La recensione

Donkey Kong Country Returns HD

A caccia di banane tra una piattaforma e l’altra nell’ultimo remake di Nintendo prima di Switch 2
Paolo Paglianti
17.02.2025 17:00

Qualcuno dirà che Nintendo sta raschiando il fondo del barile dei remake e dei reboot in questi ultimi mesi di carriera della sua console Switch. I giochi degli ultimi due decenni che hanno per protagonisti Luigi, Mario, la Principessa Peach e la Principessa Zelda hanno vissuto una vera e propria seconda giovinezza, con riedizioni più o meno ritoccate e adattate ai Joy-Con. Troppi remake? Se il barile raschiato è quello che spara Donkey Kong, per noi va benissimo.

 «Donkey Kong» vi ricorda qualcosa? Non è un caso. Il primo, primissimo videogioco di Super Mario si chiamava proprio Donkey Kong, quando è arrivato nelle sale giochi di mezzo mondo a inizio degli anni ottanta. Era quello in cui un personaggino saltellante doveva scalare una specie di impalcatura dalla cui cima uno scimpanzè lanciava dei barili per ostacolarlo e teneva prigioniera una principessa. Da allora, saranno usciti centinaia di titoli con protagonista Mario, che è diventato l’idraulico italiano più famoso dei videogiochi (e probabilmente, anche del cinema d’animazione). Donkey Kong è stato rimpiazzato da altri nemici e cattivoni negli ultimi quattro decenni, ma ora è pronto a tornare con un gioco tutto suo.

Non è un titolo originale: come dicevamo più sopra, è un remake di un gioco uscito intorno al 2010 per Wii U, console meno fortunata di Wii e Switch, e che quindi avrà venduto verosimilmente assai meno della media a cui è abituata Nintendo. Quindi, ottimo che torni su Switch in questa stagione di reboot che Nintendo sta lanciando a ripetizione, forse per riempire il naturale vuoto prima della tempesta di novità e nuovi giochi fiammanti che accompagneranno l’arrivo di Switch 2 a primavera.

Donkey Kong Country Returns HD racconta dell’invasione via vulcano della tribù dei Tiki Tak, che rubano tutte le banane dell’isola di Donkey Kong. Lo scimmione ovviamente non la prende bene, e parte per una personale crociata per riprendersi ciò che è suo, a suon di sganassoni, capriole devastanti e saltelloni pesanti. Sì, Donkey Kong non è esattamente un figurino, e quando si lancia da una piattaforma all’altra, sembra quasi di sentire la sua massiccia mole: tutta un’altra storia rispetto a Super Mario o alla leggiadra Peach. Dovrà attraversare una decina di ambientazioni che vanno dalla spiaggia alla caverna, dalla fabbrica al vulcano, ognuna con le sue sfide e i suoi nemici peculiari. Il succo del discorso rimane però invariato, e ha il sapore dei platform vecchio stile, impegnativi e pieni di soddisfazioni. Si corre da sinistra verso destra, si salta da una piattaforma all’altra e in testa ai nemici per farli fuori, e si cercano i segreti nascosti un po’ ovunque, senza grosse deviazioni. E sì, quando trova un barile, Donkey Kong può saltarci dentro e farsi sparare in una parte lontana sullo sfondo del livello.

Unica novità rilevante del remake rispetto all’originale, oltre all’inclusione dei livelli extra pensati per il primo remake del 2014 per DS, è che ora potete scegliere se giocare la versione «classica» o quella «moderna»: chi dice che i videogiochi di oggi sono più semplice, potrà portare ad esempio questa variante che rende la vita assai più semplice al giocatore e sarà preferita da chi ha meno esperienza (pur rimanendo comunque impegnativa). Potrete anche giocare in coppia, controllando uno Donkey Kong e l’altro il piccolo ma veloce Diddy Kong, e come succede spesso con i giochi co-operativi, è ancora più divertente.

Donkey Kong Country Returns HD è disponibile solo su Switch Nintendo e ha un PEGI età consigliata di 3+.

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