Croci-Torti ammette: «Non è stata una settimana facile»
Sul nuovo tabellone installato a Cornaredo, al triplice fischio finale, solo volti scuri. Innervositi, anche. Per quella che forse è stata la prestazione più brutta della stagione. No, non è stato un bel Lugano quello battuto dal San Gallo. Sia sul piano del gioco, sia nel linguaggio del corpo. Tante, troppe cose non hanno funzionato. A partire dall’avvio di gara, toppato clamorosamente e, in definitiva, pagato a carissimo prezzo. Oddio, probabilmente la squadra di Mattia Croci-Torti ieri avrebbe potuto provarci per altre ore. Inutilmente. A fronte di una manovra spenta e soprattutto qualitativamente insufficiente, la rocciosa difesa avversaria non avrebbe comunque vacillato. Come, invece, hanno fatto diversi bianconeri. Nervosi, dicevamo, al termine di una settimana complicata. Coincisa con i mancati rinnovi di Lavanchy e Custodio e, di riflesso, un fisiologico chiacchiericcio. Attorno alla squadra e alla società. E in campo, per l’appunto, questa variabile ha pesato. Togliendo la necessaria lucidità agli uomini di Croci-Torti. Anche e nonostante 35 minuti con l’uomo in più.
Il riverbero di quei rinnovi mancati
L’allenatore del Lugano, quantomeno, non si è nascosto. Anzi, ha giocato la carta della sincerità. Ammettendo le difficoltà incontrate così come le relative sfumature. «Il San Gallo ha meritato. È entrato meglio in partita, si è difeso bene, mentre la mia squadra ha faticato maledettamente a livello di precisione. Su tutto l’arco della partita. Non a caso pure nell’arrembaggio finale ci è mancato qualcosa». «Le idee», riassume bene Jonathan Sabbatini, seduto a fianco del «Crus». Le ultime ore sono state particolari anche per il capitano. Il suo futuro è incagliato in una trattativa a oltranza, a differenza di quello oramai chiarito di alcuni compagni. «Ma io ho la coscienza a posto, la palla è nel campo della dirigenza» sottolinea «Sabba», prendendo le distanze dalle altre decisioni comunicate martedì. «Di certo non è stata una settimana facile» ammette Croci-Torti. Per poi chiarire il concetto: «Solitamente determinate dinamiche contrattuali emergono a fine stagione. La nuova proprietà, al contrario, ha deciso di parlarne ora. È un suo diritto e al sottoscritto tocca gestire al meglio questa situazione. Sì, spetta a me e al mio gruppo digerire quanto prima questo genere di situazione. Conviverci serenamente e, cosa ancora più importante, evitare assolutamente di farne un alibi».
Ieri, e pensiamo soprattutto a Lavanchy e a una serie di battibecchi col pubblico, qualcosa è andato storto. «Determinate emozioni vanno comprese. La freddezza non mi appartiene. Ma ripeto, non abbiamo perso 2-0 a causa di fattori esterni allo spogliatoio» evidenzia sempre Croci-Torti. No, il San Gallo è stato più intelligente dei bianconeri. Punendoli all’alba dell’incontro e poi evitando di andare in panico per l’espulsione di Quintillà. «Ho provato a girarla, cambiando per la prima volta una pedina alla pausa (l’inguardabile Lovric, ndr)» spiega Croci-Torti. «A questo giro non ha funzionato e perciò mi prendo la responsabilità della sconfitta». La verità, però, è che una serataccia l’hanno vissuta in parecchi.