Vela

«Alinghi ha semplicemente un budget troppo elevato»

Delineando i contorni che potrebbe assumere la prossima edizione dell'America's Cup qualora a vincere fosse New Zealand, il chief executive della squadra oceanica Grant Dalton lancia una frecciatina contro il team elvetico, reo di spendere troppo
© EPA/Quique Garcia
Red. Online
12.09.2024 20:50

Manca poco, domani Alinghi Red Bull Racing conoscerà il nome dell'avversario che dovrà fronteggiare nelle semifinali di Louis Vuitton Cup che sabato prenderanno il via. Venerdì, infatti, Ineos Britannia, vincitrice del round robin, dovrà annunciare ufficialmente chi intende sfidare tra il team svizzero, gli italiani di Luna Rossa Prada Pirelli e gli statunitensi di American Magic. I due vincitori delle semifinali accederanno quindi alla finale di Louis Vuitton Cup che decreterà chi sfiderà Team New Zealand per il trofeo più ambito: l'America's Cup.

In attesa di sapere chi cercherà di strappargli di mano il prestigioso trofeo, intanto, Team New Zealand, nella persona di Grant Dalton, il potente chief executive della squadra oceanica, guarda già al futuro, convinto di portarsi a casa anche la 37. edizione dell'America's Cup. È infatti il vincitore della coppa a scrivere le regole per l'edizione successiva e Dalton, come riporta Repubblica, ha già delineato i contorni della 38. edizione. E non manca una frecciatina ad Alinghi, rea di avere un budget spropositato.

Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, il chief executive di Team New Zealand sostiene che la 38. edizione della massima competizione velistica potrebbe andare in scena già nel 2026 «e le regate potrebbero iniziare già a gennaio del prossimo anno». Dalton vorrebbe altresì «aumentare la frequenza delle regate» in quanto, a sua detta, tutti i team chiedono di farne di più e, in attesa dello sviluppo dei monoscafi di terza generazione, immagina il recupero degli attuali AC75 invece dei «piccoli» AC40 usati per preparare questa coppa.

A mancare, tra i piani futuri di Dalton, è però ancora la città che potrebbe ospitare la rassegna tra due anni. Se il luogo designato per la 38. edizione dell'America's Cup non è ancora chiaro, chiaro è invece il profilo finanziario che dovrà assumere la manifestazione sportiva. «Dobbiamo produrre introiti per conto nostro, con gli sponsor e le città ospitanti. Non abbiamo Babbo Natale», ha detto Dalton. Proprio per questa ragione, il chief executive di New Zealand ha intenzione di ridurre il budget cap per la prossima edizione. Ed è qui che arriva la stoccata contro Alinghi. «Direi che il budget di Alinghi Red Bull Racing è astronomico. Non è il nostro perché siamo solo il Team New Zealand, ma non può essere nemmeno il loro perché è semplicemente stupido», ha affermato Dalton.