L'anniversario

I videogiochi compiono 50 anni

La prima console arrivò sul mercato europeo esattamente mezzo secolo fa, nel 1973: era il Magnavox Odyssey e da allora non abbiamo più smesso di videogiocare
Il mitico Magnavox Odyssey. © Wikipedia
Paolo Paglianti
24.12.2023 06:00

Quando sono nati i videogame? L’idea di trasformare strumenti di lavoro in giochi è venuta al fisico William Higinbotham già nel 1958, quando riuscì a «convertire» lo schermo tondeggiante di un oscilloscopio in un protozoico videogame di tennis. Per vedere in azione la prima console, dobbiamo però aspettare il settembre del 1972, quando arriva nei negozi americani il Magnavox Odyssey, creato da un altro ingegnere, Ralph Baer. La prima console della Storia dei videogame arrivò in Europa (Svizzera inclusa) l’anno successivo, quindi esattamente 50 anni fa.

La Magnavox Odyssey permetteva di visualizzare blocchetti bianchi e poco altro sullo schermo di un qualsiasi televisore dell’epoca. Visto che non era possibile disegnare anche grafiche basilari, come porte di un campo di hockey o giocatori, per giocare era necessario posizionare dei fogli trasparenti sullo schermo del televisore, come si vede in questo spot dell’epoca.

Il primo joypad era molto diverso da quelli odierni, con dozzine di tasti e almeno due joystick. Era una scatola rettangolare con delle rotelle sui lati, e con questi i giocatori dovevano pilotare le racchette del gioco di tennis, o il «puntatore» del quiz sulla geografia. Addirittura, venne messa in vendita anche la prima «pistola» per videogiochi, in grado di «colpire» gli oggetti sullo schermo: non sparava nulla, in realtà conteneva un sensore in grado di capire verso quale zona della TV fosse puntata, anche in modo abbastanza preciso. Non c’era pericolo di disturbare i vicini perché il Magnavox Odyssey non era in grado di produrre alcun genere di suono. I videogiochi arrivavano su cartucce, molto simili a quelli che troveremo sulle console successive un po’ più famose, come quelle di Nintendo e Atari.

Il Magnavox Odyssey costava circa 100 dollari di allora, che valgono grossomodo circa 600 franchi odierni, quindi grossomodo quanto la PlayStation 5 al lancio, fatte le debite proporzioni. Successivamente, il prezzo fu abbassato a 50 dollari nel caso in cui l’acquirente si portasse a casa anche la televisione. Nel 1973, l’azienda produttrice del Magnavox pubblicò ben quattro giochi; in totale, per la console uscirono undici giochi. Nel 2022, sullo store digitale per PC Steam, per fare un confronto, sono usciti quasi 12 mila titoli. In totale, furono venduti 367 mila esemplari di Magnavox e ben 20 mila «pistole». L’azienda continuò a produrre nuove versioni della console fino al 1978, ma nel frattempo Atari aveva lanciato il celebre Atari 2600, l’anno precedente: costava 200 dollari (circa 800 dei nostri franchi) e c’erano giochi come Pac-Man e uno dei nostri preferiti di sempre, Pitfall!. Furono vendute più di un milione di console.  

A dimostrazione che non è cambiato nulla, anche allora nel mondo dei videogiochi partivano cause milionarie: gli autori del Magnavox Odyssey fecero causa proprio ad Atari. Il primo «hit» della storia dei videogiochi, Pong, fu messo in vendita da Atari nel novembre 1972 in versione – diremmo oggi – da «bar», in un enorme cabinato giallo e color legno, per poi arrivare nelle case dei primi videogamer qualche anno dopo, con delle console pensate per far girare esclusivamente Pong. Secondo i creatori del Magnavox, era molto, molto ispirato al loro primo videogame. Chi vinse la causa? Magnavox Odyssey, che ottenne da Atari circa un milione e mezzo di dollari e il diritto di accedere alle tecnologie sviluppate da Atari nel frattempo. Non fu l’unica causa: Magnavox si portò a casa oltre 100 milioni di dollari in varie cause relative ai suoi brevetti e proprietà intellettuale, citando aziende come Mattel, Coleco e persino Nintendo. E anche una certa Activision, che nel frattempo aveva iniziato a produrre videogiochi nel 1979.

Bruscolini, anche facendo un rapporto tra il valore del dollaro di allora e oggi: mezzo secolo dopo, Microsoft ha acquistato Activision per quasi 70 miliardi di dollari. Il giro d’affari dei videogiochi, nel 2022, si è attestato sui 350 miliardi di dollari. Secondo gli analisti, nel 2028 arriverà a superare i 600 miliardi. Mica male, per un'industria nata 50 anni fa con una console da 100 dollari...

In questo articolo: