Starfield, il gioco di Microsoft è stellare
Non è solo un videogioco: Starfield è un evento, di quelli che scandiscono la storia dei videogame, come in passato è successo per Half-Life 2, Spider-Man o più di recente Cyberpunk 2077. È il gioco su cui Microsoft punta la strategia per il suo Game Pass, l’abbonamento «all you can play» che per meno di 12 franchi al mese vi fa giocare più di 200 titoli tra cui, appunto, Starfield.
Creato dagli autori dei magnifici Skyrim e Fallout 3 (e seguiti), sin dall’annuncio Starfield prometteva di essere un’esperienza epica e totalizzante. Se Skyrim ricreava un reame fantasy, Starfield doveva simulare un’intera galassia, con centinaia di pianeti, città grandi e piccole, colonie remote. Una sfida molto ambiziosa: ora il gioco è finalmente arrivato sulle nostre console, e ci abbiamo passato un intenso weekend lungo. Spoiler alert: è meraviglioso, quindi se decidete di salire sull’astronave di Starfield, non prendete troppi impegni per i prossimi mesi.
Iniziamo l’avventura su un remoto pianetino dove siamo stati assunti come minatori. È l’anno 2330, e l’umanità ha conquistato mezza galassia. Durante il nostro primo turno di lavoro, troviamo un manufatto alieno che ci fa avere una visione misteriosa: questo evento attira l’attenzione di Constellation, un gruppo di esploratori e studiosi che danno la caccia a questi manufatti, e che vi invita tra le loro fila.
Le prime ore di Starfield partono un po’ in sordina: abituati generalmente a videogiochi che ti buttano in mezzo all’azione, potrebbe essere quasi disorientante. Inoltre, è tale la quantità di attività, missioni, compiti che vi vengono gettati addosso che si rischia di perdere davvero la bussola. Tenete duro: dopo cinque ore, avrete capito come funziona il gioco. Dopo dieci, scoprirete che è un viaggio meraviglioso, uno di quei videogame che vi ricorderete con un gran sorriso tra dieci anni.
Come succede anche in Skyrim, l’arco narrativo principale è quasi una scusa per farvi viaggiare e conoscere l’angolo umano della Via Lattea. Constellation vi spedirà nei punti più remoti della galassia per trovare nuovi segmenti di manufatti alieni, e strada facendo atterrerete a New Atlantis, la scintillante capitale umana nello spazio che ricorda i grattacieli puliti e slanciati dei più recenti Star Trek. Poi finirete a Neon, un abisso d’acciaio fluttuante su un mare alieno che sembra uscito da Akira e Blade Runner, sporco e cyberpunk come Night City. Arriverete magari a Akila City, una cittadina di frontiera western dove i criminali assaltano le banche e lo sceriffo locale tenterà di reclutarvi: nell’offerta è incluso il cappello da cowboy.
Starfield, prima di tutto, è un mix riuscitissimo della migliore fantascienza degli ultimi decenni. Chi è appassionato di sci-fi, non potrà non cogliere le centinaia di riferimenti e citazioni: da Expanse a Firefly, da Star Wars a Dune, e ai già citati Star Trek e Blade Runner. Come è possibile che tutto questo conviva pacificamente in un solo gioco? Semplicemente, perché in Starfield potrete vivere l’avventura che preferirete.
C’è appunto la trama principale, a base di manufatti alieni e esplorazione; però potrete anche decidere di dare la caccia ai pirati nello spazio e nelle loro basi segrete. Potrete trovare una nota sperduta che parla di una lontana colonia abbandonata e piena di tesori, e partire per una piccola odissea spaziale. Nella città di Neon, potrete scovare una banda di cyber delinquenti e farli fuori, oppure allearvi con loro e aiutarli a prendere il controllo della piazza sconfiggendo i rivali. Potrete smascherare ufficiali corrotti, oppure accettare la loro bustarella e chiudere un occhio. Basta andare in una delle numerose cantine per scoprire che c’è bisogno di voi: un minatore è sparito senza lasciare traccia, le piante del luogo si stanno modificando geneticamente, un delinquente arrestato dalla polizia vi chiederà aiuto. Per citare un classico della sci-fi, le avventure in Starfield escono dalle fottute pareti.
Non è un Paese per pacifisti, però: Starfield ha un’anima da sparatutto. Si combatte ovunque. Duellando nello spazio, mettendovi in coda ai pirati spaziali e devastandoli con colpi di laser e missili a ricerca automatica, e poi sulla superficie dei pianeti, dove alieni mostruosi e umani ancora più orripilanti cercheranno di farvi fuori. Per inciso, Starfield è anche uno sparatutto eccellente, oltre che un gioco di ruolo di prim’ordine.
Tutto questo, è bene sottolinearlo, senza praticamente bug. Il nuovo «motore» di gioco è una Ferrari video ludica: su Xbox Series X o un PC da gamer, fila che è una meraviglia senza intoppi, senza perdersi pezzi, senza bloccarsi. Siamo, è il caso di dirlo, ad anni luce dal disastroso lancio di Cyberpunk 2077, meraviglioso gioco rovinato da versioni PS4 semplicemente impresentabili.
Starfield è uno di quei giochi dove ci siamo fermati ben più di una volta ad ammirare il paesaggio: su una luna lontanissima piena di crateri, con un tempio alieno abbandonato ai nostri piedi; sui tetti della metropoli cyberpunk, ammirando i riflessi delle insegne al neon che Gibson avrebbe adorato. Oppure, ammirando lo spazio dalla sala comandi di una base spaziale appena espugnata, dopo aver fatto fuori dozzine di pirati spaziali.
C’è qualche difetto, sarebbe impossibile altrimenti con un gioco così gigantesco. Il sistema di mappe, specie delle città, è oscenamente ridotto ai minimi termini, per esempio. Inoltre, alcuni comandi dovrete scoprirli da soli: ogni tuta spaziale ha un comodo jet pack, ma per poterlo attivare, dovrete scegliere un’abilità specifica e nessuno ce lo ha detto nel tutorial. Tuttavia, dobbiamo mettervi in guardia sull’insidia principale di Starfield: è un gioco monumentale, e se verrete catturati potrete giocarci per mesi. Dopo le nostre venticinque ore, abbiamo la sensazione di aver solo scalfito il potenziale del gioco, e la lista delle missioni e attività si allunga sempre di più. Certo, potrete giocare a Starfield e andare dritti alla meta dell’arco narrativo principale, ma sarebbe un peccato: il bello di questo gioco è perdersi dietro a ogni storia, e ce ne sono migliaia. Di giochi come Starfield ne escono davvero pochi, e non vanno sprecati.
Starfield è disponibile per Xbox Series X|S e PC, e fa parte dell’abbonamento Game Pass di Microsoft, quindi non avete proprio scuse per non provarlo se avete una console Xbox o un PC da gamer. Il PEGI è 18+ (lo spazio è molto violento!) ed è tradotto in italiano, ma solo sottotitoli.