Lutto

Addio a Gianmarco Calleri, fu anche patron del Bellinzona

L'imprenditore si è spento all'età di 81 anni – Rilevò il club granata dopo aver guidato la Lazio e, ancora, il Torino
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Red. Online
08.03.2023 12:17

Guidò la Lazio. Poi il Torino e, infine, il Bellinzona in Svizzera. Pazienza se, pensando ai granata, le maggiori soddisfazioni arrivarono con i biancocelesti, che riportò in Serie A. Parliamo di Gianmarco Calleri, imprenditore nato a Busalla, in provincia di Genova, spentosi all'età di 81 anni.

Per breve tempo calciatore, Calleri si dedicò in seguito alla carriera di dirigente sportivo con l'Alessandria. Nel 1986, assieme al fratello maggiore Giorgio e al finanziere Renato Bocchi, rilevò la Lazio dal gruppo allora guidato da Franco Chimenti. Contribuì a risanare i conti della società capitolina. I tifosi laziali lo ricordano come «il presidente del -9», un riferimento alla penalizzazione inflitta alla squadra che, tuttavia, seppe comunque centrare la salvezza in Serie B nella stagione 1986-87. Ma lo ricordano altresì come il patron che riportò la Lazio in Serie A, rilanciandola in seguito con colpi di primissimo piano. Uno su tutti: Paul Gascoigne, da subito beniamino della piazza.

Calleri si allontanò dalla Lazio nel 1992, quando cedette la società a Sergio Cragnotti. Due anni più tardi, decise di acquistare il Torino. Un'esperienza che si concluse nel 1997 con la retrocessione dei granata in B. 

Infine, nel 1998 Calleri si trasferì – calcisticamente parlando – in Svizzera e per la precisione a Bellinzona. Con lui al timone i granata ottennero risultati prestigiosi ma mancarono l'obiettivo più importante di tutti: la promozione nella massima serie. Se ne andò nei primi anni del Duemila, cercando poi, nel 2003, di acquistare il Genoa.