La grande attesa per Squid Game 2: che cosa dobbiamo aspettarci?
La seconda stagione di Squid Game, su Netflix a partire dal 26 dicembre, promette di essere ancora più politica e visionaria della prima. Proprio per questo da mesi dopo milioni di analisi sulle motivazioni di Seong Gi-hun, il numero 456, si sono scatenate voci di ogni tipo sull’evoluzione di una storia di straordinario successo mondiale: soltanto il K-pop ha fatto di più per l’immagine della Corea del Sud nel mondo. Ma dove eravamo rimasti?
La prima stagione
Nel settembre 2021 eravamo rimasti con Seong Gi-hun vincitore del mortale gioco e del montepremi di 45,6 miliardi di won, in franchi 28,2 milioni. Un finale tutt’altro che definitivo, visto che l’ex numero 456 (tanti erano i concorrenti) decide di non partire per gli Stati Uniti dove c’è sua figlia, della quale sta tentando di ottenere l’affidamento, ma sceglie di rimanere in Corea e di combattere per fermare il gioco metafora del capitalismo e delle trasformazioni che induce nella psiche delle persone. Nell’ultima scena lo si vede chiamare l’organizzazione per riprovarci. Sullo sfondo una Corea del Sud turbocapitalista, dove pochi fra gli sconfitti dal sistema, come i concorrenti dello Squid Game tutti carichi di debiti, mettono in discussione il sistema stesso. Da considerare anche il contesto storico: quella del 2020, anno in cui è ambientata la prima stagione, era una Corea del Sud apparentemente stabile, quella di adesso un paese politicamente nel caos dopo la legge marziale dichiarata il 3 dicembre dal presidente Yoon Suk-yeol, poi rientrata con tanto di impeachment per Yoon. Una vicenda però tutta politica: nessuna delle recenti manifestazioni ha criticato il modello sudcoreano, a riprova che Squid Game ha centrato il bersaglio.
La seconda
Il tema di questa nuova stagione è quello della giustizia sociale mista a vendetta, per certi aspetti una rivoluzione da iniziare all’interno del sistema. Gi-hun ritornerà nel gioco con l’intento di scoprire chi ci sia davvero dietro alla sua organizzazione, ma anche di scoprire cose di sé stesso che gli hanno fatto paura. Fra i personaggi non possono tornare i tanti morti ma tornerà sicuramente l’inquietante Front Man, il gestore del gioco, con tanto di cappuccio e maschera d’ordinanza. A questo proposito lo spoiler degli spoiler è stato buttato lì con nonchalance dallo stesso Lee Jung-jae, cioè l’attore che interpreta Gi-hun: potrebbe cambiare il suo ruolo nel gioco, passare da concorrente a nuovo Front Man. Del resto anche il Front Man della prima stagione è un ex vincitore del gioco… È già sicuro, non è nemmeno uno spoiler, che il finale sarà aperto e quasi chiamerà la terza e ultima stagione la cui produzione e messa in onda sarà molto veloce, con gli episodi visibili a Natale 2025 o al più tardi nei primi mesi del 2026. Dire che Squid Game 2 è un successo annunciato non rende l’idea, visto che è entrato nelle nomination per i Golden Globes 2025 come serie drammatica dell’anno, senza che nessuno dei giurati ne abbia visto un solo fotogramma.
Personaggi e giochi
Ora dopo ora arrivano anticipazioni sui nuovi personaggi, del resto quelli vecchi sono quasi tutti morti. Fra i più interessanti da segnalare un ex militare dei corpi speciali sudcoreani, una militare nordoreana che ha disertato e che ha problemi con il figlio, un rapper caduto in disgrazia, il padre di una bambina malata di tumore, la madre di un giocatore d’azzardo indebitato, un influencer fallito e tanti truffati dopo avere investito in criptovalute. Ma ll di là dei personaggi e dell’ideologia della serie, con temi forti sia per un pubblico di sinistra (la critica sociale) sia per un pubblico di destra (l’eroe che lotta contro i cattivi), a scatenare l’interesse ad un primo livello saranno i giochi. Torneranno in versione modificata Un, Due, Tre Stella, il tiro alla fune e il gioco delle biglie. Invece fra le novità oltre a una gara di corsa avrà un grande spazio, stando ai leaks più o meno pilotati, quello che da noi si chiama Tris: tremendo nella sua facilità nel bloccare l’avversario e nel punire le distrazioni, un gioco che, per citare Wargames, insegna che si vince non giocando. Ma come farà 456, sempre che mantenga questo numero, a non giocare una volta reinseritosi nel sistema? Il creatore e regista della serie, il geniale Hwang Dong-hyuk, si è lasciato scappare che fra i nuovi giochi ce ne saranno anche di sconosciuti in Occidente.
Polizia e trans
In un'intervista al Times Hwang ha dichiarato che la seconda stagione potrebbe sviluppare la storia di Front Man e affrontare il tema della polizia: «Penso che il problema degli agenti di polizia non sia solo un problema della Corea, ma di tutto il mondo. Le forze di polizia possono essere molto in ritardo nell'agire e questo crea più vittime». Insomma, non la classica posizione di uno sceneggiatore occidentale, che di default è contro le forze dell’ordine. In questo discorso chiaramente entrerà il rapporto tra Front Man e il suo fratello poliziotto Hwang Jun-ho: nella prima stagione Hwang partecipa al gioco come agente sotto copertura, proprio per indagare sulla scomparsa del fratello. Delicata è stata la scelta della persona per interpretare Hyun-Ju, personaggio femminile transgender, giocatrice con il numero 120. La parte è andata all’attore maschio cisgender Park Sung-hoon, invece cha a un’attrice trans. Le critiche, soprattutto negli Stati Uniti, hanno riguardato sia il fatto di aver scelto una persona cisgender per il ruolo invece di una persona trans, sia il fatto di aver scelto un uomo cisgender invece di una donna cisgender. Ma ogni personaggio di Squid Game rappresenta un universo a sé stante, in una serie che si presta a mille spin-off. Si pensi soltanto, pensando alla prima stagione, a Oh Il-nam, il vecchio malato di tumore che preferisce morire lottando per un obbiettivo piuttosto che lentamente in un letto di ospedale: si scoprirà poi che lui è l’inventore dello Squid Game, gioco che tocca corde profondissime. Di sicuro Squid Game 2 riscriverà il concetto di binge watching.