La serie TV di Fallout è un grande, esplosivo, nucleare sì
Avete sentito parlare della serie TV Fallout, da poco arrivata su Amazon Prime Video, e vi state chiedendo se è il caso di vederla? Fughiamo subito ogni dubbio: la risposta è senz’altro positiva. Come è già successo per The Last of Us, l’omonimo franchise di videogame è stato tramutato in serie TV di qualità semplicemente eccellente. Fallout è sci-fi di quella bella, che dovrebbe essere vista da ogni appassionato a prescindere che abbia giocato all’omonimo videogame.
Di cosa parla Fallout. Nel 2077, le peggiori paure dell’umanità si avverano quando Cina e Stati Uniti iniziano a tirarsi missili atomici. Pochi, pochissimi fortunati, scelti dal governo, possono rifugiarsi nelle centinaia di Vault sotterranee costruite proprio per preservare il genere umano in caso di guerra totale.
Oltre 200 anni dopo, i pochi fortunati discendenti di chi è riuscito a salvarsi nelle Vault vivono ancora nei loro angusti e sotterranei rifugi a prova di bomba, ancora ermeticamente chiusi e sigillati dal mondo esterno dal giorno della guerra. In superficie è tutta un’altra storia: radioattiva, costellata di crateri di atomiche e città in rovina, l’America del XXIII secolo è un deserto in cui vige la legge del più forte, abitato da predoni, mutanti e comunità psicotiche dei sopravvissuti in qualche modo. E anche blatte grosse come poltrone.
Nella serie TV firmata da Geneva Robertson-Dworet (già autrice del piacevolissimo reboot di Tomb Raider e di Captain Marvel) e Graham Wagner (Portlandia), scopriremo le avventure di una serie di personaggi interpretati da Ella Purnell (Yellowjackets, Maleficent), Aaron Moten (The Night of) e Walton Goggins (The Hateful Eight). Ci sono anche volti assai noti come Kyle MacLaclhan (Twin Peaks, Dune e un altro milione di film) e Michael Emerson (Lost, Person of Interest).
A differenza di The Last of Us, però, la storia di Fallout è completamente nuova rispetto ai videogiochi, quindi non c’è rischio di «spoiler» se avete giocato o vorrete affrontare i videogame. Il mondo è lo stesso e troverete mezzo miliardo di riferimenti ai videogiochi, ma personaggi e la trama sono indipendenti, come pure il rifugio che vedrete nel primo episodio, la Vault 33. Potrete vedere la serie anche se non avete mai giocato uno dei videogame, perché i primi episodi spiegano assai bene il setting – correrete solo il rischio di perdervi qualche citazione.
Giudizio? Ci è piaciuto moltissimo. Da veterani del franchise videoludico, pensiamo che la storia (o meglio, le storie) di Fallout serie TV sarebbe perfetta e perfettamente coerente con i videogiochi che abbiamo giocato dal 97 a oggi. E che ci è venuta una gran voglia di rigiocare la serie partendo dal primo episodio. Due grandissimi complimenti, quindi, e la prova migliore che la serie ha fatto centro spaccato.
Se volete recuperare i videogiochi, preparatevi a un viaggio magnifico. Il franchise di Fallout è nato nel 1997: gli sviluppatori di Interplay crearono un setting originale per un gioco di ruolo post-apocalittico che ricordava le atmosfere di Mad Max. I primi due episodi avevano una grafica bidimensionale che – giusto per inquadrare il periodo per chi non video giocava al tempo – era molto simile a quella dei primi Baldur’s Gate.
Nel primo Fallout, giocavamo con la tutina blu di un abitante della Vault 13, che un secolo dopo la guerra atomica è costretto a uscire dal suo rifugio e avventurarsi nel mondo devastato e senza regole di superficie per trovare il «chip dell’acqua» sostitutivo, necessario per riparare l’impianto di riciclo dell’acqua della Vault. Il gioco è ambientato nella California del sud, e ci fa conoscere soggetti particolarmente interessanti come i Super Mutanti o i membri della Fratellanza dell’Acciaio, una specie di ordine militare-religioso di soldati che vanno in giro con mega armature potenziate.
In Fallout 2, uscito l’anno successivo (che anni per i videogiocatori, non bisognava aspettare decenni per un seguito!), siamo dalle parti dell’anno 2241. Il discendente del protagonista del primo gioco abita in superficie, in una comunità relativamente pacifica. Gli viene chiesto di tornare nella Vault 13 per cercare un oggetto, il GECK, che potrebbe riportare un’oasi di normalità nel mondo post-atomico. Purtroppo, nei panni dell’erede, scoprirete che la Vault è stata nel frattempo violato e conquistato da mutanti, e che i vostri concittadini sono stati rapiti da (quel che resta del) governo degli USA e portati nell’Enclave, una specie di città-prigione. Qualche anno dopo, nel 2001, arriva Fallout: Tactics - Brotherhood of Steel, uno spin off che virava da gioco di ruolo a gioco di strategia, in cui il giocatore guida una squadra di guerrieri in armatura potenziata della Fratellanza d’Acciaio.
Il primo e il secondo Fallout e lo spin-off Tactics sono disponibili per PC sullo store di Gog.com, e costano circa 10 CHF l’uno.
Per giocare il terzo Fallout, abbiamo poi dovuto aspettare il 2008. Bethesda, lo sviluppatore specializzato in giochi di ruolo (come Skyrim), acquisì i diritti del franchise e pubblicò in quell’anno Fallout 3. Il salto generazionale portò la tridimensionalità nel gioco: ora finalmente potevamo vedere il mondo post-atomico dagli occhi del protagonista.
Il terzo Fallout è ambientato nel North Virginia: si inizia dalla Vault 101, dove il giocatore «vive» (molto rapidamente) i suoi primi 18 anni nel Vault. Dopodiché, tutto crolla: la Vault cade nel caos per un assalto esterno, e il giocatore è costretto a fuggire in superficie, dove scopre il mondo post-apocalittico del 2277, incontrando vecchie conoscenze (per i veterani del franchise) come la Brotherhood of Steel o l’Enclave governativa.
Nel 2010 arriva Fallout: New Vegas, un capitolo addizionale e indipendente ambientato, come è facilmente immaginabile, tra i resti della città del vizio. Siamo nel 2281, e il nostro personaggio è un corriere che sta portando un pacco a New Vegas. Purtroppo, viene intercettato da alcuni predoni e viene lasciato per morto in una tomba. Quando riemerge, deve mettersi subito alla ricerca del pacco, di vitale importanza. New Vegas è stato realizzato per Bethesda dai geniali sviluppatori di Obsidian, ed è considerato uno dei migliori capitoli del franchise.
Cinque anni dopo, arriva Fallout 4: come la serie TV, inizia il giorno in cui scoppia la guerra, e per la prima volta il giocatore può vedere (per pochi minuti) com’era l’America retro-futurista del 2077. Appena scopre che le atomiche sono già in volo verso la sua città – siamo questa volta nel Massachusetts – fugge nel Vault 111, in cui viene immerso nel sonno criogenico. Si risveglia 200 e passa anni dopo, quando il sistema di sonno eterno ha un malfunzionamento. Emerge dal Vault e si mette sulle tracce della moglie, che qualcuno ha rapito mentre era ancora addormentato.
Esistono poi altri giochi appartenenti al franchise, addirittura, un pinball e un videogame mobile in cui gestite una Vault. Il più peculiare è Fallout 76, che fa vivere le avventure dei giochi single player in un mondo online partendo dalla Vault 76, purtroppo afflitto da parecchi bug al lancio (2018).
Potete giocare Fallout 3, New Vegas e Fallout 4 su PC e console Xbox e PlayStation. Peraltro, visto che nel frattempo Bethesda è stata acquisita da Microsoft, tutti i suoi titoli compreso il franchise di Fallout sono inclusi nel GamePass – se avete un PC o una Xbox, quindi, potete giocarli senza spendere un centesimo extra se avete sottoscritto l’abbonamento. Bethesda ha anche annunciato un upgrade per la «nuova generazione» (PlayStation 5 e Xbox Series X|S) che uscirà a brevissimo (fine aprile) per Fallout 4, che nel frattempo è rientrato nella top 10 dei giochi più venduti proprio grazie all’uscita della serie TV. Questa è la miglior testimonianza della qualità della serie e di quanto sia piaciuta a chi il gioco lo conosce: chi vi scrive, come evidentemente tantissimi altri gamer, ha provato il fortissimo desiderio di reinstallare Fallout 4 e giocarlo da capo, dopo aver visto anche solo il primo episodio della serie TV!