Assassin’s Creed: Shadows rimandato (di nuovo)

Ubisoft ci ripensa: dopo aver fatto slittare l’uscita del blockbuster Assassin’s Creed: Shadows da novembre al 14 febbraio, il publisher francese ha deciso di concedere qualche settimana in più agli sviluppatori dell’avventura ambientata nel Giappone dei samurai. Per sfoderare la katana nel più recente  capitolo del franchise da 200 milioni di copie vendute e un incasso oltre i 4 miliardi di dollari, dovremo attendere il 20 marzo.

I motivi di questi slittamenti? Sicuramente, Ubisoft vuole andare sul sicuro con questo gioco: dopo la parziale delusione di Star Wars: Outlaws, che ha venduto bene (circa un milione di copie) ma meno del previsto, il publisher vorrà prevedibilmente andare con i piedi di piombo con il nuovo Assassin’s Creed e assicurarsi che il team di sviluppo abbia tutto il tempo necessario per ottimizzare il nuovo episodio dell’eterna lotta tra Templari e Assassini. Per esempio, sappiamo che è stato rivisto il sistema di parkour, che ora sarà molto più intuitivo e pratico. 

Non solo una scelta dettata dal gameplay, però: dopo un periodo assai negativo in cui Ubisoft ha perso quasi il 45% del valore azionario, si moltiplicano le voci su una vendita, con riferimenti sempre più insistenti al gigante cinese Tencent, che nel frattempo è finito sotto la lente di ingrandimento della Difesa USA. 

Periodo decisamente migliore per Microsoft: dopo l’incredibile successo di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, che ha riscosso plausi di pubblico e critica (ed è piaciuto assai anche a noi!), arriva la notizia di un nuovo Developer Direct, le live in cui vengono mostrati aggiornamenti sui titoli in uscita su Xbox e PC.  L’appuntamento è per il 23 gennaio, alle 19:00 italiane. Si parlerà di Doom: The Dark Ages, uno dei titoli che aspettiamo con più trepidazione per il 2025, del gioco di ruolo dai toni molto «dark» Clair Obscure: Expedition 33 e del platform/avventura South of Midnight, ma anche di un misterioso nuovo gioco. 

Quando arriverà Switch 2, l’attesissima nuova console di Nintendo? Leak e indiscrezioni ormai hanno raggiunto una frequenza quasi settimnale, ma Nintendo stessa è intervenuta sulle voci di corridoio. Come riporta il quotidiano online The Sankei, l’azienda giapponese ha categoricamente smentito le immagini e i leak girati durante il CES 2025, la fiera americana sulla tecnologia appena conclusasi a Las Vegas. Non è una novità: succede spesso che l’hardware di una nuova console venga «tradito» dalle indiscrezioni fatte girare dai produttori terze parti di periferiche, e infatti anche dal CES erano trapelate foto e i disegni della nuova console Nintendo basate – sembra – sui prototipi che i produttori di hardware avrebbero già ricevuto, in modo da essere pronti per l’uscita nei negozi di Switch 2. Quale che sia il design definitivo, la console dovrebbe arrivare entro la chiusura dell’anno fiscale di Nintendo, quindi verso il prossimo aprile. Una buona notizia per gli appassionati di Super Mario e soci, intanto: Nintendo ha già confermato che sarà retro compatibile, quindi i titoli della console «attuale» gireranno su quella nuova, quindi non perderemo la videoludoteca dei nostri giochi Switch.

Parlando di giochi Nintendo, il 16 gennaio arriva il nuovo Donkey Kong Country Returns HD¸ ennesimo remake/rivisitazione dopo i vari Paper Mario e Luigi’s Mansion 2. Questa volta, vestiremo i panni (per modo di dire) di Donkey Kong nella sua odissea platform per recuperare le riserve di banane trafugate dalla tribù dei Tiki Tak. 

Infine, pessime notizie per il nostro portafogli: Nintendo e LEGO hanno (di nuovo) unito le forze e a ottobre arriverà il Gameboy fatto di mattoncini danesi. Non è la prima volta che le due aziende tentano e attentano al nostro conto in banca: già qualche anno fa era uscito l’altrettanto meraviglioso, almeno per i gamer appassionati di Nintendo, NES fatto di LEGO con tanto di TV catodico. Ora è il turno del Gameboy, la prima console portatile della Grande N che conquistò i cuori di milioni di fan non appena arrivò sul mercato, nel 1989. 118 milioni di fan, per l’esattezza, a cui vanno aggiunti I 154 milioni di esemplari di DS, il suo «successore».