Le magie e gli enigmi di The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom
Quale può essere il segreto di un franchise che veleggia verso i 40 anni di vita e che celebra l’uscita del suo 21esimo titolo (senza contare decine di spin off e remake vari)? Una serie che ha scritto la storia dei videogiochi, ispirato centinaia di giochi simili, uscita su ogni modello di console Nintendo dal NES al Gameboy, senza mai stancare né annoiare nemmeno un’unghia dei suoi oltre 100 milioni fan. Secondo chi vi scrive, il trucco sta tutto nella capacità di rinnovarsi. Che emozione quando abbiamo scoperto di poter “entrare” nelle pareti di A Link between Worlds, dio di saper controllare il vento in Wind Walker, o ancora di poter costruire ponti e zattere con il sistema fisico di Breath of the Wind. Una abilità invidiabile di Nintendo, che riesce a infondere in ogni titolo che porta il nome di Zelda una particolarità unica, geniale e che pervade ogni sotterraneo, ogni puzzle, ogni situazione. E Eches of Wisdom non è da meno.
La prima novità di Echoes of Wisdom è che controlleremo Zelda, la principessa che negli altri 20 e passa titoli della serie viene regolarmente rapita, sparisce o finisce comunque nei guai, e poi salvata da Link. Nel prologo di Echoes of Wisdom, scopriremo che questa volta è Link a finire male: viene catturato dagli squarci neri che stanno invadendo il mondo di Hyrule, e toccherà a Zelda salvare il mondo e il suo ex-salvatore.
La nostra principessa però non gradisce combattere con spada e arco. Imparerà a brandire le armi, ma potrà farlo solo per un periodo limitassimo di tempo. Avrà però in dono un altro potere, secondo chi vi scrive ancora più sfizioso e gustoso: grazie alla luce fatata Tri, che la seguirà ovunque nella sua crociata contro le nere spaccature che inghiottono case e persone, Zelda potrà replicare alcuni oggetti che incontrerà nel mondo di gioco, e tutti i nemici che batterà (a eccezione dei boss di fine livello, che rimarranno irreplicabili). Echoes of Wisdom vira quindi verso il lato puzzle e enigmi rispetto alla media dei giochi di Zelda, e vi spingerà a usare più astuzia e materia grigia che i riflessi.
Quando troverete un muro molto alto, potrete costruire una struttura di vasi, sassi e trampolini per superarla. Se c’è un nemico che vi segue, potrete sbarrargli la strada con una cassa di legno ben piazzata. Oppure potete scatenargli contro due o tre repliche di ragnoni giganteschi, infidi serpentelli o cavalieri in armatura battuti in precedenza, per condurre l’avversario a più miti consigli.
L’unico limite è il potere di Tri, simboleggiato dalla lunghezza della sua codina: se un mostro “costa” tre rettangolini e voi ne avete solo quattro, non potrete crearne due copie (ne servirebbero sei, di triangolino). Lo stesso vale per gli oggetti, in modo da non rendervi la vita troppo facile e farvi spremere le meningi per ottimizzare le creazioni e le strutture per raggiungere un punto particolarmente alto o lontano. Potremmo raccontarvi di dozzine di enigmi geniali che abbiamo risolto grazie a questo sistema di copie e repliche, ma preferiamo lasciarvi il piacere della sorpresa e la sfida alla vostra arguzia.
Echoes of Wisdom vi impegnerà per circa una ventina di ore per arrivare alla conclusione delle avventura di Zelda, e altre cinque o sei ore per completare ogni sotterraneo e sfida del gioco. E ne varrà proprio la pena, considerando che difficilmente troverete lo stesso puzzle e la stessa stanza in due location diverse.
Echoes of Wisdom è disponibile solo su Nintendo Switch, e ha tutti i testi tradotti nella nostra lingua (non c’è doppiaggio). Essendo scollegato (come sempre) dagli altri titoli del franchise, può essere giocato da chiunque, anche chi non si è mai avvicinato in precedenza a un altro Zelda. I veterani potranno notare dozzine di citazioni e il ritorno di location, mostri e “civilità” già incontrate in passato, ma deliziosamente declinate in un modo originale. Il gioco ha un PEGI età consigliata 7+.