Calcio

Croci-Torti: «Impeccabili fino al 75'»

Così il tecnico bianconero ha definito la situazione della sua squadra, prima della capitolazione in terra ginevrina
© KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Antonio Fontana
18.02.2024 22:43

Tutto sembrava apparecchiato per un pasto abbondante. Strappare tre punti in casa del Servette, uno di quei piatti che la pancia te la riempie eccome. Il sapore peraltro il Lugano lo conosceva bene, visto che era da quasi dieci anni che non perdeva in casa dei granata. Però, il boccone è andato di traverso. Perché dopo aver segnato all’11’ con Belhadj, e aver amministrato il vantaggio per i successivi 64 minuti, la partita ha improvvisamente preso una piega inaspettata a causa dell’espulsione inflitta a Grgic. Una scivolata da dietro a interrompere il contropiede avversario, pochi istanti dopo una clamorosa traversa colpita da Celar. Tavola sparigliata e rimonta servita, con conseguente digiuno per Sabbatini e compagni.

Senza terzini

«Impeccabili». Così Mattia Croci-Torti ha definito i primi 75’ dei suoi uomini al termine della gara. Trovato il gol, il Lugano ha badato a non scoprirsi. E ci è riuscito bene, perché per i ginevrini è stato a lungo impossibile allargare le maglie della difesa bianconera. Merito anche, secondo il «Crus», dei quattro centrali scelti per comporre la linea difensiva. Hajrizi, Mai, El Wafi e Hajdari. Nessun terzino naturale. «La mia scelta ha pagato fino a 15 minuti dalla fine», ha detto il tecnico bianconero. Anche se, di fatto, la scelta non era tanta. Perché con Marques infortunato e Valenzuela ammalato, oltre ad Espinoza - entrato nel finale - di terzini a disposizione non ve n’erano. «Potevo schierare Jhon dall’inizio, oppure cambiare sistema di gioco», ha affermato al proposito Croci-Torti. Delle soluzioni, anche a posteriori, comunque meno appetibili rispetto a quella per cui ha infine optato.

Priorità all'ordine

L’assenza di terzini di ruolo, secondo l‘allenatore, non ha inciso nemmeno sulla pericolosità della manovra offensiva. Eppure, in stagione, il Lugano aveva già ampiamente dimostrato di saper sfruttare gli spazi concessi dagli avversari per imbastire delle azioni iniziate sulla trequarti difensiva e culminate nell’area di rigore avversaria. Oggi non è accaduto, nonostante il Servette si sia più volte scoperto lanciandosi in avanti alla ricerca del pareggio. Il motivo, secondo Croci-Torti, non è da ricercare nella mancanza di qualità dei laterali bassi, bensì nell’assenza di rapidità sul fronte offensivo: «Alla Praille non potevamo contare nemmeno su tutti gli esterni d’attacco - ha analizzato l’allenatore. Bottani e Cimignani non avevano i novanta minuti nelle gambe, per questo abbiamo fatto un po’ più fatica ad andare in transizione».

Transizioni, peraltro, nemmeno troppo cercate dai suoi uomini: «Abbiamo preferito sistemarci con ordine, tranquilli, in difesa». La fase d’attacco, insomma, è stata messa da parte, perché «non è detto che bisogna venire a Ginevra a fare la partita per novanta minuti». Vero, specialmente se, come ha sottolineato l’allenatore, «l’occasione migliore per segnare, prima dell’espulsione, l’abbiamo avuta noi».

Cambi in ritardo

Sul cartellino rosso inflitto a Grgic il «Crus» ha tra l’altro poco da obiettare. «Una grande ingenuità, che ha fatto ritrovare al Servette un’energia che non aveva avuto nel secondo tempo». L’appunto rivolto all’arbitro, o piuttosto, al suo assistente, è un altro, e spiega la rabbia mostrata a bordocampo, sfociata in un’ammonizione: «Volevo cambiare da cinque minuti, qualcosa non ha funzionato con il quarto uomo». Il triplo cambio che aveva preparato, infatti, sarebbe dovuto arrivare «ancor prima della punizione» che ha portato al legno colpito da Celar. «Sono piccoli dettagli che possono cambiare la storia della partita».

Un occhio dietro, mezzo davanti

A conti fatti, va da sé, il rammarico è dunque parecchio. Perché se a 15’ dalla fine il Lugano si trovava virtualmente a 4 punti dal Servette secondo, ora i punti che lo dividono dai granata sono 10. E pure lo Zurigo, vincendo in casa del Lucerna, si è allontanato. I bianconeri restano quinti con 34 punti. Il mister, anche a caldo, mantiene la diplomazia quando gli viene chiesto se ormai guarda in basso, oppure ancora in alto: «Inutile lanciare lo sguardo troppo in là, la nostra testa ora deve concentrarsi sulla partita con lo Zurigo». Certo, fare drammi non serve. Ma la sensazione è che la rimonta del Servette possa finire col rivelarsi un importante spartiacque stagionale.

Il tabellino

Servette - Lugano 2-1 (0-1)
Reti: 11’ Belhadj 0-1,83’ Stevanovic 1-1, 89’ Bolla (su rigore) 2-1.
Spettatori: 6.438.
Arbitro: Stefan Horisberger.
Servette: Mall; Tsunemoto, Rouiller, Bronn, Mazikou (61’ Bolla);Stevanovic, Ondoua, Cognat, Kutesa; Antunes (92’ Magnin), Guillemenot.
Lugano: Saipi; Hajrizi, Mai, El Wafi, Hajdari (90’ Vladi);Belhadj (79’ Espinoza), Grgic, Sabbatini; Bislimi (79’ Cimignani), Celar (79’ Macek), Mahou (62’ Bottani).
Ammoniti: 18’ Mahou, 43’ Sabbatini, 60’ Mazikou, 75’ Croci-Torti, 78’ Bronn, 94’ Magnin.
Espulso: 75’ Grgic (rosso diretto)
Note: Servette senza Crivelli, Severin (squalificati), Douline (infortunato), Onguéné e Rodelin (non convocati). Lugano senza Valenzuela (ammalato), Aliseda, Steffen, Doumbia, Marques, Babic (infortunati) e Przybylko (non convocato). Aste: 74’ Celar, 86’ Bronn.

La classifica

 1. Young Boys 24/51. 2. Servette 24/44. 3. Zurigo 24/39. 4. San Gallo 24/37. 5. Lugano 24/34. 6. Lucerna 24/34. 7. Winterthur 24/33. 8. Yverdon 24/30. 9. Grasshopper 24/28. 10. Basilea 24/28. 11. Losanna Sport 24/25. 12. Stade Losanna-Ouchy 24/15.