SAM, ecco la partita che vale una stagione

Da Neuchâtel a… Neuchâtel. A quasi un mese dall’ultima partita ufficiale, la SAM Massagno ritrova finalmente il campo e l’avversario rimarrà lo stesso affrontato a metà febbraio a Nosedo. La posta in palio, invece, sarà ben diversa. Oggi (ore 18.00) alla Riveraine, casa dell’Union, la Spinelli cercherà infatti l’accesso alla finale di Coppa Svizzera. Un «pass», quello per l’ultimo atto del trofeo dedicato a Patrick Baumann, che darebbe tutto un altro senso alla stagione dei ticinesi: la possibilità concreta di portarsi a casa un trofeo in un’annata nella quale lo strapotere di Friburgo è ancora più netto che in passato.
La strada per Berna
Per arrivarci, a Berna il prossimo 5 aprile, la SAM dovrà dunque passare sul campo di Neuchâtel. Sempre ostico, oggi pomeriggio di certo caldissimo, non l’ideale per una ripresa a freddo dopo tre settimane abbondanti senza impegni veri, escludendo l’amichevole con Varese di qualche giorno fa. I precedenti stagionali arridono ai neocastellani, avanti 2-1 negli scontri diretti. L’ultimo, andato per l’appunto in scena in collina un mese scarso fa, ha visto i ragazzi di coach Trivunovic prendersi i 2 punti ed interrompere a 4 la striscia vincente dei biancorossi in campionato, in quel periodo nel loro miglior momento della stagione. Non di buon auspicio, per Massagno, anche se poi a ben guardare nel 2025 l’Union su 7 partite ne ha vinte solo 2 (guarda caso entrambe in trasferta ed entrambe in Ticino), collezionando per strada passi falsi anche contro Starwings e, settimana scorsa, Lugano. Insomma, i neocastellani, appaiati alla SAM in classifica ma con una partita in più, vanno presi con le pinze, avranno il pubblico tutto dalla loro, ma nella schizofrenia che avviluppa il campionato per chi non si chiama Friburgo e Ginevra, dove tutti possono battere tutti, pensare che la Spinelli non abbia le armi per superare l’ostacolo sarebbe quanto di più lontano dalla realtà. Ne è convinto anche il coach dei ticinesi, Salvatore Cabibbo: «L’aria in spogliatoio è decisamente buona. Conosciamo l’importanza e la difficoltà del match, abbiamo intenzione di riprendere al meglio, riproponendo il buon basket messo in campo in questo inizio di 2025».
«Una pausa lunga e noiosa»
Insomma, malgrado il lungo stop dalle competizioni, la SAM si sente pronta. Sicuramente felice di ritrovare il campo: «Questa pausa forzata è stata lunga, noiosa, ma finalmente è finita – ci spiega sempre Cabibbo –. Ormai queste sono le regole del gioco. Da un lato, abbiamo potuto riprendere fiato, ma dall’altro non è stato facile tenere alta la tensione. Fortunatamente Varese ci ha cercato per un’amichevole». Prendendo il bicchiere mezzo pieno, lo stop è comunque giunto dopo un periodo felice, ma intenso, per la squadra della collina: «La sconfitta con Neuchâtel è arrivata alla terza partita in sette giorni, di certo in quel momento un po’ di riposo non ha guastato, anche per recuperare dagli acciacchi, come per Morgan, oggi ristabilito. Poi, come detto, non avere impegni non aiuta, ma devo dire che i ragazzi nelle ultime settimane hanno continuato ad allenarsi ottimamente, come già stavamo facendo da un paio di mesi a questa parte, anche se la partenza di Warden un po’ ci penalizza sotto questo aspetto. Ma due settimane fa le sedute sono state ottime, per intensità e ritmo. Questa settimana leggermente meno, però si sentiva che già aleggiava la tensione per il match». Partita, quella odierna, che ha un peso specifico non indifferente: «Se c’è una cosa di cui siamo consapevoli tutti, è che ci giochiamo un bel pezzo di stagione, con la possibilità di arrivare in finale di Coppa. C’è poco da aggiungere». Il coach italiano spartisce la pressione: «Avranno il pubblico tutto per loro, e sappiamo quanto la Riveraine spinga, ma anche per l’Union non sarà una partita qualunque. La differenza è che noi abbiamo giocatori di esperienza che sfide come questa ne hanno giocate e vinte parecchie in carriera, loro no. È qualcosa che dobbiamo sfruttare. Ma non mi aspetto una partita facile, con una squadra pronta a scappare. Ci vorrà pazienza, testa, e l’intensità difensiva mostrata negli ultimi mesi».