Treni fermati da locuste, vermi e bruchi nel Transvaal, in Russia e non solo
Stralci
Nel novembre 1923, nell’Africa del Sud, il numero delle locuste che avevano invaso la regione del Transvaal era talmente grande che il loro agglomeramento arrestò dei treni in aperta campagna. Mediante apparecchi spruzza veleno, applicati ai fianchi dei carri ferroviari, si ottennero proficui risultati. Un fatto del genere avvenne anche sulla linea ferroviaria Gibuti-Harrar. Un nuvolo di cavallette ad un certo punto fermarono il treno: coprendo le rotaie si riuscì ad avanzare lentamente fin oltre il ponte di Hall-Holl dove, essendo la linea in salita e ingombra di insetti, il treno cominciò a retrocedere finchè non si chiusero i freni.
Ma si sono verificati dei fatti ancora più curiosi, afferma «Vaietas». Sulla Transiberiana si diede il caso di vermi che fermarono un treno in moto: una cosa che a tutta prima può sembrare incredibile! Tutta la ferrovia Transiberiana, per una lunghezza di parecchie «veste», era coperta di vermi. Formicolavano a miriadi sulle traverse, salivano lungo i binari, tappezzavano il suolo di un denso tappeto brulicante.
Dinanzi a questo ostacolo di nuovo genere il treno, che correva attraverso i monti Altai, dovette fermarsi. Le ruote, entrando in quella massa compatta, la riducevano a una poltiglia informe, lubrica e quindi slittavano. Per diminuire lo slittamento i ferrovieri furono obbligati a spargere della sabbia su tutto lo spazio ricoperto dai vermi e soltanto così il treno potè proseguire la sua corsa.
Nel 1884, sulla linea Warwick-Killarney, in Australia, un treno era poco lontano dall’ultima stazione, allorquando si fermò quasi d’un tratto e ogni tentativo per rimetterlo in moto riuscì vano: le ruote slittavano senza avanzare. Si trovò che le rotaie erano coperte di bruchi; il treno li aveva schiacciati per qualche tratto e la poltiglia aveva aderito alle rotaie e alle ruote, che non avevano più presa. Anche tra Brünn e Praga un treno fu fermato da miriadi di bruchi.
Rivista Italiana
L’austriaco Mattia Gunther, di 24 anni, è stato trovato sul Piazzale Doria a Milano ucciso da una coltellata alla nuca. Il giovane si era recentemente fidanzato con una signorina di buona famiglia, nel contempo però manteneva avventure con donnine del mondo equivoco. Pare che l’austriaco sia rimasto vittima di una di queste basse avventure.
Sul San Martino di Lecco tre alpinisti milanesi, mentre tentavano la scalata in cordata, precipitarono in basso. Uno degli alpinisti è rimasto ucciso, due gravemente feriti.
Gravi inondazioni sono avvenute nell’alta Italia. Il fiume Sesia ha rotto gli argini ed ha inondato la città di Vercelli danneggiando molte case. Il Po e il Ticino sono in piena. In Val Trincea (Pinerolo) una valanga ha travolto 50 persone.
Clicca qui per l'edizione completa del Corriere del Ticino del 7 ottobre 1924 disponibile nell'Archivio Storico del CdT.