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Como, ecco il progetto del nuovo Sinigaglia

Lo stadio che verrà dei lariani è stato svelato in conferenza stampa – Soddisfatto il sindaco Alessandro Rapinese: «Lo stadio rimarrà lì, dove è nato»
Red. Online
04.02.2025 15:00

Eccolo, il nuovo stadio del Como. Dopo abboccamenti vari e indiscrezioni in serie, il Sinigaglia che verrà è stato infine presentato. «Chi mi conosce sa che tendo a identificare un momento iconico con una frase iconica» ha esordito, stamane in conferenza stampa, il sindaco Alessandro Rapinese. «Sinigaglia must go on è quella che scelgo oggi. Per noi, come amministrazione, lo stadio doveva rimanere lì, dove è nato». E infatti lì (ri)sorgerà l'impianto del futuro. «Siamo contenti di iniziare questi primi passi e di lavorare alla riqualificazione dello stadio» ha spiegato dal canto suo il presidente dei lariani Mirwan Suwarso. «Abbiamo fatto la nostra parte nel riportare in Serie A la squadra, ora il prossimo step necessario è pensare alla casa di questa squadra». E ancora: «Abbiamo chiesto ai cittadini come avrebbero voluto vedere trasformato il nuovo stadio. Abbiamo raccolto feedback da loro e dai principali studi di consulenza. Questa è solo una prima fase, vogliamo fare lo stadio con la città, con il Comune ma anche con le persone e quindi vogliamo conoscere le reazioni per avere un dibattito e trovare la soluzione migliore per tutta la città».

Una prima fase, d'accordo. Che, tuttavia, affascina. E incanta. Il progetto, moderno, prevede un impianto che possa vivere e funzionare 365 giorni all'anno. Un impianto, di nuovo, che persegua i principi di sostenibilità ambientale e sociale. In conferenza stampa, oggi, è stato presentato il cosiddetto DOCFA, un documento che funge da punto di partenza della proposta progettuale. La proposta culminerà con la dichiarazione di pubblico interesse da parte del Comune, alla quale seguiranno i contratti e l'inizio dei lavori veri e propri. L'iter burocratico, se tutto quadra, dovrebbe terminare nel maggio del 2026 mentre una prima fase dei lavori si concluderà a ottobre del 2027, con la seconda (e definitiva) fase che si chiuderà fra agosto e settembre del 2028. Oltre 15 mila i posti, con l'impianto che sarà pronto per la stagione 2028-29. Silvia Prandelli di Popoulous, la società scelta per la riqualificazione dell’area stadio e del Sinigaglia, ha spiegato che l’idea dell’intervento è «molto futuristica». Ovvero, «ci sarà una riconversione dello spazio di accoglienza degli spettatori in spazi nuovi per quei giorni in cui lo stadio non sarà utilizzato a fini sportivi. Abbiamo cercato di valorizzare l’identità razionalista dell’impianto in armonia con il paesaggio circostante». Prandelli ha aggiunto che il progetto presentato, per il momento, è un concept. Una delle ipotesi, traducendo, vagliate finora. «L’obiettivo è anche quello di creare spazi da visitare, nell’ottica di un luogo turistico e mantenendo il dialogo con la realtà locale. L’altro punto è quello di diventare una centralità di quartiere. Qui in Italia non siamo abituati a vivere lo stadio come un edificio di prossimità, non semplicemente un edificio che si accende e si spegne in modalità partita, ma un luogo che può aiutare anche i cittadini ad avere una nuova esperienza sul territorio. Aree espositive, centro per la salute, food market e così via».

Il Como Calcio aveva espressamente chiesto a Populous di poter continuare a giocare al Sinigaglia durante i lavori. Un po' come sta facendo il Lugano in Ticino. E i soldi? Chi li metterà? Il Comune, è stato detto, non avrà alcun onere: «Non daremo soldi alla società – ha spiegato Rapinese –. Ma daremo tutto il sostegno politico e tecnico necessario. Ho fornito al settore Opere pubbliche nove nuovi tecnici e continueremo ad assumere». «Nel rispetto dell’attività di gioco, lavoreremo di più nelle fasi estive e ci concentreremo sullo sviluppo di alcuni aspetti centrali, come un energy center che darà energia a tutto il complesso sin dalla fase 1» ha garantito Prandelli, illustrando per Populous come si svolgeranno le due fasi di lavoro. Ancora Rapinese: «Lo scopo è rendere l’area il più vivibile possibile. Noi come amministrazione siamo disposti a valutare tutto, con coraggio, in fase di proposta. L’obiettivo è far sì che la vivibilità dell’area aumenti. Questo è un momento di grande festa. Abbiamo sempre detto che avremmo tenuto lo stadio lì, sono stato eletto dai cittadini e sto mantenendo questa promessa. Non renderà felici tutti, ma questo è quello che avevamo dichiarato e promesso».

E il nome? Dovremo abituarci, un domani, alla solita arena ribattezzata a seconda dello sponsor di turno? No, a quanto pare. Parola di Rapinese: «Lo stadio non cambierà nome. Rimarrà Sinigaglia: l’amministrazione ha le idee chiare su questo punto».

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