La recensione

Il ritorno alle origini di Assassin's Creed: Mirage

Più snello, veloce ed economico dei suoi ultimi predecessori
Paolo Paglianti
07.10.2023 11:21

200 milioni di copie vendute, 13 capitoli ambientati dalla Grecia antica alla Rivoluzione industriale inglese, una mezza dozzina di spin-off, a cui si aggiungono romanzi, fumetti e un film per grande schermo più che discreto con Michael Fassbender e Jeremy Irons che si tendono imboscate nell’ombra. Quello di Assassin's Creed è uno dei franchise dei videogame di maggior successo, che ha superato i confini di console e PC per arrivare all'immaginario «pop» di un pubblico assai più vasto. 

Se per quindici anni il publisher Ubisoft ha tentato di migliorare e espandere ogni capitolo con nuove attività, combattimenti più coinvolgenti e una componente di esplorazione tale che i più recenti Origins e Valhalla sono in pratica dei giochi di ruolo non troppo lontani da The Witcher 3, il nuovo capitolo Mirage fa marcia indietro: si torna alle origini della serie. 

Ideato come espansione del precedente Assassin’s Creed, il nuovo Mirage è diventato un capitolo a sé stante che racconta l'evoluzione del personaggio di Basim Ibn Ishaq. I veterani della serie ricorderanno Basim come uno dei comprimari di Valhalla, ma se non avete mai giocato un Assassin’s Creed o in particolare il capitolo norreno della saga, non c'è da preoccuparsi, non è fondamentale per seguire questo prequel. Peraltro, l’arco narrativo della saga che racconta degli Assassini nostri contemporanei che rivivono vite passate grazie al macchinario Animus e che nei capitoli passati del gioco aveva svelato oscure trame che risalgono a epoche remotissime, in Mirage sono praticamente assenti. Vi basti sapere che state vivendo una simulazione dove in realtà non muore nessuno, nemmeno nell’immaginario del gioco.

Ridotto nelle dimensioni (e nel prezzo)

Mirage è ambientato nella Baghdad di fine IX secolo: un setting non troppo dissimile dalla Terra Santa del primo episodio, pubblicato 15 anni fa. Siamo lontani dalle enormi mappe vaste come il Mediterraneo orientale di Origins e Unity, o di mezzo Mare del Nord come in Valhalla. Qua l'azione è focalizzata all’interno delle mura circolari della metropoli da Mille e una Notte, che esploreremo in lungo, in largo e soprattutto in verticale visto che le mai sopite abilità parkour del protagonista del franchise tornano a essere centrali. 

A Baghdad non ci sono i Templari, ovviamente, e la lotta è tra gli Occulti e lo spietato Ordine degli Antichi: il nostro Basim, pur partendo come un umile ladruncolo, si troverà catturato nel letale confronto tra queste due entità. Sparito il combattimento da gioco di ruolo governato da abilità e livelli di esperienza, si torna al gameplay più «basic» dei primi capitoli, con duelli veloci e basati sulla capacità di sorprendere gli avversari.

Non mancano armi speciali, coltelli da lanciare contro gli avversari preferibilmente tra le loro scapole, e naturalmente la celebre e iconica lama celata - strumenti necessari quando essere silenziosi e invisibili non è sufficiente. C'è anche una nuova abilità Prontezza dell'Assassino che vi permette di far fuori anche mezza dozzina di guardie. 

L’ideale rimane però evitare del tutto gli scontri non necessari: saltellare da un tetto all’altro, passare dietro alle guardie distratte, nascondersi nei mucchi di paglia. Attenzione, però: correrete anche voi il rischio di distrarvi perché la Baghdad di Mirage è davvero uno spettacolo. Visivamente, il gioco è stupefacente soprattutto quando riproduce la capitale del regno Abbasside. Da questo punto di vista, stonano un po’ i volti dei personaggi che fanno fatica a tenere il passo della grafica quasi realistica di strade, case e fiumi.

Mirage è un gioco più contenuto anche in senso temporale ed economico: se Valhalla richiedeva 70/80 ore per essere completato a fondo, vedrete i titoli di coda di Mirage dopo meno di 15 ore, a cui vanno aggiunte altre cinque orette se vorrete completare la maggior parte delle attività secondarie. Tutto sommato, un impegno abbordabile per tutti. Costa anche meno di un normale gioco console «premium»: siamo sui 50 CHF, quando siamo abituati a pagarne più di 70. 

Assassin's Creed: Mirage è disponibile per PS4, PS5, Xbox One e Series X|S e PC. Il gioco ha un PEGI età consigliata 18+ ed è tradotto completamente nella nostra lingua. 

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