Riciclaggio di Natale in streaming

A Natale non si riciclano soltanto vecchi regali, ma anche vecchi film. E nel 2023 quella che era una tendenza è diventata quasi una scienza esatta per le varie Netflix, Prime Video, Disney+, eccetera, Certo ci sono anche novità, ma scompaiono di fronte al già visto e già sentito, che sempre più unisce motivazioni politiche alla nostalgia standard che scalda il cuore durante le feste, con meccanismi psicologici irresistibili tipo il video di Last Christmas.
Netflix
Sulla piattaforma di streaming più citata c’è una sezione che raggruppa tutti i film a tema natalizio. Fra i grandi classici da citare Love actually – L’amore davvero: supercast (Hugh Grant, Emma Thompson, Colin Firth, Keira Knightley) per quest’opera del 2003 con il suo intreccio di storie e la sua canzone simbolo, una Love is all around che fa molto Hugh Grant. Dello stesso livello, come culto natalizio, Il Grinch, del 2000, con protagonista Jim Carrey e alla regia la mano pop di Ron Howard: un antidoto alla misantropia che prende molti di noi in questo periodo. Fra i classici non troppo vecchi riciclati da Netflix menzione d’onore per il bellissimo Polar Express, del 2004, del fabbricatore di culti Robert Zemeckis e con protagonista Tom Hanks, l’ideale per chi crede (o non crede) alla magia del Natale. Del 2003 è Elf – Un elfo di nome Buddy, con Will Ferrell, mentre da vedere rigorosamente con i parenti è il Parenti serpenti di Monicelli: non vogliamo fare spoiler per i pochi che non lo abbiano visto, ma questo capolavoro del 1992 forse non piacerà agli amanti dei finali rassicuranti. Poche le vere novità, in fondo la principale è la seconda stagione di Odio il Natale, con protagonista Pilar Fogliati. Se parliamo di film, le novità Netflix del Natale 2023 sono Family Switch, con protagonisti Jennifer Garner e Ed Helms, sulle difficoltà familiari con figli adolescenti e Best. Christmas. Ever! sull’idea di perfezione che tutti mostrano o inseguono in occasione del Natale.
Prime Video
Un onesto riciclaggio natalizio anche per Prime Video, dove abbiamo contato almeno una settantina di film con il Natale protagonista. Tanti classici mielosi ma (qualora disponeste di una VPN e vi collegaste celando il vostro reale IP) anche commedia all’italiana o cinepanettoni duri e puri. Non c’è il Vacanze di Natale originale (se non comprandolo a parte), che De Laurentiis difende sempre molto bene, ma ci sono i due seguiti con Roberto Covelli-Cristian De Sica, l’ottimo Vacanze di Natale 2000 e il discreto Vacanze di Natale a Cortina di Neri Parenti. Anche sul servizio di streaming di Amazon sono in definitiva poche le cose davvero nuove. Fra queste spicca Buon Natale da Candy Cane Lane, del 2023, con protagonista un Eddie Murphy nella parte di un uomo che partecipa a un corso di decorazioni natalizie: difficile che venga ricordato come Una poltrona per due (che nemmeno era un film di Natale, in origine). Nuovo è anche Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale, ennesima variazione sul tema super-eroi, anche se l’ambientazione è la stessa Gotham City del Batman adulto: niente che passerà alla storia, così come il seguito di Il tuo Natale o il mio, sempre equivoci tra due famiglie ma questa volta incentrati sulla settimana bianca. Non sembra destinato all’eternità nemmeno l’italiano Elf me, di Lillo e con la solta quantità industriale di attori romani.
Disney+
Il Natale sarebbe in teoria il momento d’oro della Disney, che può massimizzare il rendimento del suo sterminato catalogo sia sui canali generalisti, a carissimo prezzo, sia a maggior ragione sulla propria piattaforma di streaming. Fra le novità da segnalare Diario di una Schiappa a Natale: si salvi chi può, Scivolando sulla neve e la seconda stagione di Nuovo Santa Clause cercasi. Titoli che scompaiono di fronte a La bella e la Bestia in edizione restaurata, A Christmas Carol, Topolino e la magia del Natale, Il Principe e il Povero, lo Schiaccianoci e i quattro regni, Noelle e Miracolo nella Trentaquattresima strada. Va comunque detto che il mondo Disney+ è considerato da film natalizio al di là delle intenzioni, basti pensare al fatto che siano superclassici Mamma ho perso l’aereo, comunque ambientato nel periodo di Natale e Mamma ho riperso l’aereo (quello in cui compare Trump). Natale uguale famiglia uguale Disney.
Streaming
Al di là delle vacanze di Natale, periodo comunque limitato, lo streaming sta attraversando una fase di crisi molto strana. Perché gli abbonati crescono nel mondo, ma quasi tutte le aziende sul mercato sono in perdita e in certi casi, la Disney il più grosso, stanno valutando l’ipotesi di chiudere proprio la parte streaming per concentrarsi sulla produzione di contenuti. Nel 2020 gli abbonamenti a servizi di streaming video erano, in tutto il mondo, circa 1,1 miliardi, secondo le stime di Forbes. Abbonati, sommando tutto, diventati 1,8 miliardi alla fine del 2023. Non sembra quindi un modello in crisi, ma è significativo che negli Stati Uniti la penetrazione dello streaming sia dell’83% mentre nel resto del mondo è stimata intorno al 20. In altre parole, un modello di business che funziona in America e che non a caso è alimentato da contenuti in prevalenza americani (non è che, Squid Game a parte, seguiamo molte serie coreane), che potranno anche colonizzare il pubblico di altri Paesi ma certo non sostituirlo. La crisi è però soprattutto di creatività, come dimostrato proprio dai titoli «nuovi» di Natale, poco ambiziosi sia come storie sia come investimenti. Senza contare l’aspetto politico: in un mondo occidentale che gradualmente chiama «feste» il Natale, per non urtare immaginarie sensibilità, parlare di Natale sembra sempre più fuori dal tempo. E proprio per questo potrebbe tornare di grande attualità. Ma non oggi.