La recensione

Gli acquarelli interattivi di Dordogne

Un videogioco che vale la pena giocare anche solo per lo stile artistico
Paolo Paglianti
29.07.2023 12:00

Dordogne è un videogioco assai atipico. Niente combattimenti, missioni per salvare il mondo o corse frenetica. Qua la protagonista è Mimi, una ragazzina che passa l’estate dai nonni in campagna e scopre che la permanenza nella casa rurale può essere più interessante e curiosa di quello che si aspettava. Parallelamente, la stessa ragazzina ormai adulta torna nella stessa casa e cerca di ricordare pezzi del suo passato recente.

Come avrete già intuito dal video trailer e dalle immagine, Dordogne colpisce immediatamente per l’aspetto visivo e estetico. È un videogioco creato con lo stile degli acquarelli, e riesce a farlo in modo davvero convincente non solo negli sfondi ma anche nelle animazioni, là dove è decisamente più complicato. Giocando a Dordogne, abbiamo avuto l’impressione di muoverci in un cartone animato interattivo realizzato con pastelli e colori ad acqua, soprattutto per i movimenti della protagonista.

Nella vostra avventura, che durerà massimo sei ore a dir tanto, scoprirete gli oggetti dell’infanzia della protagonista, e collegherete quello che è successo in quella estate lontana con il presente tribolato e a tratti oscuro di Mimi. Il gioco vi spinge a esplorare a fondo le «location» del gioco, dalla casa dei nonni della protagonista a tutta l’area agreste che la circonda, tra amabili colline e tortuosi fiumiciattoli. Spesso gli oggetti più interessanti sono nascosti in posti non immediatamente localizzabili, e in più semplici puzzle e minigiochi incroceranno il vostro cammino: vi ritroverete a cucinare colazioni o pilotare kayak nel fiume che dà il nome al gioco, oppure prepararvi un tè caldo o far la spesa nel mercato.

Gli «indizi» trovati, le cartoline, le registrazioni audio finiranno in un enciclopedico raccoglitore che vi consentirà di mettere insieme la storia della protagonista e spiegare alcuni buchi nella sua memoria più recente. Non è una storia tremendamente originale né piena di colpi di scena, ma anzi un viaggio tutto sommato prevedibile e con note amare e persino un po’ dolorose per la povera Mimi. Non diciamo di più per paura di spoiler, se non che la narrazione – soprattutto nella seconda metà dell’avventura – è un pochino più deludente dell’aspetto visivo, che rimane il motivo principale per cui il gioco vale la pena di essere provato e ricordato. Il costo del gioco non particolarmente elevato (siamo sui 15 CHF), ma vi consigliamo di provarlo assolutamente su Xbox se avete sottoscritto l’abbonamento «all you can play» Game Pass, visto che Dordogne ne fa parte.

Dordogne è disponibile per Xbox, PlayStation, PC e Switch e ha un PEGI età consiglia 3+. I testi del gioco sono tradotti in italiano, mentre l’audio, per una volta, è in francese e non inglese.

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