Hockey

Amichevole ma non troppo, il derby è del Lugano

Davanti agli oltre 5.500 spettatori della Cornèr Arena, Marco Müller decide la sfida con l’Ambrì Piotta a 8 secondi dalla terza sirena
© Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Fernando Lavezzo
08.09.2023 22:05

Un derby per chiudere la preparazione. Lo ha vinto il Lugano, impostosi 3-2 alla Cornèr Arena, davanti a una bella cornice di pubblico: 5.583 spettatori, alla faccia dell’amichevole estiva. I padroni di casa hanno dominato il primo tempo, chiuso sull’1-0 grazie alla rete di Arcobello. Dal periodo centrale, i leventinesi sono però cresciuti, pareggiando subito con Pestoni e operando il sorpasso a poco più di 6 minuti dalla fine della terza frazione con Wüthrich. A quel punto è salito in cattedra Luca Fazzini, che al 54’26’’ si è procurato un rigore, poi trasformato con classe. A 8 secondi dalla fine dei tempi regolamentari, il power-play bianconero ha deciso la sfida con il 3-2 di Marco Müller.

È stato anche il derby dei grandi assenti. A Gianinazzi mancavano gli ammalati Ruotsalainen e Carr e gli infortunati Guerra e Joly (sulle loro condizioni se ne saprà di più lunedì). Cereda non ha potuto contare su Heed, Virtanen, Zündel, Zwerger e ha inoltre lasciato a riposo Fohrler e Dauphin.

Tra una settimana le cose si faranno serie, con la prima giornata di campionato che venerdì vedrà entrambe le squadre ticinesi impegnate sul ghiaccio di casa: il Lugano contro il Bienne, l’Ambrì Piotta contro il Rapperswil.

Di seguito la cronaca del match.

Primo tempo

Il Lugano parte forte e all’1’46’’ conquista il primo power-play per un fallo di Isacco Dotti. La superiorità numerica dura solo 45 secondi, vanificata da un fallo di Koskinen. Al 4’26’’ Walker colpisce il palo in contropiede, con i bianconeri in inferiorità numerica. Il monologo dei padroni di casa viene interrotto solo al 5’ da una minacciosa incursione di Douay. Al 5’15’’ viene espulso Grassi. Con l’uomo in più il Lugano si installa a lungo in zona offensiva, disegna ottime geometrie, ma Juvonen respinge ogni pericolo. Al 12’20’’ si rivede l’Ambrì Piotta, di nuovo in break, ma Lilja spara alto davanti a Koskinen. Al 14’58’’ Arcobello si avventa su un disco in zona neutra e va a segnare l’1-0 con un preciso tiro all’incrocio. Al 16’24’’ Hausheer atterra fallosamente Landry, partito in transizione. Il power-play leventinese costruisce un paio di buoni tiri, tutti fuori misura. Nel finale Koskinen rimedia a un errore di Wolf.

Secondo tempo

Al 24’20’’ l’Ambrì pareggia con Pestoni, pescato da Kostner alle spalle dei difensori bianconeri. Davanti a Koskinen, Inti è glaciale. Al 26’37’’ viene penalizzato Thürkauf, ma il power-play leventinese, orfano di Heed e Virtanen, non punge praticamente mai. Al 30’17’’ LaLeggia colpisce il palo. Rispetto al primo tempo, l’Ambrì Piotta riesce a controllare maggiormente il gioco. Il Lugano, per contro, ha meno ritmo ed è più impreciso. Di conseguenza, il lavoro per Koskinen aumenta. Al 38’40’’ Peltonen spreca un perfetto assist di Verboon nello slot. A fil di sirena, è Spacek a sparare a lato da buona posizione.

Terzo tempo

Il primo acuto del terzo tempo, al 44’30’’, lo regala Isacco Dotti con un assolo sulla destra. I biancoblù continuano a proporre le cose migliori, sfiorando il vantaggio con una doppia conclusione di Kneubühler al 49’. A sfruttare l’inerzia, al 53’48’’, è Wüthrich, autore del 2-1 leventinese con un polsino all’incrocio dalla media distanza. Al 54’26’’ Fazzini si procura un rigore e lo trasforma con grande classe, aggirando Juvonen dopo averlo fatto sedere. Al 55’03’’ viene penalizzato Granlund, ma è il Lugano a sfiorare il gol in shorthand. Al 57’39’’ c’è spazio anche per una scazzottata tra Thürkauf e Landry. Per entrambi 5 minuti e penalità di partita. Al 58’53’’ il Lugano si ritrova in 5 contro 4 per un fallo di Kneubühler. Gianinazzi chiama il time-out, con il suo vice Kaskinen impegnato a organizzare il power-play. La mossa funziona. A 8 secondi dalla sirena, Marco Müller firma la vittoria bianconera. La Cornèr Arena esplode. Perché un derby è sempre un derby.

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