Benavente: «Ci concentriamo solo sul campo: siamo pronti»
Manuel Benavente è in procinto di salire sul bus che lo accompagnerà nuovamente tra le mura del Comunale, quando ci risponde al telefono. Il ritiro del Bellinzona a Veronello è infatti terminato, così come la pausa invernale della Challenge League. «E noi siamo pronti per ricominciare a giocare».
Signor Benavente, innanzitutto come sta? Come ha passato le vacanze natalizie?
« Sto bene. Colgo l’occasione per augurare un buon anno a tutti e tanta salute. Durante la pausa invernale sono tornato a casa dalla mia famiglia in Spagna. Poi però ho subito ricominciare a lavorare alacremente con la squadra. Abbiamo fatto dei progressi impegnandoci duramente. Sono contento di questo. Ora siamo pronti per scendere in campo per la prima partita del 2025».
Ancora prima di riprendere il filo del discorso, tuttavia, il Bellinzona ha già dovuto affrontare una brutta notizia. Il Tribunale d’appello della SFL ha infatti confermato la decisione della Commissione disciplinare, che il 16 dicembre aveva sanzionato il club con una detrazione di 3 punti. Questo, leggiamo, perché «non aveva presentato la conferma del pagamento dei contributi sociali per il mese di settembre entro la scadenza fissata». Come ha impattato questo aspetto sulla squadra o su di lei?
«Fortunatamente, o sfortunatamente, io mi occupo solo di questioni calcistiche. Dunque su questa faccenda posso dire ben poco e so pure poco. Io sono l’allenatore e la mia mansione è preparare i ragazzi per le partite sul campo. Tutto ciò che accade al di fuori del rettangolo verde è appannaggio di altri e lo lascio a loro. Posso però dire che i miei ragazzi sono dei professionisti, dunque non vengono scalfiti da questioni simili. Pensano solo a dare il meglio con concentrazione e duro lavoro. Nonostante le brutte notizie la mia squadra è comunque già riuscita a portare a casa delle vittorie importanti, dunque sono sicuro che anche questa verrà elaborata al meglio».
La classifica comunque ne ha risentito. Al momento siete ancora al 7. posto, ma con 18 e non più 21 punti. Lo Stade Losanna penultimo e lo Sciaffusa fanalino di coda, e vostro avversario diretto domani alle 18 al Comunale, ora distano rispettivamente 1 e 2 punti...
«Ma noi scenderemo in campo con la stessa mentalità che avremmo se stessimo affrontando la prima della classe. La verità è che i numeri hanno valore fino a un certo punto. Non conta quanta distanza c’è tra noi e i nostri avversari. L’importante è che abbiamo lavorato bene, preparandoci al meglio dal punto di vista fisico, tattico e tecnico. Se alla fine dovessero toglierci questi famosi tre punti a noi non cambierà molto».
Come ha lavorato durante questa pausa per creare la giusta alchimia tra i suoi ragazzi?
«In questo senso in realtà non ho fatto nulla di particolare. I giocatori, anche coloro che si sono aggregati recentemente al gruppo, si sono tutti trovati bene qui a Bellinzona. Tanti d’altronde conoscevano già la realtà svizzera, quindi non hanno impiegato molto a prendere le misure, mentre quelli che sono arrivati dall’estero provenivano da realtà simili a questa, dunque anche in questo caso il problema non si è posto».
Che cosa ha invece imparato lei da quando è arrivato in Svizzera?
«Che i campionati di calcio elvetici sono estremamente competitivi e le squadre agguerrite. E sono contento di essere a Bellinzona, è un’altra bella esperienza che si aggiunge a quelle altrettanto preziose che ho fatto in passato».
La graduatoria della Challenge League, appunto, è piuttosto corta. Chi lo vince dunque il campionato?
«Nel calcio le cose cambiano rapidamente. Ma direi la capolista, il Thun».