Tutto l’amore degli Sgaffy per il Ticino (e non solo)
Il coronavirus li ha rinchiusi in casa come tutti noi dopo il successo carnascialesco (e non solo) con «Sügasü». Ma non si sono fatti scoraggiare e, pur se distanti, le loro fervidi menti hanno partorito una canzone che siamo sicuri renderà più facile il lento ritorno alla normalità dei ticinesi. Gli Sgaffy, spensierata band di Arbedo, con «Vorrei» si sono lanciati in un campo finora poco o nulla approfondito: la canzone romantica. Un lentaccio da ballare abbracciati sul balcone di casa o in giardino per riscoprire o consolidare l’amore, di cui abbiamo tanto bisogno in questo periodo di crisi. È un mix orecchiabile fra Cesare Cremonini e Lo Stato Sociale con un neanche tanto velato riferimento a «L’aiuola» di Gianluca Grignani. Visto che difficilmente questa estate potremo viaggiare, i nostri promettono delle giornate e delle serate di emozioni “nostrane” alla loro amata, in giro per il Cantone, fra Quinto, Ponte Brolla, Ascona, Arbedo-Castione e la Valle Verzasca.
Tra gite in montagna e cene al grotto, bagni rigeneranti e grigliate, la dichiarazione d’amore è chiarissima: «Vorrei essere il tuo zeki boy (decespugliatore, ndr.), adesso fammi ciò che vuoi». Il video è stato girato in una deserta Bellinzona, che tuttavia non perde il suo fascino. L’importante è non perdere la speranza e, possibilmente, reinventarsi. Come hanno fatto alla grande gli Sgaffy. «L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole», sostiene il loro caro amico Paulo Coelho.