La recensione

Sid Meier’s Civilization VII

Il simulatore di civiltà, dall’invenzione della ruota ai missili verso Marte.
Paolo Paglianti
22.02.2025 22:00

La storia non è andata come avete letto sui libri di scuola. La repubblica Egizia, guidata da Carlo Magno, nei primi 100 anni di vita si è specializzata nell’agricoltura fluviale e ha dato del filo da torcere ai vicini Cinesi Han, per poi quasi distruggere l’emergente civiltà dei Mississippiani, ossi duri e guerrafondai. Con il concludersi dell’età antica, il dominio egizio si è trasformato nel regno degli Inca, ha scoperto la navigazione a vela e inventato la bussola, e ha attraversato il vasto oceano a est a bordo di galee a tre alberi. Una volta approdati su coste ignote, gli scout Inca hanno fondato la città di Nuova Memphis, scontrandosi inevitabilmente con il florido e belligerante reame dei Normanni. Infine, in epoca più recente, si è evoluto nella moderna Prussia, ingaggiando una lotta culturale e militare all’ultimo sangue con i vicini del Messico, arrivando quasi all’olocausto nucleare. La gloriosa bandiera Egizio-Inca-Prussiana ha sventolato sul Mare Australe di Marte, testimoniando la vittoria del regno del grande Carlo Magno su tutti gli imperi rivali.

Almeno, questo è quello che è successo sul nostro PC, durante le 30 ore della partita a Civilization VII.

Un franchise da 70 milioni di copie vendute, che esiste e resiste dal 1991, e responsabile di verosimilmente centinaia di migliaia di notti insonni passate a costruire regni virtuali. Civilization, creato appunto oltre 35 anni fa dal Sid Meier del titolo, è un simulatore di imperi (o repubbliche, o oligarchie – la scelta è vostra) che ha creato alla fine degli anni ’80 un nuovo genere di videogiochi: i 4X, ovvero eXplore (esplora il mondo di gioco), eXpand (espandi il tuo regno), eXterminate (distruggi i nemici), e eXploit (avvantaggiati in ogni modo), che ha ispirato centinaia di giochi-cloni ad ambientazione fantasy, sci-fi, o in ogni epoca storica.

Le regole di base non sono cambiate moltissimo nel corso di questi decenni: si parte su una mappa generata casualmente, in cui controllate un singolo colono in grado di fondare la vostra capitale. Dopodiché, turno dopo turno, dovrete gestire ogni aspetto del vostro dominio. Per esempio, scegliere che edifici e monumenti costruire nella città, la forma di governo del vostro regno, che tecnologie far sviluppare ai vostri scienziati e la religione di stato. Naturalmente, anche quali unità militari produrre e spedirle oltre la frontiera, per scoprire la geografia del vostro continente e luoghi ideali dove fondare nuove città. Prima o poi, proprio come è successo a ogni tribù, città stato e regno della storia, incontrerete i vostri vicini, e spesso dovrete difendere i vostri confini con legionari, picchieri e cavalieri, fino ai carri armati e i jet supersonici.

Non è un gioco immediato, ma capitolo dopo capitolo si è reso sempre più accessibile. Civilization VII è il primo «episodio» del franchise che esce in contemporanea su PC (piattaforma su cui è nato ed è prosperato) e su console. Corrispondentemente, gli sviluppatori hanno compiuto un ulteriore sforzo per rendere il gioco più «semplice» e controllabile anche con il solo joypad, invece che con i classici mouse e tastiera.

La novità più rilevante del nuovo capitolo è che la vostra civiltà si evolve attraverso tre epoche. Inizierete scegliendo tra Greci, Romani, Han, Egizi e via dicendo nell’età Antica, e dopo un certo numero di turni si passerà all’età delle Esplorazioni. Ci sarà un «reset» di guerre e assedi (pensate a questo passaggio come a momenti storici disastrosi, come la caduta dell’Impero Romano o le epidemie di peste medioevali) e sceglierete in quale civiltà del periodo di mezzo trasformarvi – per esempio, Normanni, spagnoli feudali o Mongoli. In questo periodo, avrete finalmente accesso a tecnologie in grado di farvi esplorare il resto del mondo, anche oltre oceani, e espanderete il vostro regno in altri continenti. Infine, arriverete all’epoca moderna, «trasformandovi» in civiltà come gli Stati Uniti, il Messico o la Prussia, e concluderete la partita o con una vittoria militare totale, oppure culturale, influenzando il resto del mondo o arrivando per primi a conquistare lo spazio.

Civilization VII non è un gioco semplice, e non è un titolo che potrete godervi dedicandoli una manciata di minuti al giorno. Tuttavia, se vi farete conquistare, scoprirete letteralmente un nuovo mondo. Ogni partita è diversa dalle altre: potreste guidare gli Khmer con Machiavelli in un mondo pieno di isolette dove è fondamentale imparare a navigare in acque aperte, oppure i Giapponesi con il glorioso leader Napoleone alla conquista di un continente pieno di montagne e vulcani.

 Se non avete mai provato un gioco simile, il nostro consiglio è di acquistare Civilization 6, disponibile grossomodo per tutte le piattaforme, Xbox e PlayStation incluse, uscito nel 2016 e che costa un quinto del nuovo capitolo, ma è comunque un ottimo punto di partenza.

Sid Meier’s Civilization VII è disponibile per PC (che consideriamo la miglior piattaforma per giocarci), PlayStation 4 e 5, Xbox One e Xbox Series X, e Swich (su cui è possibile giocare, ma con mappe ridotte). Il gioco è tradotto nella nostra lingua e ha un PEGI età consigliata 12+.

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