Addio a Simone Roganti, promessa del ciclismo: aveva solo 21 anni
Era andato a dormire presto come un vero atleta: poi, improvvisamente, è apparso nella sala dove c'erano i genitori solo per dire «Mi sento male». A quel punto è stramazzato a terra tra le urla dei parenti. È morto così Simone Roganti, 21 anni da pochi giorni, ciclista italiano della formazione marchigiana Continental MG. K Vis Colors for Peace.
Il malore lo ha colpito nella sua casa di Spoltore, in Abruzzo: i soccorsi sono stati immediati ma i sanitari del 118 hanno potuto solo constatare il decesso del giovane ciclista.
La Procura di Pescara ha aperto immediatamente un fascicolo per indagare sulla sua morte: il pubblico ministero Luca Sciarretta ha disposto l'autopsia sul corpo del corridore per capire la cause del decesso. Per stabile perché un ragazzo di 21 anni, un atleta che si allenava ogni giorno, è stato stroncato da un malore a cui l'indagine dovrà dare un nome. E soprattutto un perché.
In attesa dell'autopsia, Spoltore è sotto choc: Simone lo conoscevano in molti e sono decine i ragazzi del paese che negli anni si sono dedicati al ciclismo. Lo stesso Rolando Roganti, il padre di Simone, aveva corso da giovane e sempre a Spoltore è nato Danilo Di Luca, vincitore del Giro d'Italia nel 2007, poi radiato per doping nel 2013.
«Un'inchiesta della Procura e una autopsia? Sono contento. In un momento tragico come questo abbiamo bisogno di capire», spiega attonito Angelo Baldini, il presidente della squadra dilettantistica. In due mesi, racconta Baldini, Simone aveva fatto solo 4 corse ed era stato anche in nazionale al Giro della Valle d'Aosta. «Quindi presumo avesse fatto tutti i controlli, tutti i test necessari. Noi poi siamo una squadra che dall'inizio dell'anno aveva vinto solo due corse perché non pensiamo proprio a esasperare i nostri ragazzi, ma a portarli al professionismo. Simone infatti mi aveva detto con un messaggio di aver firmato proprio lunedì scorso con una squadra olandese. E io ero molto felice».
Roganti, passista veloce, correva in manifestazioni under 23 ma aveva partecipato a manifestazioni professionistiche. L'ultima gara a cui aveva partecipato era stato il 16 agosto al Gran Premio Capodarco di Fermo. Il 15 settembre avrebbe dovuto partecipare al Trofeo Matteotti di Pescara dove aveva già corso lo stesso anno.
La famiglia ha le radici piantate nel ciclismo. Il nonno è un dirigente accompagnatore dell'Aran Cucine, formazione abruzzese di ciclismo e lo zio Federico fa parte dello staff della Rcs Sport e voce del servizio radio informazioni delle corse targate Rcs e della Lega Ciclismo. Quest'anno si è classificato settimo al Campionato italiano under 23 e decimo al Giro della Valle D'Aosta in forza alla Nazionale italiana Under 23.