E se i Nazi avessero vinto la Guerra?

«C’è una buona ragione per cui nessuno studia Storia: ti insegna troppo», disse tempo fa Noam Chomsky, famoso linguista e attivista statunitense. Un’iperbole, ovviamente, perché altrimenti le facoltà universitarie sarebbero chiuse da tempo. È vero tuttavia che, per analizzarla in profondità, ci vuole un certo coraggio e non tutti sono pronti a farlo. Alcuni, la maggior parte, si limitano ad imparare a memoria una lista di date, cercando di dimenticare che le innumerevoli atrocità di cui la nostra Storia è disseminata sono state compiute da esseri umani come noi.
Con la serie tv The Man in the High Castle, Amazon Prime ci racconta una storia alternativa a quella da noi vissuta: una storia in cui ad aver trionfato nella Seconda guerra mondiale sono stati Germania e Giappone. Una produzione terminata nel 2019 e assolutamente da non perdere, perché in grado di mantenere viva nello spettatore la consapevolezza che il seme di certe crudeltà è ancora piantato nell’Uomo e aspetta solo il momento opportuno per la mostruosa fioritura: sta a tutti noi negargli il nutrimento.
Gli USA divisi e la caccia alle pellicole
The Man in the High Castle, L’Uomo nell’Alto Castello, tratta di «storia alternativa»: la serie è ambientata all’inizio degli anni ‘60, ma non come li conosciamo noi. In questi anni ‘60, dopo aver trionfato nel secondo conflitto mondiale, nazisti e giapponesi hanno preso il controllo del Nord America, spartendosi gli USA: a est il Grande Reich Nazista, a ovest gli Stati Giapponesi del Pacifico, mentre a dividerli v’è un’ampia zona neutrale che segue le Montagne Rocciose. Una separazione resa necessaria dalla bellicosità delle due potenze che, non paghe del sangue versato, si trovano ora contrapposte in una sorta di Guerra fredda nippo-tedesca.

Un mondo da incubo, dove ognuno deve badare a sé stesso. Fidarsi del prossimo, infatti, è un lusso che non ci si può permettere, quando non solo conoscenti, ma anche genitori e figli si denunciano a vicenda al primo segno di «impurità ideologica». È in questo terribile contesto che una debole Resistenza, ridotta al lumicino, cerca di scatenare una reazione nella popolazione diffondendo le pellicole dell’Uomo nell’Alto Castello, filmati in cui a vincere la guerra sono gli Alleati. «Com’è possibile?», si chiedono tutti. «Sono dei falsi», dicono altri. Ma il dubbio rimane e l’idea che possa esistere un mondo libero dai fascisti spaventa anche quest’ultimi, che fanno di tutto per trovare le pellicole e distruggerle.

John Smith, l’uomo qualsiasi divenuto gerarca nazista
The Man in the High Castle è basato sull’omonimo romanzo di Philip K. Dick (libro conosciuto in italiano come «La svastica sul sole») ma rispetto all’originale presenta alcune importanti differenze. Una delle più rilevanti è la creazione, nella serie tv, del personaggio di John Smith, un americano che, dopo aver perso la guerra, ha deciso come molti altri di accettare l’ideologia degli invasori e di unirsi al loro partito, scalandone i ranghi fino a diventare Obergruppenführer. Ciò che impressiona di più di quello che sarà uno dei principali antagonisti è il velo di «normalità» del quale è in grado (più o meno coscientemente) di ammantarsi. Giorno dopo giorno, prima di torturare spietatamente i membri della Resistenza, Smith si sveglia nella propria casa nei ricchi sobborghi di New York, con il classico prato ben curato, e mangia uova e bacon in compagnia dell’amorevole famiglia. Come se le sue atroci azioni facessero parte di un normale lavoro impiegatizio. Anche il suo nome, John Smith, comunissimo nelle nazioni anglofone, trasuda banalità. La volontà di produttori e sceneggiatori è chiara ed è quella di ricordare allo spettatore che di «John Smith» è pieno il mondo. Per questo alle pericolose e inumane ideologie dalle quali egli è stato irretito non va data tregua: devono essere combattute, e senza alcun compromesso.
Il trailer
I personaggi storici
I personaggi di fantasia presentati in The Man in the High Castle sono numerosi e ben caratterizzati, ma la qualità delle serie tv si misura anche nell’ampio ma ponderato utilizzo di figure storiche: il solo pensiero che criminali di guerra come Himmler, Heydrich o lo stesso Hitler siano ancora vivi negli anni ‘60 fa accapponare la pelle.
Libertà da apprezzare
The Man in the High Castle è insomma una serie tv molto impegnativa ma imperdibile, per gli appassionati di storia e non. Ce ne rendiamo conto: non essendo su Netflix, è un prodotto al quale non tutti potranno accedere facilmente. Le quattro stagioni della serie tv sono infatti disponibili solo sulla piattaforma Amazon Prime Video. Agli interessati, però, non possiamo che consigliare la sottoscrizione, fosse anche solo per accedere a questo contenuto di assoluta qualità.
Ci vuole coraggio per studiare la Storia, dicevamo. E con quella «alternativa» di The Man in the High Castle impariamo ad apprezzare le fortune del nostro presente, comprendendo fino in fondo quanto le libertà delle quali godiamo in Occidente non siano affatto scontate, nemmeno oggigiorno.