Euro 2024

Andiamo a Berlino, ma dopo una prova da grande squadra

La Svizzera accarezza a lungo gli ottavi di finale da prima della classe - In vantaggio con Ndoye, la selezione elvetica si fa però beffare all’ultimo respiro da Füllkrug - Contro la Germania Xhaka e compagni disputano ad ogni modo una prova di cuore e spessore
© CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
23.06.2024 23:56

Che bella Svizzera. Coesa, tosta, scaltra. Dopo una partita così, da grande squadra, dovrebbero rimanere solo gli applausi. E invece no. I rossocrociati devono masticare amaro. Devono, soprattutto, accontentarsi del secondo posto nel gruppo A. Agli ottavi di finale, a Berlino, sfideremo verosimilmente Italia o Croazia. Fra poche ore sapremo. E fra poche ore, forse, la delusione avrà lasciato spazio all’orgoglio. Maledetto Niclas Füllkrug, però. La Germania, a Francoforte, non meritava di strapparci un punto. Figuriamoci così, all’ultimo respiro, al termine - appunto - di una prestazione per certi versi impressionante.

Sforzo collettivo enorme

A chiudere il girone da primi della classe sono dunque i tedeschi, tornati però con i piedi sulla terra contro una formazione che ha giocato con il cuore in mano. Già, perché è stato lo sforzo collettivo, l’unità di intenti della nazionale elvetica a risultare devastante. In vantaggio poco prima della mezz’ora con Dan Ndoye - oramai imprescindibile -, la selezione di Murat Yakin ha messo alle corde l’avversario con una perseveranza esemplare. Toni Kroos, tanto per fare un nome, è stato eclissato. Così come le pedine offensive di Julan Nagelsmann, che con Scozia e Ungheria si erano prese la scena con eccessiva facilità. Ebbene, in questo senso, la catena difensiva della Svizzera è stata monumentale. Sino alla fatale amnesia finale, quando il simpatico centravanti del Borussia Dortmund ha trovato il modo di infilarsi tra Xhaka e Rodriguez. Tra le nostre ambizioni da capolista e un ottavo di finale forse meno insidioso.

Widmer non ci sarà

Non ha ad ogni modo sbagliato la Svizzera. Anzi, è stata persino commovente. Non ha sbagliato nemmeno Murat Yakin, tornando a puntare su Embolo, rinunciando a Shaqiri, e inserendo un po’ a sorpresa Rieder al posto di Vargas. Non solo. Il ct rossocrociato - come il collega tedesco per altro - non ha avuto paura di schierare i diffidati. Anche qui, a lungo, le cose sono andate per il meglio. Poi, però, Widmer si è fatto sorprendere e ha visto giallo.  «Provo un po’ di rabbia e delusione, per il gol subito e per la mia ammonizione» ammette non a caso il laterale del Mainz. «Subire il pareggio al 90’ brucia. Allo stesso tempo, siamo contenti per la prestazione. Abbiamo dimostrato di avere il livello della Germania, una delle favorite per il titolo. È stata una partita di carattere. Abbiamo lottato insieme, ci siamo difesi in modo compatto, tutti uniti. In campo abbiamo comunicato tanto. Chiudiamo un girone difficile senza sconfitte, ma non finisce qui. Abbiamo altri obiettivi. Più importanti. E non siamo ancora stati perfetti».

La soddisfazione di Yakin

Non siamo ancora perfetti, vero. Ma possiamo affrontare gli ottavi con una fiducia enorme. «I ragazzi hanno svolto nel migliore dei modi tutti i compiti che gli erano stati assegnati» sottolinea il ct Murat Yakin. «Abbiamo lottato e giocato con intelligenza. La Germania ha qualità, ma anche quando ha attaccato, siamo rimasti calmi. Una grande prestazione. Potevamo vincere. Ce lo saremmo meritato. Ma va bene così. Primi o secondi, alla fine, non cambia molto. Conta arrivare agli ottavi, oltretutto da imbattuti. La squalifica di Widmer? Stergiou sarà all’altezza».

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