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Beverly Hills Cop 4 e la nostalgia del vero Eddie Murphy

Non c’è peggior sequel di quello in cui nemmeno la produzione crede e «Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F» fa parte di questa categoria
© Netflix
Stefano Olivari
09.07.2024 13:00

Non c’è peggior sequel di quello in cui nemmeno la produzione crede: Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, per tutti noi che lo abbiamo visto il giorno stesso dell’uscita Beverly Hills Cop 4, fa parte proprio di questa categoria visto che è stato distribuito direttamente su Netflix il 3 luglio, senza passare dalle sale cinematografiche. Poi sulla piattaforma di streaming sta godendo di uno strepitoso successo, fra effetto nostalgia anni Ottanta e culto anche per le generazioni più giovani che quel decennio mitizzano. Alla fine Eddie Murphy, pur invecchiato, ha fatto ancora centro: Beverly Hills Cop: Axel F passerà alla storia dello streaming, non sarà quella del cinema ma è meglio di niente.

Ancora Foley

Quaranta anni dopo il primo film, trentasette dopo l’ugualmente bello secondo, trenta dopo l’indifendibile terzo, Murphy è tornato Axel Foley e da tenente di polizia è tornato a Los Angeles. Sempre partendo da Detroit, dove è finito nel mirino per i suoi metodi poco ortodossi e sempre causa di incidenti e danni (in questo caso l’inseguimento a un gruppo di ladri che ha preso di mira i Detroit Red Wings). A pagare è il suo superiore, Friedman (indimenticabile nel secondo episodio), che gli consiglia di riallacciare i rapporti con la figlia Jane, che fa l’avvocato a Los Angeles, e si sta occupando di un caso in cui via via si scopriranno omicidi, traffico di droga, poliziotti corrotti, eccetera. Non spoileriamo oltre, visto l’intreccio fra la trama poliziesca e le vicende familiari, ma tutti senza bisogno di noi avranno già intuito il finale di un prodotto destinato ai cultori degli anni Ottanta (c’è addirittura Kevin Bacon, fra i cattivi), quando i desideri del pubblico venivano rispettati.

Anni Ottanta

Il problema del quarto Un piedipiatti a Beverly Hills è che non può essere giudicato con i criteri di diecimila altri film in streaming, perché è discendente diretto e dichiarato, quasi gridato con tanto di metacinema che strizza l’occhio allo spettatore fanatico di citazioni, di due film iconici. Il primo, con Arma letale e pochi altri capostipite dei cosiddetti buddy cop movie (cioè i film incentrati su poliziotti in coppia, di solito uno bianco e uno afroamericano, o in un gruppo ristretto), il secondo emblema del poliziesco action. Come spesso accade, i capolavori e le carriere nascono da incastri incredibili, visto che il primo Beverly Hills Cop prevedeva come protagonista Sylvester Stallone, già da quasi un decennio star di Hollywood, che però pretendeva modifiche alla sceneggiatura a partire dal cognome dell’allora agente Foley, nella testa di Stallone non Foley ma Cobretti. Questo ed altri problemi portarono alla rottura con Stallone, che poi avrebbe riciclato il cognome Cobretti nel fantastico Cobra, non a caso citato in Beverly Hills Cop 2, (si vede un poster con Stallone e Brigitte Nielsen) ed il protagonista fu scelto a pochi giorni dall’inizio delle riprese. Anni Ottanta allo stato puro, decennio d’oro per tante cose ed anche per i film d’azione in tutte le loro declinazioni: guerra (Rambo, Top Gun), fantascienza (Robocop), arti marziali (Senza esclusione di colpi) e appunto poliziesco.

Declino

L’Eddie Murphy del 1984 non era comunque uno sconosciuto pescato dal mazzo, ma un giovane, 23 anni, comico noto in televisione per la partecipazione allo storico Saturday Nigh Live della NBC e che al cinema aveva subito fatto centro in 48 ore di Walter Hill e in Una poltrona per due di John Landis, diventato di culto molto dopo la sua uscita grazie alla reiterazione natalizia. In ogni caso Murphy aggiunse tanto di suo sia al primo Beverly Hills Cop, quello di Martin Brest, sia al secondo di Tony Scott, in un periodo, gli anni Ottanta, in cui davvero non sbagliava un colpo: oltre ai titoli citati Il bambino d’oro (flop poi rivalutato), Il principe cerca moglie (da dimenticare il sequel del 2021, Il principe cerca figlio, prodotto da Amazon), Harlem Nights… Quel Murphy iconoclasta e trasversale, dalla risata contagiosa, uno dei primi attori afroamericani ad essere trattato davvero come una star, quale del resto era, è rimasto agli anno Ottanta. Con il declino irreversibile iniziato prestissimo, proprio con il terzo Beverly Hills Cop, del tutto privo dell’umorismo dei primi due, ed una serie di scelte sbagliate e dispersive, come i ripetuti tentativi di sfondare come cantante. In mezzo anche accuse ingiuste, come quella famosa di Spike Lee, cioè di non aiutare gli attori afroamericani a sfondare e di essere in sostanza un servo dei bianchi. Niente di più falso, visto a Murphy devono moltissimo Samuel Jackson, Cuba Gooding e tanti altri, con parti da protagonisti o particine come quella di Chris Rock in Beverly Hills Cop 2. Il problema di Eddie Murphy è uno ed uno solo, come sottolineato da Landis, corresponsabile del flop di Beverly Hills Cop 3: dall’inizio degli anni Novanta si è preso troppo sul serio e ha smesso di far ridere. Ma almeno adesso ha accettato il suo ruolo di icona generazionale e monetizza di conseguenza.

Sequel

C’è poco da fare: gli anni Ottanta sono stati l’età dell’oro per il cinema rivolto al pubblico, abbastanza moderni per avere effetti speciali di un certo livello e abbastanza antichi da consentire battute e situazioni oggi improponibili. Non è il caso di Beverly Hills Cop, sempre ben lontano dal confine della volgarità, ma il franchise con Eddie Murphy si inserisce perfettamente nel luogo comune tipo «oggi non si inventa più niente». Il problema è che a dirlo non sono gli avventori di un bar o gente che non va al cinema dai tempi, viene da dire, di Eddie Murphy, ma produttori, registi e attori, che da un lato se la prendono con l’intelligenza artificiale che gli ruberebbe il lavoro e dall’altro riciclano il passato, facendo con maggiori costi ciò che l’intelligenza artificiale farebbe gratis. Ecco, Beverly Hills Cop: Axel F. sembra un film costruito dall’AI ed esce in un anno, il 2024, che sarà ricordato Inside Out 2, Venon: The Last Dance, Bad Boys 4, Mufasa (prequel del Re Leone), Joker: Folie à deux, Cattivissimo me 4, addirittura Il Gladiatore 2. Tutti successi annunciati, quasi tutti rivolti sia a quel pubblico giovane che oggi ha dato una seconda giovinezza ai cinema sia a chi è cresciuto e non vuole sorprese, ma soltanto due ore di sana vecchia nostalgia. Più facile vedere un Beverly Hills Cop 5 che un nuovo film originale di successo di Eddie Murphy.

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