L’ultima metamorfosi di Final Fantasy XVI
Come si cambia per non morire: citiamo l’indimenticabile brano di Fiorella Mannoia perché si adatta perfettamente al franchise di Final Fantasy, epica saga di giochi di ruolo alla giapponese nata nel (videoludicamente parlando) lontano 1987 e che gode a tutt’oggi di ottima salute, come testimonia la recente uscite dal sedicesimo capitolo e le tre milioni di copie vendute nella prima settimana.
Proprio come il suo competitor diretto Zelda, i capitoli di Final Fantasy sono spesso slegati tra loro: quasi ogni capitolo della saga ha un setting, personaggi e trame che hanno pochissimo in comune con gli altri episodi, che vanno dal fantasy classico alla fantascienza. Per esempio, il capitolo più celebre della saga, Final Fantasy VII, classe 1997 (poi ripubblicato come remake nel 2021) è ambientato in un mondo fantasy post industriale, mentre Final Fantasy: The Spirits Within, lo spettacolare (per i tempi, siamo nel 2001) film prodotto da Sony Pictures racconta di un futuro 2065 in cui gli umani devo proteggersi da una entità aliena che con il semplice contatto può distruggere l’anima. Il quindicesimo capitolo, uscito nel 2016 e ultima incarnazione del franchise prima del titolo di cui stiamo per parlarvi, è ambientato in un mondo molto simile alla Terra moderna, con grattacieli e auto sportive.
Final Fantasy XVI cambia di nuovo (quasi) tutto. Dopo l’installazione, apriamo gli occhi nel mondo di Valishea, e capiamo subito di trovarci in un setting fantasy piuttosto classico. Il Gran Ducato di Rosaria, la Repubblica Dhalmekiana e il Sacro Impero di Sanbreque sono perennemente in lotta per il controllo dei preziosissimi cristalli magici. Scopriremo anche che l’equilibrio tra gli Eikon, le divinità corrispondenti agli elementi di Velishea, viene sconvolto dall’arrivo di un nuovo Eikon del Fuoco, e che contemporaneamente arriva una maledetta Piaga che sta prosciugando la vita in ogni angolo del creato.
Sull’ambientazione del gioco è stato fatto un gran lavoro: ispirato dichiaratamente a cicli fantasy occidentali e in particolare a Il Trono di Spade, include una mitologia assai completa e sfaccettata. Per esempio, scopriremo presto che su questa Terra esistono delle persone in grado di «veicolare» i poteri degli Eikon, chiamate Dominanti. Nel Gran Ducato di Rosaria, i Dominanti sono considerati dei doni preziosissimi e sono destinati a diventare i leader del regno. Al contrario, in altre parti di Valishera, sono visti come maledizioni, perseguitati e sfruttati come oggetti da usare come armi.
Giocare a Final Fantasy XVI è un po’ come vedere una serie tratta dai romanzi di George R. R. Martin o Terry Brooks, per non citare sempre Tolkien. Ogni nuovo capitolo aggiunge una tessera a un mosaico molto complesso e articolato, con nuovi personaggi che arrivano e che magari se ne vanno. È una storia violenta e dai toni maturi, e non a caso il gioco è classificato 18+, che magari è un po’ esagerato ma per nulla infondato.
Anche la narrazione ha un taglio moderno, con salti temporali e cambiamenti di prospettiva bruschi che all’inizio non è semplicissimo seguire, ma che alla fine ricompongono si ricompongono come un puzzle, ed è una vera soddisfazione quando due pezzetti si combinano. Tra le novità del capitolo, il gioco propone dei combattimenti in tempo reale che ricordano assai giochi di ruolo come The Witcher 3 o Devil May Cry: veloci, diretti e spettacolari, con attacchi magici e invocazioni a gigantesche divinità. Questo titolo fa di tutto per poter essere apprezzato da chiunque, e al livello «medio» di difficoltà nella prima dozzina di ore di gioco bisogna proprio impegnarsi per fallire uno scontro. Per esempio, appena iniziate il gioco, nella sacca del vostro eroe troverete degli anelli magici che, se indossati, riducono ancor di più il livello di complessità degli scontri, regalandovi preziosi secondi per effettuare le evasioni durante gli attacchi nemici.
Secondo gli autori, Final Fantasy XVI include oltre 10 ore di filmati: e in effetti, nelle prime ore di gioco sembra di assistere a una serie TV interattiva. Probabilmente, il rapporto tra quanto giocate e quanto vedete come sequenze video è 1:1. Dopodiché, il mondo di gioco si «apre» e inizierete a poter decidere dove andare, selezionando le destinazioni sull’enorme mappa. Non è un mondo «libero» dove potrete prendere una cavalcatura e girare dove vi pare, come succede in Zelda: man mano che la storia procede, appariranno delle nuove location sulla mappa, alcune limitate e lineari e altre un po’ più ampie e curiose, che invitano a un minimo di esplorazione. Se il filone principale della storia è piena di sorprese a livello narrativo, le numerose missioni secondarie sono piuttosto simili tra loro e, almeno per chi vi scrive, un po’ noiose. Prevediamo che molti giocatori le abbandoneranno, prediligendo la storia principale e tirando dritto per quella: un peccato, considerando che verso la fine del gioco la situazione migliora.
Spettacolare, oscuro e intricato: Final Fantasy XVI è una energizzante novità nel franchise, e uno dei capitoli migliori per quanto riguarda la narrazione e l’esplorazione di una ambientazione originale e complessa. La quantità esagerata di sequenze video potrebbe non essere apprezzata dai giocatori a caccia di giochi veloci e immediati, ma al tempo stesso questi saranno felicissimi del nuovo sistema di combattimento in tempo reale, che chiude (almeno per il momento) definitivamente con il passato e gli scontri a turni, gestiti come una partita a scacchi. Ovviamente, il fatto che il gioco sia quasi completamente slegato dai precedenti permette l’immersione totale sia ai veterani della serie, sia a chi non ha mai giocato un Final Fantasy in precedenza. Preparatevi, vi aspettano tranquillamente 50 ore di gioco prima di arrivare ai titoli di coda.
Final Fantasy XVI è tradotto nella nostra lingua e ha un PEGI età consiglia 18+. Il gioco è disponibile solo su PlayStation 5. Qua trovate il demo gratuito.