La guida

Come sarà e chi vincerà Sanremo 2025?

Proviamo a rispondere a tutte le domande più importanti legate al Festival della canzone italiana, al via questa sera
© AP/FABIO FRUSTACI
Marcello Pelizzari
11.02.2025 10:30

Questa sera, le luci dell'Ariston si accenderanno una volta di più: torna il Festival della canzone italiana di Sanremo. Ventinove cantanti in gara, Carlo Conti alla conduzione e alla direzione artistica, un esercito di co-conduttrici e co-conduttori, vagonate di ospiti e, scommettiamo, le solite, immancabili polemiche. Perché Sanremo è Sanremo o, meglio, non sarebbe Sanremo senza il contorno. Ci aspetta una maratona, televisiva e – in seconda battuta – musicale. Bene, ma avete studiato il dossier al di là dell'oramai tradizionale Fantasanremo? Sì? No? Forse? Ecco qualche dritta per orientarvi almeno durante la cosiddetta «settimana santa». 

Che Festival sarà?

L'eredità di Amadeus, almeno per questa prima edizione del Carlo Conti bis, all'Ariston dal 2015 al 2017, è piuttosto evidente. E pesante. Quantomeno, a livello musicale. «Mi preme di aver scelto belle canzoni, che poi vengano trasmesse in radio» ha detto proprio Conti. Una frase, però, in linea con il pensiero del suo predecessore. Qualcosa, invero, cambierà. Al di là della presenza di 29 big e 4 promesse, con Emis Killa fra l'altro ritiratosi per le note vicende giudiziarie legate all'inchiesta sugli ultras di Inter e Milan, Conti intende snellire le serate. Di qui l'addio ai monologhi: «Credo che si possa sottolineare qualcosa di importante anche solo con delle parole o con un messaggio lanciato velocemente tra una canzone e l'altra». 

Apparentemente, e al netto della presenza simultanea di Fedez, Achille Lauro e Tony Effe, con ampio spazio quindi a potenziali dissing in diretta, Conti sembrerebbe propenso a un Festival sospeso sulla polemica e sui cosiddetti casi politici. Più leggerezza e meno impegno, verrebbe da dire. O, se preferite, il nuovo direttore artistico intende promuovere la politica del volemose bene a ogni costo. Si spiegano così anche le scelte conservative per la prima serata in termini di co-conduzione, con l'usato sicuro Antonella Clerici e Jerry Scotti. 

Detto che gli ascolti, parola di Conti, non saranno un'ossessione, giova ricordare che la scorsa finale venne seguita da una media di 14 milioni e 301 mila spettatori per uno share del 74,1%. Non solo, l'ultima edizione targata Amadeus virò sensibilmente verso la fascia d'età «quindici-ventiquattro anni». 

E l'effetto nostalgia?

Veniamo ai cantanti in gara (qui la guida completa) e ai loro testi (qui). È stato detto e sottolineato, un po' ovunque, che i sentimenti saranno i veri protagonisti della gara canora. La dance ha lasciato spazio al cantautorato, i trapper si sono regolati più sul rap classico mentre la quota indie ha voglia di abbracciare il grande pubblico anche solo per vedere l'effetto che fa. Queste, almeno, sono le premesse. La temuta quota nostalgia, cara a Carlo Conti, sarà decisamente più bassa rispetto alle attese: Marcella Bella, Massimo Ranieri e basta così. Ah, non ci sarà il rock. Sembra ieri che vincevano i Måneskin. A questo giro, il pubblico si godrà una versione edulcorata con il solo Damiano David. 

Come si svilupperanno, dunque, le serate?

Questa sera, preparate pure il caffè, al di là della volontà di snellire l'intera macchina, ascolteremo tutte e 29 le canzoni in gara. Voterà solo la sala stampa, tv e web. Al termine della serata, conosceremo le prime cinque posizioni. Non, però, l'ordine di piazzamento. Come superospite ci sarà Jovanotti. Domani canteranno solo 15 big in gara e si esibiranno le quattro nuove proposte, con due giovani che passeranno alla serata di giovedì. Voteranno televoto, sala stampa, tv e web nonché le radio. Stesso canovaccio per la serata del giovedì, con i restanti 14 big e la proclamazione del vincitore di Sanremo Giovani. A proposito di nostalgia, come superospiti ci saranno i Duran Duran. Venerdì, l'attesissima serata della cover e dei duetti, quest'anno separata rispetto alla gara. Sabato, infine, la finalissima, con televoto, sala stampa, tv e web nonché radio che esprimeranno le proprie preferenze. Ne uscirà una classifica con cinque, possibili vincitori, con le giurie chiamate a rivotare. Tra gli ospiti, sabato, nientepopodimeno che Antonello Venditti. Qui l'intero programma, punto per punto.

