C’era una volta la Bobo TV

La Bobo TV non è ancora morta, ma sta poco bene visto che Christian Vieri è rimasto solo dopo la separazione da Antonio Cassano, Lele Adani e Nicola Ventola. Una vicenda ancora in parte misteriosa, che dice molto sull’informazione sportiva non soltanto italiana e che è piena di spunti interessanti visto che riguarda uno dei pochi casi editoriali di successo degli ultimi anni. Ma cosa è accaduto?
«Adesso ci sono solo io»
È accaduto che venerdì sera, 4 novembre, Vieri, da sempre e per tutti Bobo, proprio dalla sua web TV, nata su Twitch e poi resa visibile anche su YouTube, ha annunciato la separazione dai tre amici, a questo punto ormai ex amici, ringraziandoli in maniera abbastanza sbrigativa. Senza spiegarne il motivo ma annunciando imprecisate novità a livello di format e di ospiti, anche se involontariamente il vero format Vieri lo ha già annunciato: «Adesso ci sono solo io». Cassano, Adani e Ventola non hanno commentato ufficialmente, ma il loro pensiero è già noto: Adani, che comunque è l’opinionista calcistico di punta della RAI, è il più dispiaciuto ed ha postato un video di sé stesso con la felpa della Bobo TV, Ventola quello che ha compreso il motivo concreto della rottura, Cassano quello forse più di tutti si sentiva ingabbiato e quindi alla fine è quasi sollevato per quello che a molti è sembrato un licenziamento ma che in realtà è stato un abbandono. Tecnicamente non erano dipendenti di Vieri, non erano soci fondatori della web TV, e come collaboratori hanno guadagnato più con l’indotto (pubblicità, ospitate) che dalla Bobo TV.
Vieri stanco della sua creatura
Tutti in Italia stanno dicendo la loro sulla Bobo TV, anche chi l’ha sentita nominare solo per qualche citazione da parte di altri media, di solito per i giudizi taglienti di Cassano su chiunque, da Totti a Bellingham. Le versione di Fabrizio Corona, non proprio un estimatore di Vieri, è che ci fossero problemi finanziari: nel senso che la Bobo TV, nata come uno spazio in cui quattro ex calciatori discutevano di calcio come al bar ma con una credibilità ben diversa, stava iniziando a incassare soldi importanti, fra sponsor diretti ed entrate dovute alle visualizzazioni, e che nella sostanza Cassano, Adani e Ventola pretendessero di essere trattati come soci fondatori, o per lo meno professionisti. Probabile che una parte della verità sia anche questa, ma trova più riscontri questa spiegazione: a chi conosce benissimo Vieri risulta che fosse sempre più stanco della sua creatura, che non si divertisse più, e soprattutto che non sopportasse le maschere rappresentate dagli altri tre. Il fanatico di tattica e di Sudamerica, Adani, il polemico a tutti i costi, Cassano, e il battutaro, Ventola: base del successo della Bobo TV tutti e tre, ma Vieri voleva andare oltre e diventare qualcosa di vero, di quasi giornalistico. Da qui la scelta di puntare sullo one man show di sé stesso, interagendo di più con gli utenti e riducendo le provocazioni, e su un altro tipo di ospiti. Insomma, i soldi non sono stati decisivi in questa vicenda. Piuttosto è venuta meno la condivisione delle scelte, comprese quelle di alcune possibili nuove entrate.
In piena pandemia
La Bobo TV è nata nel 2020, in piena pandemia, un po’ per noia e un po’ per creare qualcosa di nuovo, fra i quattro amici tutti più o meno (Vieri e Ventola ci abitano, Adani e Cassano ci vanno molto spesso) facenti base a Milano. E subito ha raggiunto numeri notevolissimi, anche 80.000 spettatori in contemporanea: stiamo parlando di quattro persone che davanti alla webcam commentavano, in abbigliamento casalingo, l’attualità calcistica. Punto di forza non soltanto le sparate di Cassano, ma anche le frasi scherzose e l’agenda illimitata, che gli consentiva di avere in collegamento senza problemi da Guardiola a Buffon. Il più motivato di tutti sembrava Adani, all’epoca a Sky, che proprio dopo il divorzio dalla pay-tv avrebbe spiegato di essere in cerca di uno spazio in cui unire libertà intellettuale e competenza. Per quasi quattro anni la formula della Bobo TV è stata questa, con un successo creato proprio dalla mancanza di libertà intellettuale e competenza in gran parte del giornalismo sportivo. Certo in molte trasmissioni i quattro si parlavano addosso e non si capiva nemmeno cosa dicessero, ma spesso sono stati più interessanti di trasmissioni con budget altissimi. La consacrazione al Mondiale 2022, quando la Bobo TV è stata sdoganata dalla RAI, che ha trasmesso sue pillole verso le 23: si può dire che l’emittente di Stato, dove peraltro già lavorava Adani, ammettesse che le opinioni delle Bobo TV fossero più interessanti delle sue.
L’osteria da Mimmo
In questa storia, tutt’altro che finita, l’amicizia calcistica si è mescolata a rapporti professionali (ma nati amatoriali, questo il padre e la madre di tutti i problemi) e anche familiari, visto che soltanto nel luglio scorso i quattro insieme alle rispettive mogli e compagne sono andati insieme a Formentera, uno dei luoghi simbolo del vierismo insieme a Milano Marittima, per festeggiare i 50 anni dell’ex bomber della Nazionale. Fra le donne (in particolare Costanza Caracciolo, l’ex velina di Striscia la Notizia moglie di Vieri e madre delle sue due figlie, e Carolina Marcialis la pallanotista moglie di Cassano) non è nata una simpatia travolgente, e nulla ha potuto il vero comune denominatore di tutti: l’osteria da Mimmo, in corso Garibaldi a Milano, in piena zona Brera, dove a pranzo verso le 13.30 Vieri, Cassano, Adani e Ventola erano ospiti quasi fissi fino a pochi giorni fa. Quel tipo di clienti con il ‘loro’ tavolo, in un angolo vicino al bancone, tavolo da otto e sempre occupato dai quattro della Bobo TV, da amici e da quel tipo di fauna che ruota intorno a calciatori ed ex calciatori, con una professione di facciata (di solito ‘imprenditore’) e tanto tempo libero, truppe della Milano da bere. Alcuni frequentatori di Mimmo (noi stessi lo siamo) assicurano che la storia della Bobo TV non sia finita e che ci potrebbe essere una clamorosa riconciliazione: del resto le battute di Cassano a «Striscia la Notizia», i messaggi ambigui di Adani in versione Ciro Di Marzio che ha addirittura postato su Instagram alcune frasi tratte da Gomorra («Il terremoto è volere di Dio. Fa bene alla terra. Come quando una persona sta male. Accumula e accumula finché o si libera o sfoga. O muore») e la prudenza di Ventola fanno intendere che forse ci saranno nuove puntate.