Il caso

La presunta «vera stalker» di Baby Reindeer vuole far causa a Netflix e Gadd

Identificata dagli spettatori come la «Martha Scott della realtà», Fiona Harvey rompe il silenzio: «Le cose non sono andate come si vede nella serie»
© Netflix
Federica Serrao
11.05.2024 22:02

Dall'arrivo di Baby Reindeer su Netflix, ormai, è passato un mese. Ma fin dall'inizio, c'è una domanda che molti spettatori si sono posti: «Chi era, nella realtà, la stalker di Richard Gadd?». La serie, infatti, racconta una storia vera, che ha come protagonista lo stesso autore, nonché attore principale. Martha Scott, la donna che si invaghisce di Donny al punto tale da perseguitarlo, per anni, con mail e appostamenti, dunque, è una persona reale. Certo, con un altro nome. Nome a cui, però, alcune persone, spulciando i profili social di Gadd, sono riusciti a risalire, dando un volto alla persona che, realmente, si nascondeva dietro alla protagonista femminile di Baby Reindeer.

Ma non è questo il punto. O almeno, non solo. Visto il successo della serie, e visti i continui riferimenti alla sua persona sui social, Fiona Harvey – questo il nome della presunta stalker – ha deciso di parlare. Presunta, perché, nonostante i diversi indizi – per lo più reperiti dagli utenti online – Gadd non ha mai confermato che, a tutti gli effetti, sia stata davvero Fiona la persona da cui prende spunto la protagonista femminile di Baby Reindeer. Al contrario, in diverse interviste aveva più volte dichiarato di aver scelto di rendere la «vera Martha» il meno riconoscibile possibile. Modificando, opportunamente, alcuni dettagli. 

Ciononostante, Fiona Harvey ha deciso di rompere il silenzio e di dire la sua, confermando di essere davvero lei la donna dietro la storia di Gadd. Ma soprattutto, sottolineando che i fatti descritti nella serie sono molto diversi ed esagerati, rispetto a quelli realmente accaduti. Nelle scorse ore, nella sua prima intervista televisiva a Piers Morgan Uncensored, Fiona Harvey, 58 anni, ha rivelato di non essere mai stata contattata da Netflix, nonostante la sua persona fosse stata descritta in maniera «diffamatoria». Ragione per cui, ora, la donna ha intenzione di far causa alla piattaforma e a Gadd. 

La 58.enne, infatti, non ha perso occasione per sottolineare come Richard Gadd sia «ossessionato» da lei, al punto tale da aver addirittura creato una serie televisiva sulla loro storia. Tuttavia, secondo la donna, il racconto è «completamente falso», «un'opera di finzione». Nel corso dell'intervista, Fiona Harvey ha negato di essersi mai presentata a casa di Gadd, di aver contattato i suoi genitori e persino di avergli mandato migliaia di mail e messaggi. Uno dei punti cruciali di Baby Reindeer. Tuttavia, ha ammesso di possedere quattro telefoni cellulari, da quattro a sei indirizzi email diversi e di aver avuto un peluche a forma di renna quando era più piccola, come Martha Scott nella serie. 

Non solo. Fiona Harvey ha dichiarato anche di essere impegnata in una relazione sentimentale con un avvocato da cinque anni, e di non essere mai stata accusata per alcun reato. Tanto meno, insomma, sarebbe stata in carcere. Un dettaglio, questo, che Gadd aveva però già chiarito a suo tempo. L'unica differenza esplicitamente nota nella serie, infatti, era quella relativa alla condanna. Nella vita reale, aveva evidenziato l'autore a suo tempo, la sua stalker non era mai stata in prigione. 

Ma secondo Fiona Harvey, ci sarebbero anche delle discrepanze importanti in una delle scene più importanti dell'intera serie: quella dell'incontro tra Martha e Donny, dove lui le offre un tè caldo, dal momento che la donna sostiene di non potersi permettere nulla. A detta della 58.enne, la prima volta che i due si sono visti, lei stava bevendo una limonata, poiché diabetica. A suo dire, inoltre, si sarebbero incontrati cinque, massimo sei volte, in tutto. 

Arrivando ai tasti dolenti – ossia ai numerosi messaggi che, nella serie, Martha invia a Donny – Fiona Harvey ha dichiarato di aver mandato a Gadd, nella realtà, «meno di dieci mail, circa 18 tweet e una lettera». Soprattutto, ha negato di averlo aggredito e molestato sessualmente. Ciononostante, i fan della serie che l'hanno identificata come la vera stalker, le hanno causato non pochi problemi. «Alcuni "investigatori" mi hanno rintracciato, perseguitato e minacciato di morte. Non è stata una scelta, insomma. Mi sono trovata costretta in questa situazione», ha affermato la donna, difendendosi durante l'intervista in televisione. 

Sapere dove sta la verità, tuttavia, non è una faccenda semplice. Ma come ha ricordato Richard Gadd, negli scorsi giorni sui social, probabilmente, non è neppure necessario scoprirlo. «Persone che amo, con cui ho lavorato e che ammiro sono state prese di mira ingiustamente. Per favore, non speculate su chi potrebbero essere le persone nella vita reale», ha scritto l'attore in un post su Instagram, invitando i fan a «smettere di dare la caccia» alla vera Martha e al vero Darrien, il produttore che nella serie tv abusa sessualmente di Donny. «Non è questo lo scopo dello spettacolo».