Uno sviluppatore italiano vince il prestigioso Bafta britannico, e occhio ai pesci d’aprile!
La notizia shock della settimana è che l’E3, la fiera di videogame (un tempo) più importante dell’anno video ludico, non si terrà più. Ne abbiamo parlato più a fondo in questo articolo, non è il caso di ritornarci in questa sede. Da una brutta notizia, passiamo a una che consideriamo a dir poco scintillante: ai prestigiosi BAFTA (gli «Oscar» inglesi per i videogame) ha trionfato Vampire Survivors, videogame diretto, veloce, frenetico e soprattutto disegnato da Poncle, un team indipendente guidato dall’italiano Luca Galante. Non solo «Best Game», il premio per il miglior gioco in assoluto, ma anche per il premio per il miglior «Game Design». Vampire Survivors ci è piaciuto molto fin dalla prima partita (qua la nostra prova) ma ci è sembrato quasi incredibile che un videogame indie, senza un grosso publisher alle spalle abbia «battuto» gioconi con budget milionari come Elden Ring o God of War. Oltretutto, costa pochissimo (su mobile si scarica addirittura gratis, pur rifuggendo dalle meccaniche pay per win), quindi vi consigliamo di provarlo.
Manca poco più di un mese all’uscita del nuovo Zelda, Tears of the Kingdom, e non vediamo l’ora di provarlo. Per ora, Nintendo è riuscita a mantenere uno stretto riserbo su cosa troveremo nella nuova avventura di Link (il protagonista dell’avventura, Zelda è la principessa): sappiamo solo che è un seguito del magnifico Breath of the Wild, uscito nel 2017, e con cui condividerà parte della mappa di gioco. Nintendo ha però condiviso un video, che trovate qua sotto, in cui il producer del gioco Eiji Aonuma mostra non tanto quello che ci aspetta in Tears of the Kingdom, ma cosa potremo fare. Potremo costruire zattere e persino piattaforme volanti, usare un potere speciale per «tuffarci» verso l’alto e assemblare armi sempre più potenti unendo per esempio un rametto e una pietra. L’idea è che potremo affrontare le centinaia di avventure di Tears of the Kingdom con inventiva e creatività, con una libertà assoluta. Il gioco arriverà per Switch il 12 maggio.
Non credete a tutto quello che leggete, specie l’1 aprile! Sabato scorso sono circolate notizie incredibili, e – nella maggior parte dei casi – erano pesci d’aprile più o meno ben riusciti, anche nel mondo video ludico. La più particolare, secondo chi vi scrive, è l’annuncio del videogioco Megxit – Call of Duke-y, un nuovo videogame sospettosamente simile a GTA in cui il principe Harry e la sua dolce metà Meghan fuggono da Buckingham Palace e scappano verso la felicità a bvordo della loro Rolls-Royce e jet privati verso la California. Il gioco, secondo gli autori del pesce d’aprile regale del tabloid britannico The Sun, avrebbe dovuto uscire a maggio, poco prima della cerimonia d’incoronazione di Re Carlo, giusto per far inviperire la Corona britannica ancora di più dopo serie TV e autobiografie al vetriolo della coppia ex-reale.
Tra gli altri pesci d’aprile videoludici ben riusciti, segnaliamo il nuovo mouse di Razer (letteralmente, significa «rasoio») che fa anche da rasoio, e l’annuncio di Blizzard che ha deciso improvvisamente di pubblicare Diablo 12, saltando gli episodi 5-11. Per fortuna, Diablo IV arriva per davvero a giugno, ed è un gran bel gioco da quel che abbiamo potuto vedere nella beta.
Nella vicina Italia, intanto, una notizia che potrebbe sembrare un pesce d’aprile, ma non lo è per niente. Il Garante per la Privacy ha aperto un’istruttoria su ChatGPT, l’intelligenza artificiale che ha fatto tanto discutere negli ultimi mesi – se volete saperne di più sulle IA come ChatGPT e Midjourney, ne abbiamo parlato qua dopo averle provate. Le motivazioni del Garante sono relative alla salvaguardia dei dati privati (vulnerabilità di cui abbiamo parlato di recente); OpenAI, l’azienda dietro ChatGPT, aveva riconosciuto il problema e afferma di essere corsa ai ripari. Non solo, nel mirino anche l’assenza di un controllo efficace sull’età dell’utente, cosa che esporrebbe i minori a (citiamo il testo del Garante) «risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza». Dubbi sicuramente leciti, che hanno allarmato anche altre agenzie europee, ma come fa notare la BBC, l’Italia è il primo Paese del mondo occidentale a bloccare del tutto l’accesso ChatGTP, cosa che succede in Cina, Nord Corea, Iran e Russia.