I tre punti facili di NBA 2K25
Quando si parla di giochi sportivi, da decenni siamo abituati a non aspettarci miracoli e rivoluzioni. I franchise come FIFA-FC o F1 hanno toccato l’eccellenza già da diversi anni, e se da una parte ha senso pubblicare ogni 12 mesi un nuovo capitolo con team, circuite e scuderie aggiornati, dall’altro non è certo questo il campo per le grandi e spettacolari novità. Squadra che vince non si cambia, è il caso di dire. NBA 2K25 è però un po’ l’eccezione alla regola.
NBA 2K25 è sempre più bello da vedere e ha un’offerta sempre più completa per gli appassionati di basket, oltre che godere dei “diritti” di immagine di moltissime squadre e giocatori del circuito maschile e femminile dell’NBA. Oltre a giocare le partite del Campionato attuale, con le squadre aggiornate in ogni posizione e con ogni statistica, NBA 2K25 come i suoi precedenti capitoli, permette di vivere la carriera di un vostro alter ego, di gestire come manager e allenatore una squadra del circuito per tutto il Campionato, e persino di visitare una città fittizia, esplorando i suoi vicoli e i suoi negozi, e sfidando i campioni della strada nei campetti sulla spiaggia o vicino alle scuole. Un’esperienza davvero a 360 gradi, che può impegnarvi per mesi, specie con la modalità Mio giocatore e Carriera affrontate online.
La novità che rende il capitolo di quest’anno particolarmente degno di nota è l’implementazione dei dati del sistema ProPlay: già incluso dalla versione 2023 del gioco, ora torna davvero alla grande con un bagaglio di più di 12 mesi di dati raccolti dalle partite di NBA, quelle che vediamo in TV. Questa tecnologia, in soldoni, “estrapola” i movimenti caratteristici di ogni giocatore semplicemente “guardando” le partite vere: nel capito 2024, tutto ciò si traduce in uno spettacolare realismo che va al di là della qualità grafica. Gli appassionati potranno riconoscere LeBron e soci (e persino giocatori molto meno famosi) anche solo dal tipico modo di muovere le braccia o il corpo, o da come si impongono sotto canestro. Netto miglioramento anche sul sistema di controllo: i veterani si troveranno a casa dopo un paio di partite di riassestamento, ma chi inizia da zero non sconterà più un lento apprendimento fatto di partite a zero punti, perché ora i controlli sono ben più generosi con i novellini e ci si può divertire anche senza una granitica esperienza alle spalle.
NBA 2K25 soffre dello stesso tallone d’Achille di tutti questi giochi, le microtransazioni: tornano sempre più presenti (anche se forse, un po’ meno pressanti) a tentarci con acquisti più o meno impulsivi per migliorare il nostro alter ego o la nostra squadra nelle competizioni online, e evitarci dozzine di ore di attività ripetitive necessarie per acquisire le stesse potenzialità.
NBA 2K25 è disponibile per ogni piattaforma, inclusa Switch. Menzione d’onore per la versione PC, che da quest’anno è la stessa di PS5 e Xbox Series X|S e non convertita assurdamente da PS4 come fino all’anno scorso. Il PEGI età consigliata del gioco è 3+, e il gioco è ovviamente tradotto nella nostra lingua.