«Abbiamo scritto la storia»
«We are the champions». Un brano, quello dei Queen, che mette sempre i brividi. Soprattutto se hai un trofeo tra le mani. Ancor di più se quel trofeo lo hai conquistato in quella Montreux tanto cara a Freddie Mercury, indimenticata voce della band inglese. «È incredibile, abbiamo scritto la storia del nostro club», ci dice l’allenatore Robbi Gubitosa, emozionato e felice mentre stringe a sé quella SBL Cup sfuggitagli tre volte negli ultimi quattro anni. Il tecnico biancorosso, in panchina dal 2012, lo aspettava da tanto tempo, questo successo. È arrivato. Finalmente anche la prima squadra della SAM Massagno ha un trofeo da esporre in bacheca insieme a quelli vinti dal settore giovanile della società.
Imparare dal passato
La SAM, capolista in campionato, era la grande favorita del weekend e non ha tremato. Dopo aver vinto in rimonta la semifinale di sabato contro il Ginevra (76-66), oggi la Spinelli ha spento i sogni di gloria del Vevey, battuto 73-69. I romandi sono partiti meglio (9-2), ma la reazione ticinese è stata immediata. Raggiunti i 13 punti di vantaggio nel corso del secondo quarto, Mladjan e compagni hanno tenuto duro fino alla sirena finale, rispondendo prontamente a ogni tentativo di rimonta dei vodesi, tornati a -4 all’inizio della terza frazione e poi di nuovo nell’interminabile finale. Il miglior realizzatore è stato Isaiah Williams, autore di 19 punti e sempre prezioso nei momenti caldi. L’atteso Thabo Sefolosha, ingaggiato dal Vevey alla vigilia delle Final Four, ha segnato il primo canestro della partita, ma il suo apporto si è fermato lì. Dopo l’intervallo, l’ex NBA non ha più giocato a causa di un infortunio muscolare.
«Siamo al settimo cielo, perdere tre finali di SBL Cup in quattro anni ci aveva fatto parecchio male, ma adesso tocca a noi festeggiare», ci dice il capitano Daniel Andjelkovic. «Non abbiamo ripetuto gli errori commessi dodici mesi fa contro il Friburgo, gestendo bene il vantaggio. Eravamo più freschi fisicamente. E quindi anche più lucidi. Abbiamo sbagliato quattro tiri liberi nel finale, poteva andare tutto a rotoli anche questa volta, ma non è capitato. La coppa è nostra e non ce la toglie nessuno».
Quei legami dietro il trionfo
Andjelokovic ha voluto alzare il trofeo insieme a Gubitosa: «Robbi fa parte della mia vita e fa parte della vita di tutta la SAM Massagno. È il cuore pulsante della nostra società. In quel momento lui doveva essere al mio fianco. Un po’ per il lungo percorso che abbiamo condiviso, ma soprattutto per i suoi meriti. Questo gruppo lo ha costruito lui. E adesso, tutti insieme, ci siamo tolti una gigantesca soddisfazione».
«Vincere un trofeo con Daniel rende tutto ancora più bello», racconta l’allenatore 49.enne. «Ce lo eravamo promesso, quando lui aveva 16 anni e lo portai con me in prima squadra. Ce l’abbiamo fatta ed è stato commovente. Anche se poi mi hanno buttato sotto la doccia vestito». Gubitosa individua la chiave del successo nel carattere della sua squadra: «Siamo stati forti mentalmente, imparando tanto dalla bruciante sconfitta dell’anno scorso. Anche in questo weekend ci sono stati dei momenti difficili, ma tutti i ragazzi sono stati bravissimi a seguire il piano di gioco. Eravamo tutti convinti di poter vincere e da questo primo successo possiamo costruirne altri. Siamo consapevoli di essere i favoriti anche per le altre competizioni. Siamo primi in campionato e l’11 febbraio saremo a Vevey per l’importantissima semifinale di Coppa Svizzera».
Dusan Mladjan, uno dei giocatori più vincenti nella storia del basket svizzero, si gode anche questo trionfo: «È speciale. È il primo per la SAM, ma è anche il primo da me vinto insieme a mio fratello Marko. Sono contentissimo per il club e per la mia famiglia. Siamo un gruppo di amici. Dopo la sconfitta dell’anno scorso, non era facile venire qui a vincere. Mentalmente era una sfida. Sono fiero di tutti i compagni».