Super eroina tutta al femminile

Chi ha paura di Wonder Woman? Dopo quasi settantacinque anni di oblio, rinasce sullo schermo Diana di Themyscira, Principessa delle Amazzoni, grazie alla testardaggine di Patti Jenkins, prima regista donna ad ottenere più di cento milioni di dollari per fare un film su un'eroina dei fumetti, con il preciso intento di farne una degna rivale di Batman, Wolverine, Thor e tutto l'impero dei super eroi DC e Marvel che affolla i nostri cinema.

Wonder Woman di Patty Jenkins, interpretato dall'attrice israeliana Gal Gadot, uscito da pochi giorni, sta già conquistando l'immaginario di un pubblico abituato al super eroe virile, serioso e cupo, con una protagonista che è la quintessenza di una femminilità guerriera, che lotta per la pace e la giustizia, intelligente, empatica, leale, capace d'innamorarsi senza riserve e di mantenere sempre intatto un certo candore venato di humour. Il film inizia sull'isola Paradiso, territorio delle Amazzoni, con l'infanzia di Diana che si divide tra i racconti della madre, la regina Ippolita (Connie Nielsen), e gli addestramenti militari. In breve la vediamo diventare una guerriera possente, dotata anche d'insospettabili poteri, sconosciuti alle altre. Un giorno un aereo cade in mare davanti all'isola, e Diana salva il pilota, un ufficiale americano, Steve Trevor (Chris Pine), inseguito fin lì da alcuni soldati tedeschi che, grazie ai loro fucili uccidono molte valorose Amazzoni, armate solo di archi e di frecce. Il mondo degli uomini è insanguinato dalla Prima Guerra Mondiale, i tedeschi stanno studiando dei gas micidiali per uccidere quanti più innocenti possibile e rovesciare le sorti della guerra. Steve ha scoperto il laboratorio e i piani dei tedeschi e prega che lo lascino tornare indietro, e Diana lo segue per porre fine a quella, e a tutte le guerre, fedele all'antica missione che Giove aveva dato al popolo delle Amazzoni.