A spasso nel tempo

Toccato con mano l'orrore dei campi di concentramento

25 aprile 1945
Appello di prigionieri nel campo di concentramento tedesco di Buchenwald. © Shutterstock
Nicola Bottani
Nicola Bottani
27.04.2025 06:00

Notizia d’agenzia datata 25 aprile 1945: «Londra, 25, ag. – I giornalisti neutri, fra i quali parecchi svizzeri, sono rientrati a Londra dopo una visita di due giorni al campo di Buchenwald, presso Weimar. Tutti si accordano nell’affermare che i resoconti più orribili apparsi nella stampa alleata non esprimono che modestamente ed in modo incompleto la verità. Lo stupore dinanzi a simili atti commessi in Europa in pieno ventesimo secolo è tale che non si vorrebbe nemmeno credere a quanto si è visto. Mai sono state commesse al mondo crudeltà di questo genere, praticate così metodicamente e freddamente non soltanto da qualche bruto degenerato imbevuto di principî nazisti, ma anche da medici, amministratori ed altri cittadini considerati nel loro paese come degli intellettuali. Il nazismo non potrà ormai più cadere nell’oblìo. I giornalisti hanno potuto parlare liberamente a cittadini di Weimar, donne e ragazzi, interrogati a casaccio nelle strade della città. L’impressione generale è che il problema germanico è irto di difficoltà. La mentalità tedesca è ottusa ed incomprensibile. I tedeschi non rimpiangono di avere avuto Hitler ed il nazional-socialismo e continuano a credere che polacchi, ebrei e russi sono uomini di razza inferiore. Inoltre tutti i tedeschi sono arroganti». Era l’orrore dei campi di concentramento della Germania nazista. Il primo a essere liberato, il 27 gennaio del ’45, fu quello polacco di Auschwitz, quello di Buchenwald lo fu il successivo 11 aprile.

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