Un "Progetto Argerich" ben riuscito

LUGANO - Si è conclusa ieri all?Auditorio della RSI a Lugano, con il concerto dedicato al «Musical americano», la nona edizione del Progetto Martha Argerich, una delle migliori in assoluto sia per la magnifica scelta del repertorio (composizioni di rara esecuzione, autentiche perle, accanto a capolavori «tradizionali») sia per le interpretazioni di altissimo livello.L?artista argentina, alla quale è stata conferita lo scorso 23 giugno la cittadinanza onoraria di Lugano, può essere considerata oggigiorno la più grande pianista vivente. Martha, prima di lei solo Wilhelm Backhaus ed Edwin Loherer hanno ottenuto la cittadinanza onoraria di Lugano. Soddisfatta di questo riconoscimento?«Sì, sono molto soddisfatta e contenta di questa gratitudine che Lugano mi ha attribuito. Mi piacerebbe molto vivere per certi periodi dell?anno in questa splendida cittadina. Per me è sempre una festa e una gioia particolare venire a Lugano. Backhaus era il mio pianista preferito quando ero piccola, ero molto affascinata dalle sue interpretazioni. Dopo, per me, è venuto Friedrich Gulda». Dopo anni che non lo suonava in pubblico, quest'anno nell'ambito del "Progetto" ha interpretato, in maniera toccante, il Concerto n. 1, op. 11 di Chopin. Cosa rappresenta per lei questo compositore?«È un autore che amo moltissimo. Non saprei esprimere a parole cosa rappresenta per me questo autore. È la sua musica che dice tutto. Questo Concerto è un insieme di virtuosismo brillante e di fervore melodico. Vero protagonista è il pianoforte, mentre l?orchestra si limita ad accompagnare con discrezione. Molto bella è la Romanza il cui carattere può essere collocato fra il Notturno e lo Studio (nel senso più chopiniano del termine)».