A Bellinzona è sbarcato Giuseppe Sannino, e il presidente Martignoni Polti suona la carica

«Non ci possiamo nascondere dietro un dito». Inizia così quella che, a tutti gli effetti, è un'adunata. «Suonata» dal presidente del Bellinzona, Brenno Martignoni Polti. «A torto o a ragione siamo qui» spiega il dirigente granata. «In una situazione, innegabilmente, da allarme rosso. Su tutti i fronti. Adesso, però, dobbiamo assolutamente fare cerchio attorno alla squadra». Il Bellinzona, in effetti, sta vivendo forse uno dei periodi più complicati della sua storia recente: ultimo in classifica, a pari merito con lo Stade Nyonnais, l'undici granata sta rincorrendo una salvezza sempre più difficile.
La dirigenza, nel frattempo, è corsa ai ripari dando il benservito al tecnico Manuel Benavente e affidando la panchina a Giuseppe Sannino. «Oggi più che mai» ribadisce il presidente del Bellinzona, è necessario «metterci sentimento e cuore». E ancora: «Rimango, come sempre, ottimista. In questi ragazzi c’è veramente del buono. E deve assolutamente venire fuori. Come hanno orgogliosamente mostrato di esserci nei quarti di finale di Coppa Svizzera, dove ci è mancato proprio un soffio. Un Bellinzona di cappa e spada».
Il lavoro di Giuseppe Sannino, iniziato stamane, «si incentra su questa importante sfida. Fare emergere le potenzialità individuali al servizio dell’intera compagine. Gli ingredienti ci sono tutti. La personalità del nuovo mister ha subito fatto capire che le dinamiche sono cambiate. I ragazzi si sono trovati di fronte ad altri metodi. Non c’è più tempo da perdere. Dieci partite ci separano dal termine della stagione. Una corsa da mettere a frutto per mantenere la categoria. Una presa di coscienza, una consapevolezza per fare la differenza».
Quindi, la conclusione: «Dunque, sotto tutti, convinti, per questi nostri colori. Di intenso granata. Assieme ce la faremo. Forza ACB».