Nosedo riabbraccia Isaiah Williams, ieri trascinatore, oggi rivale
Operazione simpatia della Federazione, che questo fine settimana mette a calendario le due ticinesi in casa contemporaneamente. All’Elvetico (oggi alle 17), il Lugano, fanalino di coda, riceverà il Pully-Losanna del suo ex coach Dessarzin. Incrocio impegnativo per i Tigers, alla ricerca del primo successo in campionato e scesi in campo martedì scorso contro i DDV per i sedicesimi di Coppa Svizzera. A Nosedo invece (17.30), sfida di cartello tra i padroni di casa della SAM e i Lions di Ginevra, match utile ai ticinesi per capire se al momento in collina ci si può dire più vicini al gruppo di testa oppure a quello degli inseguitori. Sarà anche l’occasione per rivedere a Nosedo, in maglia avversaria, Isaiah «Ockee» Williams, nelle ultime quattro stagioni leader e anima della Spinelli.
Terra promessa
Che il Ticino potesse essere una terra di svolta per il talento di Newark, New Jersey, era nell’aria fin dal suo primo sbarco in Svizzera, cercato dal Lugano di Thibaut Petit, che già aveva avuto modo di apprezzarlo in Belgio. È il 2017/2018, e con quei Tigers arriverà in finale sia a Montreux, sia in Coppa svizzera. Poi due anni a Neuchâtel, avari di soddisfazioni, e il ritorno alle nostre latitudini, fortemente voluto da Robbi Gubitosa per dare ulteriore sostanza ad una squadra dalle intenzioni ormai serie. È l’inizio di una permanenza che arriverà a sfiorare il lustro. Alla SAM Williams alzerà trofei al cielo (2), ne vedrà sfuggire altri, si farà uomo e darà alla luce il suo primogenito. «A Massagno mi sento a casa – ci confidava l’anno scorso in un’intervista –. Alcuni compagni sono ormai come fratelli». Un concetto, quello di casa, nient’affatto banale e scontato per un ragazzo cresciuto nella giungla della sua Newark, mondo dentro il mondo, e che in New Jersey torna ogni anno per aiutare chi come lui ha vissuto una giovinezza da emarginato: «Voglio avere un impatto positivo, far vedere ai ragazzi delle mie parti che si può uscire dal ghetto e le sue dinamiche».
Prima gli altri
L’impatto positivo Williams non lo ha avuto solo a casa sua, ma anche in quella collinare. Quattro stagioni, 139 partite (e 1.535 punti, tra i «top 3» societari di sempre) durante le quali, dapprima in sordina, in linea con il suo carattere schivo e poco incline al protagonismo, e poi con più vigore, si prende la leadership, in campo, della Spinelli. «Non parla molto ma dà l’esempio con il suo lavoro». «In partita fa tutte quelle cose che ti aiutano a vincere» sono le dichiarazioni standard, rilasciate negli anni dai compagni, che meglio lo definiscono come uomo e giocatore. Nel frattempo la SAM cresce, affamata di successo, si mangia polvere e mani in due finali consecutive di SBL Cup. Il terzo tentativo, nel 2023, è quello buono, e nella partita che regala il primo trofeo della storia a Massagno «Ockee» chiude da MVP con 19 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. «Sono felice – dichiarerà poi alla fine di quella partita – abbiamo lottato insieme e questo è quello che conta. Non ho bisogno di dire altro». Un trascinatore tra le fila, mai in primo piano anche quando avrebbe tutto il palcoscenico per lui.
«What if»
Come spesso capita ai giocatori del suo calibro, l’importanza della presenza la si percepisce ancor più nell’assenza. Finale di campionato 2023, gara-2, a un minuto dalla fine Williams si invola in contropiede e stacca per l’affondata. Con lui Cotture, che con un movimento sconsiderato lo costringe ad un brutto atterraggio. Tanto brutto da lasciarci il gomito, per un pelo anche la carriera. Guarderà poi i suoi perdere le successive due gare e la finale, complice il suo infortunio (e il delizioso arbitraggio di gara-3). Del senno di poi sono piene le fosse, ma ancora oggi in collina, non a torto, si ritiene che senza l’infortunio del suo leader quella finale la SAM se la sarebbe giocata fino in fondo, con buone probabilità di spezzare l’egemonia di Friburgo. Riaffrontato poi anche nell’ultima stagione, con esito invariato, a ranghi completi (o quasi), ma con la benzina ormai finita, testa e gambe logore dopo un triennio passato ad alta quota. È la fine di un ciclo, con la dirigenza che in estate deciderà di ridimensionare budget e ambizioni. Tra i primi a salutare sarà proprio «Ockee», direzione Ginevra.
Chiamale emozioni
E dalla città di Calvino farà ritorno oggi, con colori diversi addosso, alla «sua» Nosedo. Dove nel dicembre del 2022, guarda caso proprio contro i Lions, regalò ai tifosi una di quelle serate da ricordare, griffando la vittoria al supplementare con 50 punti (18/27), 13 rimbalzi e 5 assist, 55 di valutazione. «Mi fa piacere, ma è vincere che conta. Giocare in squadre forti ti fa capire che il gruppo viene prima delle prestazioni personali». Di sicuro, tra lui e il suo ex pubblico oggi non mancherà un momento di rispetto reciproco, e a più di uno farà strano vederlo difendere su Martino, Solcà, Mladjan (Marko, Dusan sempre assente), o rompere le scatole agli arbitri per una causa diversa da quella massagnese. Aspettatevi la solita grinta, lo sguardo truce da uomo in missione, ma non sperate in un’emozione particolarmente forte. Quelle «Ockee» le ha sempre tenute confinate dentro sé stesso, al massimo allargate e circoscritte ai 28x15 metri di un altro suo mondo, il parquet, quello che gli ha permesso di spiccare il volo da Newark e planare fino ad un paese in collina che ha ridefinito e ampliato il suo concetto di «casa».