Lo studio

Ticino terra di bevitori

Nel nostro cantone si consuma quotidianamente molto più alcol rispetto al resto della Svizzera - È quanto indica l’Osservatorio svizzero della salute, secondo cui il 21,5% dei ticinesi beve almeno una volta al giorno
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Ats
09.06.2020 11:27

In Ticino si consuma quotidianamente molto più alcol rispetto al resto della Svizzera. È quanto indica l’Osservatorio svizzero della salute, secondo cui il 21,5% dei ticinesi beve almeno una volta al giorno. La media svizzera si attesta al 10,9%.

I dati, relativi al 2017 ma pubblicati solo di recente, vengono rappresentati in una mappa interattiva del Sistema di monitoraggio svizzero delle Dipendenze e delle Malattie non trasmissibili (MonAM) dell’Osservatorio svizzero della salute. Tale mappa - raggiungibile all’indirizzo https://www.obsan.admin.ch/it/MonAM - è stata creata su incarico e in collaborazione con l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Nella giornata odierna sono stati aggiunti dieci nuovi indicatori, per un totale di 101, tra cui consumo di alcol, tabacco, utilizzo problematico di internet, nonché canapa e altre droghe.

Per quanto riguarda il consumo di alcol quotidiano, il Ticino (21,5%) - in testa a questa speciale classifica dall’inizio dei rilevamenti nel 1997 - è seguito da Giura (15,3%), Ginevra (14,2%), Vallese (13,2%) e Grigioni (12,3%).

Prendendo in considerazione il sesso, gli uomini ticinesi (26,5%) consumano quotidianamente molte più sostanze alcoliche rispetto alle donne (16,4%). Tuttavia, il Ticino è in fondo alla classifica per quanto riguarda il consumo di alcol «almeno settimanalmente».

Inoltre, in Svizzera - sempre nel 2017 - il 4,0% della popolazione tra i 15 e i 64 anni ha consumato canapa almeno una volta al mese. Gli uomini (5,7%) sono sensibilmente più numerosi delle donne (2,2%). A comandare la classifica è Appenzello Esterno (5,6%), mentre il Ticino è terz’ultimo (2,1%). I Grigioni (2,9%) si situano anch’essi nella parte bassa della graduatoria. Secondo l’Osservatorio svizzero della salute, «la quota di consumatori è maggiore nella fascia d’età tra i 15 e i 19 anni e diminuisce con l’aumento dell’età».

All’interno del MonAM vi sono numerose sottocategorie e i risultati si dividono per diverse categorie: sesso, età, livello di formazione, attività professionale, nonché residenza e nazionalità.