Un pugno di zoppicanti supereroi

La "Justice League" targata DC Comics
Red. Online
22.11.2017 00:22

La guerra (ai botteghini) non è tra i buoni che vogliono difendere la Terra e i cattivi che intendono distruggerla o dominarla ma tra l'impero dei fumetti DC Comics e quello Marvel. E siccome la tendenza è di stipare sempre più personaggi in un solo film, l'affollamento è assicurato. Con l'esclusione di un solo lungometraggio che di recente ha dato risultati lusinghieri: Wonder Woman, con un'unica, indiscussa protagonista. Casa Marvel ha imboccato la strada di una maggiore leggerezza e toni meno seriosi. DC Comics cerca di adeguarsi ma perde qualche colpo con l'ultimo nato Justice League. È vero che il film è incappato in gravi difficoltà realizzative, con Zack Snyder che ha abbandonato la regia in post-produzione per un grave lutto in famiglia, sostituito da Joss Whedon (però accreditato solo per la co-sceneggiatura e non per la regia). Con alcune scene girate di nuovo, la durata è scesa da tre ore ai 121 minuti della versione in sala. Frutto di tagli e mutilazioni concretizzatisi in buchi di sceneggiatura e in una drastica semplificazione dei contenuti.L'Universo Esteso DC, inaugurato con L'uomo d'acciaio (2013) e seguito dai criticati Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) e Suicide Squad (2016) e dal successone Wonder Woman (2017), non è ancora chiaro se risponda a una strategia precisa. Questo Justice League parte dalla morte di Superman, avvenuta in Batman v Superman. Privata del suo supereroe-faro, l'umanità è spaurita mentre si affaccia un nuovo pericolo. Rappresentato dal mostro Steppenwolf con il suo esercito di parademoni. Batman prende in mano la situazione e organizza una nuova squadra di supereroi arruolando Wonder Woman (Gal Gadot), Cyborg (Ray Fisher), Aquaman (Jason Momoa) e Flash (Ezra Miller).L'idea di creare il gruppo e, nonostante gli inevitabili screzi, farlo combattere insieme per una giusta causa è vecchia come le storie d'avventure. Ma i copioni di cinefumetti ne stanno facendo una premessa automatica e scontata che occupa buona parte di ogni film: dagli Avengers ai Guardiani della Galassia agli X-Men. Un meccanismo narrativo che inizia a mostrare la corda. Qualche variazione sarebbe auspicabile.Justice League appare grezzo anche in alcuni aspetti di solito curatissimi dei cienafumetti di produzione americana, come gli effetti speciali. Per non dire delle psicologie elementari dei personaggi. Ad esempio il cattivo Steppenwolf è un personaggio troppo evanescente e privo di spessore. Ben Affleck (anche produttore esecutivo) nel ruolo di Bruce Wayne/Batman come Batman ha nell'aspetto e nella voce esageratamente profonda (almeno nel doppiaggio italiano) tratti che sfociano nel caricaturale, mentre il maggiordomo-factotum Alfred, affidato ad un attore come Jeremy Irons, che è una garanzia, è relegato in poche inquadrature. Il Superman di Henry Cavill non mostra carisma. Iconico l'Aquaman di Jason Momoa (già Khal Drogo nel Trono di spade) ma resta una figura di sfondo. Flash si muove tra suggestivi ralenti che peraltro si sono già visti e stravisti e Cyborg è quasi inesistente. Deborda invece Wonder Woman, ed è comprensibile dopo il trionfo del film a lei interamente dedicato.

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