Musica

Vladimir Ashkenazy lascia le scene e il podio dell’OSI

A 82 anni, il grande pianista e direttore d’orchestra ha deciso di porre termine alla sua luminosa carriera
Vladimir Ashkenazy ha diretto per l’ultima volta l’OSI nel settembre 2018.
Red. Online
11.02.2020 06:00

Vladimir Ashkenazy, il direttore e pianista russo, tra gli interpreti più celebri e acclamati della scena musicale internazionale, si ritira dalle esibizioni pubbliche con effetto immediato dopo oltre 70 anni di attività artistica. Questo annuncio, diramato negli scorsi giorni dalle agenzie, ha addolorato il pubblico delle sale concertistiche di tutto il mondo. Profondamente rattristati anche i componentii dell’Orchestra della Svizzera italiana, che hanno avuto l’onore di trascorrere intensi anni di lavoro con il grande Maestro, nominato nel settembre 2013 direttore ospite principale dell’OSI. A Vladimir Ashkenazy hanno voluto dedicare sentite parole di ringraziamento, ricordando la «spietata legge del tempo che il Maestro con il suo sorriso sembrava essere riuscito a sconfiggere» e aggiungendo: «ci mancherà la sua umanità, il suo ottimismo con gli indimenticabili “Terrific!” che a conclusione di molte nostre esecuzioni ci rinfrancavano sempre, la sua aura di grande musicista da cui ci sentivamo protetti quando suonavamo assieme».

Il messaggio del Maestro

Un affetto contraccambiato dal direttore russo che il 29 gennaio 2020 ha inviato all’OSI da St. Lucia queste parole: «Desidero esprimere la mia gratitudine all’Orchestra della Svizzera italiana per l’altissimo livello professionale e la musicalità, per il piacere e la soddisfazione che mi ha dato durante gli anni in cui ha lavorato con me. Ricordo in particolare quanto mi abbia colpito il meraviglioso suonare dell’Orchestra in Corea del Sud nel settembre 2014, e la nostra tournée in Germania e Inghilterra nel dicembre 2015. E, naturalmente, sono molto felice di aver avuto l’onore di dirigere l’OSI per i Concerti Inaugurali al LAC nel settembre 2015: un’occasione davvero speciale. Auguro all’Orchestra un gran futuro! Vladimir Ashkenazy».

Una immensa discografia

Nato il 6 luglio 1937 nella città di Gor’kij» (oggi Nižnij Novgorod) da padre ebreo, il pianista David Ashkenazi, e da sua moglie Yevstolia Grigorievna Plotnova, figlia di una famiglia di contadini russi, Ashkenazy iniziò i suoi studi all’età di sei anni e a otto anni entrò nella Scuola di Musica Principale di Mosca, dove studiò con Anaida Sumbatian. Successivamente, si diplomò al Conservatorio di Mosca, dove studiò con il grande pianista Lev Oborin. All’edizione del 1955 del prestigioso Concorso pianistico internazionale Chopin di Varsavia arrivò secondo, nonostante a lui fossero andate le preferenze di Arturo Benedetti Michelangeli, giurato del concorso, che per questo motivo abbandonò anzitempo la manifestazione. Nel 1962 condivise con John Ogdon il primo posto al Concorso pianistico internazionale Čajkovskij.

Interprete lucido e dall’impeccabile tecnica virtuosistica, è rinomato per le sue performance di composizioni romantiche e russe. Ha registrato i 24 preludi e fughe di Dmitrij Šostakovič, le sonate di Aleksandr Skrjabin, gli interi lavori per pianoforte di Fryderyk Chopin e Robert Schumann, tutte le sonate di Ludwig van Beethoven, come anche i concerti per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven, Béla Bartók, Sergej Prokof’ev e Sergej Rachmaninov.