Conference League

Colpo doppio e applausi per un grande Lugano

Amir Saipi: «I favoriti non eravamo noi, ma grazie a una prova di spessore siamo stati migliori del Gent»
©ANTHONY ANEX
Massimo Solari
28.11.2024 23:45

Gent, in italiano medievale, significa guanto. E il Lugano, in una delle partite più importanti della stagione, lo ha calzato alla perfezione. I tre punti conquistati contro i belgi alla Stockhorn Arena valgono oro. Di fatto - e a meno di cataclismi - un biglietto per i sedicesimi di finale di Conference League. Massì, chiamiamoli così, e non playoff, che suona più precario e meno importante.

Il traguardo raggiunto dai bianconeri a due turni dal termine del girone è invece prestigioso. E meritatissimo, certo, perché a Thun si è vista una formazione trasformata rispetto a quella maltrattata dal TSC Backa Topola. Sì, è stato un grande Lugano. Intelligente, scaltro, efficace. Un Lugano che continua a ragionare in grande.

Un copione recitato alla lettera

A sbloccare il risultato, facendo dubitare sin dai primi minuti il Gent, è stato Mahou. E, in fondo, si tratta della fotografia perfetta per una squadra capace di reinventarsi senza eccessivi scossoni. Mancavano Aliseda, Hajdari e Bottani, e però la formazione scesa in campo ha recitato il copione alla lettera, sferrando i colpi decisivi al momento giusto, tenendo sempre sul chi vive l’avversario e accettando di soffrire in alcune, inevitabili circostanze. Il Gent, che per dirla con Mattia Croci-Torti era «la rivale più temibile» abbinata ai bianconeri, ha lasciato la Stockhorn Arena ridimensionato. E pure fischiato dagli oltre 500 tifosi giunti dal Belgio. Applausi, invece, e ancora applausi, per l’interpretazione della gara fornita dagli uomini del Crus, trascinati da uno splendido Bislimi, protetti dal gladiatore Papadopoulos e infine premiati pure dai cambi. Il definitivo 2-0 firmato da Doumbia ha dato il la alla festa bianconera, con la panchina riversatasi in campo e tanti abbracci sinceri.

Pronostici rovesciati

«I favoriti non eravamo noi, ma grazie a una prova di spessore siamo stati migliori del Gent» sottolinea Amir Saipi. «Abbiamo difeso bene, con la massima concentrazione e senza dare nulla per scontato. Non subire reti ha costituito la ciliegina sulla torta. E per questo devo ringraziare la squadra». Il portiere del Lugano, dopo la scoppola rimediata in Serbia, non le aveva mandate a dire ai compagni. «Dirsi le cose come stanno a volte può fare bene. Siamo forti e progrediamo solo se tutti riescono a stare sul pezzo». Sì, il Lugano vola verso i sedicesimi di finale. Ma non è finita. Gli ottavi, a questo punto, non sono impossibili. Il guanto di sfida è lanciato.