un parassita ancora più debole, con due geni eliminati. Identificato da un gruppo di ricerca americano, il secondo gene blocca il parassita anche allo stadio epatico.

I primi test con il parassita doppiamente indebolito hanno dato risultati molto promettenti: i topi vaccinati in questo modo sono totalmente protetti dalla malaria. Non si sono ammalati, anche con una dose molto alta somministrata.

Questi risultati sono stati ottenuti con il parassita Plasmodium berghei, strettamente correlato al Plasmodium falciparum, ma che infetta i topi piuttosto che gli esseri umani. Volker Heussler spera ora che questi risultati possano essere applicati al P. falciparum. Ma c'è ancora molta strada da fare prima di avere un vaccino veramente sicuro. Secondo questo lavoro pubblicato sulla rivista PLOS ONE, potrebbe essere necessario un triplo knockout.