Gubitosa: «Sono stati più solidi di noi»
È sfumato ad inizio secondo quarto il sogno della SAM di regalarsi una doppietta nelle coppe in questa stagione. Ieri a Friburgo, a sollevare la Coppa svizzera al cielo è stato (ancora) Friburgo, che bissa così il successo della scorsa annata. A decidere ed indirizzare il match come detto sono stati i primi minuti della seconda frazione, quelli che hanno visto i burgundi prendere solidamente il largo e poi gestirlo, non certo senza patemi ma comunque con il risultato voluto sino alla sirena finale. Tra fortuna altrui e imperizia propria comunque in casa Massagno c'è qualcosa di cui mangiarsi le mani. Ma i ticinesi, pur costretti ad una lunga e faticosa rincorsa, hanno comunque avuto il merito di non uscire mai dalla partita, provando a tenerla viva e girarla fino alla fine.
Questione di dettagli
Percentuali dalla lunetta e
rimbalzi offensivi (e conseguenti punti da seconda opportunità, ben 24)
concessi i peccati della Spinelli ieri. Dettagli forse, ma certo determinanti.
Difficile rimontare quando la palla ritorna spesso in mano agli avversari. E
anche il 13/25 a gioco fermo non ha certo aiutato i ticinesi nell'andare a
caccia di Friburgo, scappato a +10 a metà secondo quarto dopo primo giocato più
che bene dalla SAM, padrona del campo nei dieci minuti di gioco iniziali, con
le 4 stoppate rifilate ai padroni di casa che ben raccontano dell'aggressività
dei ragazzi di Gubitosa. Andati però in affanno subito dopo, e precipitati
velocemente a -10 (31-21 al 15'), con l'Olympic bravo da par suo a sfruttare la
maggior fisicità generale, ad immagine di Ballard, andato a nozze tutta la sera
abusando spesso in 1 contro 1 sotto le plance del diretto marcatore, chiunque
fosse, e dominante a rimbalzo (13 totali per lui). Finita oltre la doppia
cifra, Massagno è quanto meno rimasta sul pezzo, e, pur con un Dusan Mladjan
reso inefficiente dalla difesa avversaria, lentamente ha iniziato a risalire la
china, tra un Marko Mladjan invece intrattabile per la retroguardia burgunda e
un Bogues a tratti forse troppo pasticcione ma comunque tra i pochi ad
attaccare costantemente il ferro. E quando ha trovato un minimo di continuità
tra attacco e difesa, la SAM ha cavato dal cilindro un 10-0 a cavallo tra terzo
e quarto periodo che l'ha riportata a -1 (60-59 al 31'). Corsa che però lì si è
fermata. Con due falli offensivi di James (uno diventato pure antisportivo) a
suo favore e 8 punti (un paio di questi «impossibili») di M'Bala l'Olympic ha
rimesso un cuscinetto di 12 punti che ha di fatto indirizzato il match
definitivamente e consegnato l'ennesima Coppa a Friburgo.
Lo spogliatoio
«Difficile dire qualcosa di
negativo sui miei ragazzi – le parole di coach Robbi Gubitosa nella conferenza
stampa dopo partita – Certo, potevamo fare meglio con il «box out» a rimbalzo,
e sappiamo che con loro forzare in attacco non fa mai bene perché ti puniscono
in contropiede. Ma a rimbalzo eravamo già andati sotto nelle sfide in
campionato e avevamo vinto. Oggi la fortuna ha avuto un grosso peso, a loro
favore, perché sul -1 noi commettiamo due ingenuità e loro trovano una serie di
canestri incredibili, scappando di nuovo e chiudendo il match. Senza quei tiri
fortunati, probabilmente l'avremmo fatta anche nostra. Eravamo alla pari. Loro
sono stati più solidi di noi, forse questo. C'è delusione ovviamente, ma
guardiamo avanti con fiducia comunque».