Che cos'è questa storia degli «autori tutti uguali»?

Dicevamo delle immancabili polemiche. Una, invero, si è già scatenata: gli stessi, undici autori, è stato calcolato, hanno composto oltre il 66% dei brani in gara. Questi i nomi ricorrenti: Federica Abbate, Davide Simonetta, Davide Petrella. Nella lista figurano anche il figlio di Biagio Antonacci, Paolo, nonché Blanco, che a Sanremo aveva trionfato con Brividi in coppia con Mahmood e che, per l'edizione 2025, ha firmato per Giorgia, Noemi e Irama. Chiamatela pure vena artistica extralarge. A detta degli esperti, la scelta è caduta su pochi autori poiché parliamo di artisti capaci di produrre risultati in termini di ascolti e streaming. 

I «custodi» di Sanremo, da Carlo Conti in giù diciamo, hanno ribadito che, mai come quest'anno, Sanremo è aperto al cantautorato, anche spinto: Lucio Corsi, Brunori Sas, allargando il campo anche Willie Peyote. E, va da sé, Simone Cristicchi già sicuro di un premio della critica

Quanto pesa lo streaming?

Quanto e come peserà lo streaming? Ovvero, quanto durerà l'effetto Sanremo nelle classifiche degli ascolti? La piattaforma Preply, scrive fra gli altri la Gazzetta dello Sport, ha calcolato che diciotto dei ventinove artisti in gara vantano oltre un milione di ascolti mensili su Spotify. Guida la speciale classifica Tony Effe, con oltre 4 milioni e 300 mila ascoltatori. A ruota Rose Villain (3,9 milioni) e Olly (3,2 milioni). Nel 2024, a titolo di paragone, sette canzoni in gara a Sanremo sono entrate nella top20 dei brani più ascoltati in Italia. 

E quanto pesano, invece, i social?

Se contassero solo le piattaforme, Fedez – al di là della flessione post separazione da Chiara Ferragni – viaggia oltre i 25 milioni di follower. Decisamente più staccati gli altri: il quartetto Shablo, Guè, Joshua e Tormento, per intenderci, arriva appena a 3,2 milioni fra like, commenti e condivisioni. La migliore fra le donne, in questo senso, è Rose Villain. A titolo di paragone, anche qui, è interessante sottolineare come Angelina Mango, Annalisa e Ghali, prima, terza e quarta forza a livello di classifica di Sanremo 2024, fossero nella top5 social.

D'accordo, ma questo sarà l'ultimo Sanremo targato Rai?

Non esattamente. Certo, la domanda si pone. Se ne parla, insomma. Just Entertainment, un'associazione che si occupa di eventi e opere musicali, nel 2023 aveva presentato un ricorso al Comune di Sanremo. Al centro del ricorso, la volontà di acquisire i diritti del Festival e del suo marchio, al fine di poter organizzare l'edizione 2024. L'organizzazione, per contro, rispose picche, affidando per direttissima il Festival alla Rai, come ha sempre fatto. Just Entertainment, tuttavia, ha presentato ricorso e il TAR ha stabilito che, a partire dal 2026, servirà una gara. Significa che Sanremo verrà trasmesso da un'altra televisione? Può darsi. Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha detto che entro l'estate verrà fatta chiarezza. Warner, quindi il Nove e, di riflesso, Amadeus, starebbe seriamente pensando a piazzare una maxi-offerta mentre la Rai ha annunciato, a sua volta, una battaglia legale. Logico, considerando quanto vale per la Rai il Festival: nel 2024, la televisione di Stato ha incassato oltre 60 milioni di euro grazie alla raccolta pubblicitaria.

Ultima questione: chi vincerà?

Le agenzie di scommesse sono piuttosto convinte: Sanremo 2025 sarà un affare a due fra Giorgia e Olly, entrambi dati a 4,50. A ruota Achille Lauro (6,00) mentre vanno comunque tenuti d'occhio Irama (9,00), Fedez, Simone Cristicchi (entrambi a 11,00) e Brunori Sas (13,00). 

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