Si fa presto a dire fake news: il catalogo della disinformazione
Quando si parla di notizie false e dintorni, le espressioni utilizzate sono molte e spesso in lingua inglese: fake news, disinformation, misinformation, malinformation, bufale e panzane sono solo le più frequenti.
Tutti termini che rimandano alla presenza di informazioni o concetti in qualche modo errati, diffusi (più o meno volutamente) a danno delle notizie corrette. Ma come mai per parlare della cattiva informazione si utilizzano così tante espressioni? Ciò accade perché, come vedremo tra poco, le notizie possono essere false in molti modi diversi.
Che cosa sono davvero le notizie false
Il termine «notizie false» andrebbe utilizzato solo per quelle notizie totalmente inventate e, spesso, create proprio con l’intenzione di danneggiare qualcuno o qualcosa. Una notizia falsa, quindi, non è la dichiarazione di un politico che riporta i dati solo parzialmente, ad esempio per farli apparire più vantaggiosi per la sua campagna elettorale; una notizia falsa è un contenuto che viene «fabbricato» da zero, con il preciso intento di colpire qualcuno o qualcosa.
Un esempio recente di notizia falsa è una tabella, diventata virale su Twitter, che confrontava i decessi avvenuti nel sonno e quelli causati da malori improvvisi in Italia per gli anni 2019-2021, evidenziando un aumento durante l’ultimo anno. Stando a chi la diffondeva, i dati provenivano dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) ed erano collegati con la campagna di vaccinazione anti-Covid. Nulla di vero. I dati riportati non sono dell’Istat, che contattato da Facta ha smentito qualsiasi legame. Inoltre, nella suddivisione dei decessi, Istat si avvale di una specifica classificazione internazionale (indicata con la sigla Icd-10) che non corrisponde a quella dei dati riportati su Twitter.
Questo esempio ha alcune delle caratteristiche comuni a molte notizie false: dati inventati, errata attribuzione a fonte autorevoli per conferire veridicità alla notizia e la volontà di screditare qualcuno o qualcosa (nel nostro caso, la campagna vaccinale).
Notizie fuori contesto e manipolate
Altre due categorie di notizie problematiche che popolano i social network sono quelle fuori contesto e quelle manipolate. Si tratta di casi di disinformazione tra loro diversi, spesso collegati a immagini o video.
Nelle notizie fuori contesto, un contenuto reale (può essere un video, un’immagine, un documento, una frase) viene estrapolato dal suo contesto originale ed inserito altrove, modificandone il significato. È il caso delle recenti proteste dei camionisti in Canada, arrivate in Italia con una serie di filmati che mostravano sì dei camion, ma ritratti in realtà in contesti totalmente diversi.
I contenuti manipolati sono invece immagini o video a cui sono stati aggiunti o tolti dettagli per veicolare un messaggio diverso rispetto a quello originale. È il caso del presunto codice QR che sarebbe stato trovato sui pavimenti di Pompei o della quantità di corone di fiori con cui sarebbe stato ricoperto il presidente francese Emmanuel Macron: in entrambi i casi, le foto originali sono state modificate con l’aggiunta di particolari prima assenti.
Quando satira e notizie vecchie possono essere dannose
Una delle leggi di Internet prescrive che, davanti a un contenuto ironico o da non prendere sul serio, ci sarà sempre qualcuno che non coglierà l’ironia. Le notizie satiriche diventano casi di disinformazione quando vengono mal interpretate da alcuni utenti. Ma anche quando, in modo più sottile, una presunta satira viene volutamente utilizzata da chi diffonde disinformazione con l’intenzione, in realtà, di condividere notizie fuorvianti e potenzialmente dannose.
In molte occasioni la satira ha successo perché fa leva sui temi attuali: è il caso della notizia secondo cui l’azienda Pfizer starebbe producendo un antidoto per il suo stesso vaccino, circolata nei mesi in cui i possibili effetti avversi della vaccinazione preoccupavano gli utenti dei social.
Non c’è nulla di vero. Come accorgersene? Identificando la fonte originale è stato possibile scoprire che la notizia era stata pubblicata su un sito web satirico. Analizzando poi le informazioni riportate è emersa la loro infondatezza: non solo l’annuncio di un prodotto farmaceutico in grado di annullare gli effetti della vaccinazione non è stato riportato da nessun mezzo di informazione affidabile, ma la stessa idea di «resettare» gli effetti della vaccinazione non è scientificamente realizzabile.
Altra categoria di notizie potenzialmente dannose è quella delle notizie vecchie. Quando una notizia reale – ma appartenente al passato – viene presentata come attuale rischia di arrecare danni alla corretta informazione. Ad esempio, questa notizia sulla modifica della privacy dei gruppi WhatsApp, in origine del 2019, è circolata nel 2020 e nel 2021 come una notizia attuale, preoccupando inutilmente gli utenti della nota app di messaggistica istantanea.
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