«Caro Chiasso, diventa prima squadra»

Lo aveva promesso, il giorno del suo addio. Svestiti i panni del presidente, la passione per il Chiasso sarebbe rimasta intatta. «E così è stato, dal momento che non mi sono perso nemmeno una partita dei rossoblù, trasferte comprese» afferma Maurizio Cattaneo. Sì, dopo le dimissioni annunciate a fine giugno l’ex numero uno è rimasto molto legato al club. Per dire: alle domande che gli sottoponiamo risponde sovente con il «noi». E nello stilare un bilancio parziale della stagione alla vigilia dell’ultima sfida del girone d’andata con l’Aarau è un fiume in piena. D’altronde sul confine i temi scottanti non mancano, dall’emergenza classifica al mercato, passando naturalmente per l’ultima tegola: il campo da rifare.
«Sensazioni positive»
«Il bilancio? È in chiaroscuro» indica. Per poi precisare il concetto: «Partiamo da una consapevolezza, venuta a galla con il passare delle partite. A questa squadra, composta da ragazzi di talento, la qualità non manca». Il rovescio della medaglia però dice anche altro: «L’impressione tra i fedelissimi e in generale nell’ambiente è che il Chiasso disponga di un’ottima under 21. Per salvare il posto in Challenge League ora però serve una prima squadra».
Il messaggio è chiaro. La categoria non fa sconti e senza la necessaria scaltrezza il rischio è di ritrovarsi con tanti complimenti ma pure una retrocessione da mandare giù. «Le sensazioni ad ogni modo sono positive» rilancia un fiducioso Cattaneo: «Il campo ha parlato. Possiamo competere con tutti. Solo il Losanna – che in una partita molto particolare siamo anche riusciti a battere – ci è obiettivamente superiore». A dare importanti risposte in questo senso è stata l’ultima sfida casalinga contro il Grasshopper. «Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire se avessimo vinto 1-0» sottolinea l’ex presidente rossoblù.
Mercato cruciale
Bene. Tutto molto bello. Peccato che il Chiasso chiuda la classifica di Challenge League, con uno scarto di 5 punti dallo Sciaffusa penultimo. «Ma a mio avviso la situazione non è figlia della strategia, è vero un po’ paradossale, che ha visto Lupi subentrare in corsa a Maccoppi sulla panchina» tiene a puntualizzare Cattaneo. Quali, dunque, le ragioni delle difficoltà incontrate al Riva IV? «Non dimentichiamo che la squadra è stata praticamente stravolta rispetto a quella della scorsa stagione. Difficile, insomma, trovare il giusto amalgama in poco tempo. A ciò si aggiunga la lunga serie di infortuni che di certo non ha aiutato».
Il Chiasso e la sua «U21», si diceva. «Se l’armonia sul piano del gioco è emersa cammin facendo, a spuntare puntualmente sono state anche le ingenuità. Errori, questi, che uniti al gap fisico con gli avversari hanno contribuito a produrre dei risultati altalenanti». Cattaneo però ribadisce: «Il problema è slegato dalla gestione di Maccoppi e Lupi. Non a caso si è palesato con entrambi i tecnici».
La ricetta a tutti i mali, in questi casi, si chiama «mercato». Sentite l’ex numero uno rossoblù: «Detto che dopo la pausa sarà recuperato Malinowski, in attacco la perdita di Marzouk impone un sostituto di peso. E anche a centrocampo servirebbe un elemento d’esperienza». A proposito di maturità e di voci di corridoio: sarebbe un successo anche non privarsi di Philippe Senderos. «L’ex Arsenal è imprescindibile. Con lui in campo i compagni di difesa sono cresciuti, dimostrando maggiore sicurezza e rigore».
Lo stadio e le elezioni
Lo stesso rigore con cui la Swiss Football League negli scorsi giorni ha imposto il suo aut aut alla società: se il terreno da gioco del Riva IV non sarà rifatto, al Chiasso verrà infatti negata la licenza per poter disputare la prossima stagione in Challenge League. «La situazione è molto pericolosa» afferma Cattaneo, che il problema lo ha toccato con mano – e più volte – da presidente. «La questione si trascina da anni. Sappiamo tutti che la struttura è comunale e dunque il margine di manovra per il club limitato. Il caso degli affitti non pagati, nel 2017, era stato da noi provocato proprio per lanciare un monito al proprietario». La fattispecie aveva contribuito alla convenzione, siglata da Municipio e club, attraverso la quale cedere al FC Chiasso la gestione dello stadio per 15 anni. Con i rossoblù pronti ad assumersi le spese di ammodernamento.
Il dossier, tuttavia, è bloccato in Commissione della gestione. «Da pratico il problema si è fatto politico. E dalla politica serve un forte segnale di fiducia. Le differenti sensibilità sul tema e le elezioni imminenti tuttavia non aiutano. Attenzione però: non c’è più tempo e di certo la Lega non farà altre concessioni» conclude, perentorio, Cattaneo.